Anche un pilota nella vita di tutti i giorni ha bisogno di una macchina. E se quel pilota è uno che ha trascorso circa metà della sua vita nel motomondiale, allora la macchina difficilmente sarà una utilitaria usata ma tenuta bene. Per Andrea Dovizioso, in effetti, è stato così. Nell’ultimo post pubblicato su Instagram, infatti, il pilota di Forlì s’è fatto immortalare con la sua nuova Audi Q8. Il lussuoso suv era la sua auto anche quando era ancora un pilota Ducati, ma in quel caso sembrava una cosa più che normale, visto che il marchio di Borgo Panigale appartiene proprio ad Audi. Questa volta, invece, è diverso.
Sicuramente, come dice anche il post, c’è di mezzo una partnership commerciale o una qualche collaborazione sotto forma di sponsorizzazione, ma il fatto che Dovizioso restasse fedele ad Audi anche dopo il divorzio da Ducati ha dato nell’occhio ed ha fatto nascere persino una suggestione tra i suoi fan. Perché se Dovi, pur avendo rotto con Ducati, non ha rotto con Audi, potrebbe significare che il suo ormai famoso anno sabbatico sia, in realtà, un anno di attesa.
E’ noto, infatti, che Desmodovi nell’ultimo periodo sentiva la sfiducia dell’ambiente e che i suoi rapporti con Gigi Dall’Igna erano ormai deteriorati, così come lo erano, anche se in misura minore, con il resto dei reggenti del reparto corse di Ducati. Senza, quindi, il coinvolgimento dei vertici Ducati. Ed il fatto che il pilota di Forlì legasse ancora il suo nome ad Audi potrebbe non segnare solo il suo sacrosanto diritto di andare in giro con l’auto che vuole. Ma potrebbe rappresentare il segnale di un rapporto ancora solido, e magari non del tutto concluso, proprio con Audi.
Ecco perché in molti, da un semplice post, hanno ricavato la suggestione di rivedere il Dovi su una Rossa di Borgo Panigale, magari già dal 2022 e aspettando, come si dice in gergo e con una terminologia sicuramente esagerata, che i cadaveri passino portati dalla corrente del fiume. Tradotto in una domanda: senza Gigi Dall’Igna, Dovizioso e Ducati potrebbero tornare insieme? Al momento il quesito è inutile, visto che l’ingegnere con il pizzetto è, di fatto, il volto di Borgo Panigale in MotoGP, ma se la scelta di puntare su Jack Miller e Francesco Bagnaia, mettendo sempre la moto prima del pilota, non dovesse portare risultati soddisfacenti, Dall’Igna sarà ancora l’anima della Ducati nel motomondiale? Oppure, cambiando i vertici, si riaprirebbero porte, e storie d’amore, che al momento sembrano definitivamente concluse, magari proprio con la benedizione di Audi?