La fame, la voglia di spaccare tutto e andare a prendersi le vittorie si vedono in ogni cosa. Non solo in pista. Viene da dirlo, purtroppo, anche questa mattina, guardando il modo di annunciare due notizie che tutto sommato erano già note: Luca Marini in Honda con Team Repsol e Fabio Di Giannantonio ancora con Ducati nel Team Pertamina Enduro VR46 Racing.
Ok, noi di MOW siamo dei rompiballe totali, però come fai a non sottolineare due modi diametralmente opposti di far sapere al mondo il nome del nuovo pilota scelti da due team che, di fatto, sono come Davide e Golia. In Honda, nonostante mezzi, strumenti e denaro, si sono limitati a pubblicare il numero 10 di Luca Marini sui profili social istituzionali, formalizzando qualcosa che, di fatto, era risaputa. Un annuncio quasi sottotono, che francamente stride – e stride tanto – con i mega post tributati a Marc Marquez. Uno che, per carità, ha vinto di tutto e di più con Honda, ma che ha scelto di abbandonare la nave quando le cose hanno cominciato a andare male. Sia inteso, non sarà certo questo o il modo di essere annunciato che metterà o meno Luca Marini nelle condizioni di vincere, anche perché lui è uno di sostanza e che non conosce strade diverse da quelle dell’impegno e del lavoro, però vedere come è stato trattato un annuncio simile dalla sua ormai ex squadra forse qualche pensiero lo va venire.
Da Tavullia, infatti, appena un’oretta dopo l’annuncio ufficiale di marini in Honda, sulle pagine social del Team VR46 e su quella di Fabio Di Giannantonio è stato pubblicato un video. Sembra raccontare di un lupo che si aggira nella foresta, verosimilmente affamato come è affamato il Diggia che, poi, compare nell’immagine con un “l’anno prossimo ci divertiremo”. Insomma dai, c’hanno lavorato un po’ meglio, forse investendoci anche un attimo di tempo in più. E viene da dire che anche dai social, da semplici cose così che però fanno parte dell’enorme gioco della MotoGP moderna, si possono capire molte cose. Una su tutte è che Honda pare intenzionata a cominciare esattamente come ha finito: quasi sull’inerzia, senza dimostrare di crederci veramente, come se, perso Marc Marquez, è perso un po’ tutto e non vale la pena nemmeno far sentire un degno benvenuto a un pilota che, invece, arriva lì carico di brutto e con l’entusiasmo a mille per la difficilissima sfida che ha scelto di affrontare.
Ok, nelle corse contano i risultati e la sostanza, ma chi sta fuori, chi osserva esternamente con gli occhi del semplice appassionato, finisce inevitabilmente per fare caso a tutto. Soprattutto in questi tempi in cui la forma, almeno all'inizio, conta almeno quanto la sostanza. E' vero che in Honda è in atto una mezza rivoluzione e che cambieranno moltissime cose nelle ultime settimane, a cominciare dal responsabile della comunicazione, però un sforzetto in più - non fosse altro che per dimostrare l'entusiasmo di una pagina che si volta e di una storia che ricomincia - non sarebbe stato male. Anche perchè poi, come è inevitabile che sia quando due annunci arrivano praticamente in contemporanea, si finisce per arrivare inesorabilmente dietro pure a moto ferme e su altri terreni.