Finalmente si infiammano le polemiche in serie A sulle squadre che lottano per la retrocessione. Basta parlare delle solite Juventus, Inter e Milan e dei vari o presunti errori arbitrali, francamente ci avevano stancato. Il fallo da rigore non fischiato dall’arbitro Doveri in Benevento-Cagliari, finita 1-3, ha fatto scatenare un putiferio. Al minuto 85 il trequartista delle Streghe Nicolas Viola entra in area anticipando Asamoah che lo stende. L’arbitro Doveri fischia il rigore immediatamente, salvo poi essere richiamato al Var da Mazzoleni cambiando così la decisione iniziale. Un clamoroso errore della tecnologia che non è andato giù alla dirigenza del Benevento. Il presidente Oreste Vigorito interviene in diretta televisiva con parole pesanti, il direttore sportivo Pasquale Foggia raggiunge Mazzoleni all’uscita urlandogli “Hai la coscienza sporca”. Abbiamo discusso dell’argomento con Luca Marelli ex arbitro di serie A e avvocato che ha evidenziato come l’errore grave ci sia stato ma modi e termini utilizzati dalla dirigenza “colpita” è assolutamente da condannare.
Tra Benevento e Cagliari è successo di tutto…
Mah guarda è un discorso molto ampio, in linea di massima l’errore del Var di Mazzoleni c’è poco da eccepire, non è un caso che nel turno infrasettimanale Mazzoleni sia fermo, i Var difficilmente sono fermi, i Var pro sono quasi sempre designati. Possiamo pensare a un turno di riposo, ma francamente ci credo poco anche perché Mazzoleni è stato impegnato in tutte le partite
Cosa ne pensa di quello successo tra Foggia e Mazzoleni?
Al di la questo, le proteste di Foggia non sono comprensibili perché sono sbagliati i toni, i concetti, tutto. Urlare in quella maniera porta soltanto a squalifiche e metterla sulla coscienza sporca da arbitro e da Var significa mettersi dalla parte del torto. Per quanto riguarda il presidente Vigorito vale lo stesso discorso però concettualmente aveva ragione, aveva centrato il punto. Il var non poteva intervenire ed è un peccato che sia scivolato sui toni, ma Vigorito è una persona talmente per bene che secondo me si è già pentito e se potesse si scuserebbe con Mazzoleni.
Errare è umano…
Sì ma guarda ci si può anche arrabbiare per un errore, è un sentimento umano, ci arrabbiamo noi arbitri perché non possono farlo i dirigenti, ma c’è modo e modo, in quella maniera si rischia soltanto sanzioni disciplinari. Nella mia carriera non mi è mai successo, non ho mai avuto comportamenti di quel genere, dirigenti che mi abbiano seguito fino alla macchina o al taxi dicendo di tutti i colori, mai successo. Sono stati comportamenti fuori senso, Mazzoleni secondo me se ne è reso conto una volta viste le immagini e parlato col designatore, in quella maniera però non serve assolutamente a niente,
Le sarebbe piaciuto arbitrare con il var?
Avrei pagato per averlo, mi sarei evitato un sacco di errori, ma è normale che sia così un arbitro non può vedere tutto in campo, gli errori fanno parte del gioco. Prendiamo per esempio Juventus-Milan di domenica sera quando dicono Valeri non ha voluto vedere il rigore. Non è che non lo ha voluto vedere, quei falli di mano sono impossibili o quasi da vedere. Per riuscire a interpretare bene episodi come quello di Torino serve, per quanto possa essere assurdo, la fortuna. Basta un battito di ciglia e si perde il tocco, perché avviene tutto in un nano secondo. Purtroppo capita e il var è utilissimo, ma infatti tutte le dicerie sul fatto che gli arbitri contro il Var sono sciocchezze, gli arbitri sono i primi a essere contenti.
Il Var evita anche le proteste in campo dei giocatori non crede?
Sui singoli episodi sì, poi però capitano come quelli di ieri che hanno punti di criticità dovuti al cattivo utilizzo dello strumento e del protocollo. Purtroppo le polemiche sono state abbastanza pese e pensa che è successo per Benevento-Cagliari, immaginati per una partita di vertice con tifoserie numerose sarebbe successo un pandemonio.
Non crede che ci dovrebbe essere più dialogo tra arbitri, società e tifosi? Non viene visto come entità esterna?
Ma deve esserlo, non può essere altrimenti, il dialogo c’è già. C’è Gianluca Rocchi che si occupa proprio di questo di mettere in comunicazione le società con il mondo arbitrale. È un ruolo molto chiaro, forse non pubblicizzato a sufficienza ma c’è già. Per quanto riguarda gli arbitri l’apertura è cominciata e sicuramente positiva, altro non è possibile. Prendiamo il caso di Benevento-Cagliari, l’arbitro fa in sala stampa con i giornalisti infuriati, perché anche loro sono essere umani, sarebbe stato un assalto. Bisogna anche ragionare sulle possibili conseguenze, non ci sarebbe stato un dialogo ma una serie di “accuse” nei confronti dell’arbitro. Trovo molto utile che gli arbitri parlino ma in situazioni differenti, di calma e non subito di fronte alle partite.
L’esordio di Maria Marotta in serie B, è un passo in avanti per il mondo del calcio? In Francia e Germania il tema è stato ampiamente sdoganato…
A livello mediatico sicuramente sì, vediamo come si evolve se sono all’altezza non vedo perché non dovrebbero farlo. Sui paesi esteri però attenzione, noi al momento non abbiamo nè una Steinhaus nè una Frappart di turno, mi auguro che arrivino anche in Italia, però sono donne con capacità sopra la media.
Del caso-Gavillucci si sente di dire qualcosa?
C’è la magistratura che sta indagando e aspettiamo le risultanze se qualcuno ha sbagliato pagherà. Io sono avvocato, ovviamente devo essere molto diretto su quello che penso, non ci sono colpevoli in questo momento. Se verranno fuori ne parleremo, adesso c’è soltanto un’indagine e un’accusa generica, sicuramente supportata da qualche fatto, ma non c’è una decisione né in ambito sportivo né penale-civile. Non esprimiamo giudizi perché sarebbe lesivo anche delle persone “accusate”.
E quello di Suarez?
è uguale, non c’è stato neanche il rinvio a giudizio. Il parere lo lascio ad altri, non mi sono mai cimentato in giudizi di questo genere. Nel momento in cui verrà accusato qualcuno parleremo, prima è un gioco al massacro che non mi piace, non sappiamo neanche se ci sarà un processo.
Da tempo si parla della figura dell’arbitro-calciatore, che ne pensa?
A livello giovanile va benissimo, i ragazzi hanno l’opportunità di rendersi conto quanto sia difficile fare l’arbitro e può essere utile nel proseguo come giocatori o per scegliere la carriera arbitrale. È una buonissima innovazione poi ovviamente a diciassette anni si dovrà scegliere, già i Juniores è una categoria piuttosto impegnativa con i ragazzi che cominciano le loro esperienza con la prima squadra. È fondamentale anche dal punto di vista umano, le società del comasco che mi hanno contattato per parlare con i ragazzi ho accettato tutti gli inviti, organizzeremo degli incontri a inizio della prossima stagione perché questa è una possibilità molto interessante.