“Di cosa hai bisogno? Cosa ti serve?” Sin dal primo incontro tra Aprilia e Andrea Dovizioso, il rapporto è stato quello di una Casa che vuole crescere e arrivare a risultati importanti nel minor tempo possibile, e un pilota che ha ancora fame di correre.
Dopo un primo test a Jerez, i due giorni al Mugello dovevano essere decisivi per il futuro. La pioggia del primo giorno di prove, però, rischia di far slittare i tempi, anche se Noale ha bisogno a breve di conferme. L’Aprilia di quest’anno è tutta un’altra moto e adesso è il momento di spingere sull’acceleratore sia nello sviluppo che sul mercato piloti.
Bella sorpresa di questo inizio campionato, la RS-GP è diventata una molto molto appetibile. A dirlo sono i risultati di Aleix Espargaro: settimo e decimo in Qatar e due sesti posti a Portimao e a Jerez, dove lo spagnolo ha chiuso a 5”.1 dal vincitore. La RS-GP è in costante crescita e entro la fine dell’anno potrebbe riservarci qualche piacevolissima sorpresa. Ne abbiamo parlato con Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing.
Qual è il bilancio di questo prime gare?
Siamo soddisfatti perché manteniamo il trend che ci eravamo prefissati, vale a dire una costante crescita nelle prestazioni soprattutto in termini di distacco dal primo.
Cosa manca adesso?
La costanza. Questo è il nostro obiettivo. Se riusciamo a restare regolarmente entro i 10 secondi dal primo, sono convinto che potremo andare a podio già quest’anno. Il livello altissimo. Qualche anno fa, se facevi 10 secondi dal primo, finivi secondo, adesso sei decimo.
Quali sono i punti di forza e di debolezza della RS-GP?
E’ una moto che frena e accelera bene. Per essere un V4 ha una buona percorrenza di curva, mentre manca ancora un po’ di potenza rispetto ai nostri competitor.
Venendo dalla Formula 1, l’aerodinamica è un settore in cui hai particolarmente investito?
Le MotoGP di oggi sono Formula 1 su due ruote. L’aerodinamica rimane un‘area con ancora un grande potenziale di sviluppo. Da un punto di vista aerodinamico la nostra moto ha fatto un grande passo avanti. Non solo l’ala, ma anche tanti altri studi aerodinamici che vengono fatti all’interno della carenatura. Occorre comunque capire come cambia la moto in funzione di un’aerodinamica più spinta.
Qual è l’obiettivo di quest’anno?
La priorità è finire le gare ogni domenica perché abbiamo bisogno di fare chilometri e raccogliere dati. Lorenzo (Savadori) sta facendo esperienza, mentre con Aleix puntiamo a finire regolarmente a 10 secondi dal primo e sono convinto che così facendo possiamo giocarcela per il podio.
Nel 2022 Aprilia sarà un team ufficiale. Cosa cambia?
Come Gruppo Piaggio e Aprilia Racing è sicuramente un grande passo avanti. Nel giro di due settimane avremo anche una conferma per il team satellite.
Il team Gresini ha una sorta di prelazione?
Abbiamo messo le nostre moto a disposizione. Sicuramente la Gresini Racing ha la priorità per i rapporti che ci legano. Ci sono però anche altri candidati. Al momento si parla tanto del Team VR46. L’obiettivo del team satellite è schierare due giovani da far crescere.
Quanto aiuta avere un pilota esperto come Dovizioso per limare gli ultimi decimi?
Un pilota come Dovizioso ti può aiutare a fare l’ultimo saltino, non solo in termine di prestazione, ma soprattutto per le informazioni e la metodologia di lavoro che apporta. Il Dovi è un pilota molto sensibile e meticoloso e questo aiuta a far crescere la squadra e indirizzare lo sviluppo, accorciando i tempi.
Dopo la presa di contatto con la RS-GP a Jerez, questo del Mugello doveva essere un test decisivo per il futuro.
È una situazione vantaggiosa per entrambi. Se Andrea vuole correre nel 2022, non può permettersi di restare fermo un anno, così i nostri test sono una bella occasione per lui, mentre per noi i suoi feedback sono utili per lo sviluppo.
Quali sono le prossime tappe?
A brevissimo Andrea dovrà decidere se continuare a fare dei test con noi. Sin da Jerez lo abbiamo trattato come un pilota ufficiale e abbiamo fatto i cambiamenti che ci sono stati richiesti. Adesso Andrea deve decidere cosa vuole fare: se vuole continuare il programma di test 2021 anche in vista di un ritorno nel 2022. Anche se la pioggia non gli permetterà di capire a fondo la nostra moto, Andrea ha avuto modo di conoscerci e capire il nostro metodo di lavoro.
Quali sono le tempistiche?
La prima cosa è capire se farà parte del nostro programma di test 2021 e questo a partire dai prossimi test in programma tra un mese. Si tratta di una decisione che Andrea dovrà prendere a brevissimo. Se prosegue, allora tra un mese circa dovrà decidere per il 2022.
Che pilota hai visto?
Sicuramente un pilota che ha ancora voglia di dire tanto. Non ho visto né un collaudatore né un pilota prossimo alla pensione.
State valutando anche altre alternative?
In Moto2 ci sono dei talenti molto interessanti. La Moto2 si è rivelata una categoria estremamente formativa per la MotoGP e i rookies che arrivano sono pronti. Lo abbiamo visto quest’anno con Jorge Martin, Enea Bastiani e Luca Marini.