Che l'arrivo di Aston Martin sia già il tema più chiacchierato della prossima stagione di Formula 1 è ormai un dato di fatto. Da una parte la notorietà di un brand che vuole tornare a far parlare di sé attraverso il motorsport, dall'altra la competitività di una monoposto che, oltre a sfruttare il motore Mercedes, tanto assomiglia alla vettura campione del mondo.
E poi se aggiungiamo l'ingresso della Safety Car targata proprio Aston Martin, dopo decenni di egemonia Mercedes, e il contratto con un pilota chiacchierato come il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, allora possiamo essere davvero certi del fatto che nel 2021 parleremo tantissimo di lei, la vera novità di una F1 destinata altrimenti ad essere troppo simile a quella di questa stagione.
Sui social sono in molti quelli che si domandano da dove provenga tutto questo interesse, quali siano gli accordi con Mercedes, con le azioni di Toto Wolff e gli aiuti della casa madre, e soprattutto chi sia davvero questo Lawrence Stroll, miliardario canadese papà di Lance e presidente esecutivo dell'Aston Martin oltre che proprietario del team Racing Point.
La trama di questa storia fatta di grandi capitali e interessi economici prima che sportivi, si infittisce ancora, proprio in quest'ultima fase della stagione 2020. E visto che si parla di Aston Martin non poteva certo mancare un piccolo dramma fatto di mazzette di denaro, conti che non tornano e potenti internazionali che muovono pedine. Proprio alla 007.
Questa volta i protagonisti, oltre al già noto Stroll padre, sono Vijay Mallya - imprenditore indiano ex proprietario del Team Force India - e Dmitry Mazepin - tycoon russo interessato all'acquisizione della scuderia.
Due anni fa, quando si arrivò all'accordo, l'offerta di Stroll venne preferita a quella di Mazepin che oggi porta la questione in tribunale per "false dichiarazioni e mancanza di trasparenza nel processo".
A queste dichiarazioni si aggiunge la testimonianza di Paul Ostling, direttore dell'azienda di fertilizzanti Uralkali del russo, che afferma: “L'implicazione che ho percepito dalle mie telefonate con il dottor Mallya era che il dottore stesse cercando una mazzetta e che il signor Lawrence Stroll fosse disposto a fare un tale accordo”.
Tutto ancora da dimostrare per Mazepin, il cui figlio potrebbe fare il suo ingresso in Formula 1 proprio nella prossima stagione con Haas, ma comunque una bella macchia sulla reputazione del magnate canadese Stroll, uomo sempre più influente nelle dinamiche del motorsport.
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