Sinner ha perso contro Djokovic l’ultimo atto delle Atp Finals di Torino, ma Sinner le Atp Finals a modo suo le ha vinte, per diversi motivi. Per i premi economici che ha portato a casa, per i punti validi per il ranking, per l’immagine proiettata e per la clamorosa eco mediatica della sua prima vittoria sul serbo, nel girone, quando il “caso nazionale” è diventato fratello d’Italia, e tutti sul carro.
Intanto, però, dal punto di vista puramente venale, il 22enne altoatesino ha portato a casa dal torneo ben 2,6 milioni di dollari, vale a dire 2.380.000 euro. Con quattro vittorie in cinque incontri in un torneo dal montepremi totale da 15 milioni di dollari, ha insomma incassato una cifra più alta rispetto a quelle vinte complessivamente negli interi percorsi che lo avevano portato, in questo 2023, ai successi negli Atp 500 di Pechino e Vienna, e questo la dice lunga sul valore delle Atp Finals. A proposito di 2023: nell’anno solare che sta per concludersi il suo prize money è di 8.298.379 euro. Niente male.
1000 punti nel ranking, Medvedev più vicino
Battendo Tsitsipas, Djokovic e Rune nel round robin e avendo la meglio su Medvedev in semifinale, Sinner ha messo da parte anche 1000 punti nel ranking Atp. Sarebbero stati 1500 se avesse battuto Djokovic anche in finale, ma poco importa: oggi è a quota 6490, sempre al quarto posto assoluto, e ha staccato Rublev, fermo al quinto posto a 4805. Medvedev, terzo a 7600 (400 punti per lui alle Finals, come per Alcaraz e Zverev) è ancora abbastanza lontano, ma le distanze si sono accorciate.
Nessun biscotto
C’è chi lo ha preso per uno sprovveduto, chi lo ha accusato di essere poco furbo, ma se c’è un premio immateriale che Sinner ha portato a casa da Torino è l’immagine di formidabile professionista: come è noto, avrebbe potuto eliminare Djokovic se avesse perso da Rune nell’ultima partita del girone, ma in realtà l’altoatesino non ha mai pensato a questa eventualità e ha vinto a modo suo. Senza calcoli, senza retropensieri: se l’andamento del torneo lo avesse poi portato a sfidare Djokovic anche in finale (come poi è accaduto) sarebbe stata solamente la logica conseguenza di sfide in cui ognuno dà il meglio. In questo modo Sinner ha messo in chiaro una cosa: certi giochetti abitano la testa di commentatori, opinionisti, giornalisti e tifosi, molto più di quanto abbiano cittadinanza in quella dei professionisti (anche perché, se poi avesse battuto il serbo in finale, avrebbe pressoché raddoppiato il premio in denaro, perché avrebbe vinto il torneo da imbattuto, cosa che non sarebbe comunque potuta accadere in caso di sconfitta con Rune). Sinner poi con Djokovic ha perso effettivamente in finale. Sinner però, così, ha anche vinto.
Fratello d’Italia
Il “caso nazionale” che fu, oggi è un vero e proprio fratello d’Italia. Il PalaOlimpico di Torino ha regalato a Sinner un’atmosfera speciale, con un tifo davvero da stadio, e i media in generale gli hanno tributato encomi e lodi senza soluzione di continuità. Un italiano vero, lui che prima era solo altoatesino, tanto più che ora è pronto a volare a Malaga, dove il capitano del tennis maschile azzurro, Volandri, lo aspetta per le finali di Coppa Davis. Giovedì 23 l’Italia affronterà l’Olanda e, se passasse il turno, affronterebbe poi in semifinale la vincente tra Serbia e Gran Bretagna. Già, verosimilmente Djokovic, ancora lui.