Jannik Sinner oggi è il volto dello sport mondiale, celebrato ovunque dopo il trionfo agli Australian Open. Il secondo titolo consecutivo a Melbourne, il terzo Slam in carriera dopo lo US Open di settembre, ha letteralmente occupato le prime pagine dei quotidiani sportivi di tutto il mondo con titoli che noi non ricordiamo per un italiano: “Sin-sational”, “Ingiocabile”, “Extraorsinner”. El País proclama che “il tennis di oggi è nelle mani di Sinner”, mentre La Vanguardia sottolinea come il talento italiano abbia aperto una nuova era, superando i “Big Three” e diventando il leader indiscusso della generazione attuale. Persino in Inghilterra, The Guardian scrive: “Un Sinner supremo annienta le speranze di Zverev di vincere il titolo”, mentre The Times riporta le sue parole post-vittoria: “Se fossi colpevole di doping, non giocherei così”. Ma mentre il mondo lo acclama, Jannik trova spazio per celebrare a sua volta una leggenda. Sinner, infatti, ha scelto un modo speciale per celebrare la vittoria di Melbourne, un omaggio a Kobe Bryant, icona indimenticabile dello sport mondiale: il numero uno al mondo ha posato con il trofeo appena conquistato, indossando un paio di Nike Air Force 1 Low Retro QS Bryant, realizzate dallo sponsor tecnico in memoria del campione dei Los Angeles Lakers.
Il motivo? Ieri ricorrevano esattamente cinque anni dalla tragica scomparsa di Bryant, morto in un incidente in elicottero insieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone il 26 gennaio 2020. Un simbolo di rispetto e ispirazione che, prima di lui, aveva scelto di omaggiare anche Novak Djokovic, lo scorso settembre dopo la vittoria del suo quarto US Open e il 24° Slam della carriera. In quell’occasione, il campione serbo aveva indossato una maglietta azzurra con la scritta “Mamba Forever” e una foto che lo ritraeva con Kobe. In quell’occasione Nole aveva raccontato così quel tributo: “Ho pensato di realizzare questa t-shirt circa una settimana prima, ma non ne ho parlato con nessuno, prima c’era da vincere il torneo. Io e Kobe eravamo buoni amici: parlavamo spesso di cosa significasse avere una mentalità vincente. Lui mi è stato vicino nei momenti difficili, durante il mio infortunio, ed è stato una delle persone su cui ho potuto fare più affidamento. Sempre pronto a darmi consigli e supporto, da vero amico”.