La vigilia della finale degli Australian Open 2025 non poteva essere più infuocata. Da un lato, il talento cristallino di Jannik Sinner, numero 1 del mondo e campione in carica. Dall’altro, Alexander Zverev, il numero 2 del mondo e l’avversario più in forma e pericoloso. Un match sul cemento di Melbourne che è stato parzialmente oscurato da pesanti accuse e polemiche sollevate dalla stampa tedesca.
Das Bild, quotidiano di riferimento in Germania, ha pubblicato un articolo dal titolo esplosivo: “Zverev im Finale gegen Skandal-Sinner” (“Zverev in finale contro lo Scandalo Sinner”). Una scelta che non rispetta i crismi della deontologia giornalistica e che punta a mettere in dubbio la legittimità del tennista italiano di competere al massimo livello. L’articolo prosegue con affermazioni altrettanto gravi: “Denn über dem Endspiel der Australian Open in Melbourne am Sonntag liegt ein Doping-Schatten” (“la finale degli Australian Open è coperta da un’ombra di doping”).
Il pezzo, firmato da Sebastian Kayser, si spinge fino a definire la presenza di Sinner in finale una “farsa”, aggiungendo: “Dass Sinner zum zweiten Mal in Folge nach den Us Open in einem Grand-Slam-Finale ist, ist für viele Spieler, Experten und Beobachter der Szene eine Farce” (“il fatto che Sinner sia in una finale del Grande Slam per la seconda volta consecutiva è una farsa per molti giocatori, esperti e osservatori della scena”).
Le accuse ruotano attorno alla vicenda del marzo 2024, quando Sinner risultò positivo al Clostebol. Tuttavia, il tennista italiano fu dichiarato non colpevole dall’Itia, con la Wada che ha fatto ricorso al Tas solo per motivi di negligenza. Un dettaglio cruciale che Das Bild non evidenzia adeguatamente, preferendo insistere su toni sensazionalistici: “Obwohl doppelt positiv getestet, durfte Sinner ohne Sperre weiterspielen und sogar die Us Open gewinnen, sein zweiter Grand-Slam-Titel 2024 nach dem in Melbourne” (“Nonostante sia risultato positivo a due test, Sinner ha potuto continuare a giocare senza essere squalificato e ha persino vinto gli US Open”).
L’affondo finale non lascia spazio a interpretazioni: “Dass Zverev längst die Nummer 1 der Welt wäre, wenn der Fall Sinner nicht unter den Teppich gekehrt worden wäre, ist die eine Sache. Dass er die Nummer 1 werden kann, wenn Sinner doch noch gesperrt wird, die andere” (“Zverev sarebbe già da tempo il numero 1 del mondo se il caso Sinner non fosse stato messo sotto il tappeto. Potrebbe diventarlo se Sinner venisse squalificato”).
Un attacco frontale che, se da un lato amplifica la tensione pre-partita, dall’altro rischia di trasformare una sfida sportiva in una battaglia mediatica. La reazione di Sinner, da sempre discreto e concentrato, potrebbe essere decisiva non solo per rispondere sul campo, ma anche per difendere la sua immagine da accuse che appaiono tanto gravi quanto infondate.