Jannik Sinner si conferma re del cemento (australiano ma non solo) con una prestazione devastante nella finale degli Australian Open contro Alexander Zverev. In tre set secchi (6-3, 7-6(4), 6-3), l'altoatesino non ha lasciato scampo al tedesco, confermandosi un incubo per chiunque osi sfidarlo. Una prova di forza, intelligenza tattica e precisione chirurgica, che ha reso il match un affare a senso unico.
Dalla prima palla giocata, Sinner ha imposto il suo dominio, iniziando con un ace e chiudendo il primo game a zero. Zverev, nonostante un tentativo di attaccare, è apparso contratto e incapace di reggere la pressione. Sinner è stato quasi perfetto: Jannik non abbia concesso nemmeno una palla break in tutto il match, una statistica che parla da sola.
Il tedesco, dal canto suo, ha cercato di opporsi con il servizio e qualche sprazzo di aggressività, ma il suo diritto, storicamente il suo punto debole, ha tradito nei momenti cruciali. E Sinner, con una freddezza degna dei più grandi, ha saputo sfruttare ogni indecisione dell'avversario, chiudendo scambi chiave con colpi spettacolari, tra cui un rovescio vincente in corsa che ha strappato applausi.
La vittoria è stata costruita non solo sulla superiorità tecnica e tattica, ma anche su una preparazione mentale impeccabile. Sì, pèrché Jannik soprattutto sul cemento è in grado di vincere anche quando non gioca al massimo, e in tutto il torneo nonostante le difficoltà fisiche con Rune ha perso solo due set. La sua capacità di adattarsi alle situazioni e di mantenere il controllo, anche nei momenti di maggiore tensione, lo rende un campione completo.
Ma mentre il 23enne italiano continua a raccogliere successi, sullo sfondo (unica attuale speranza, non certo sportiva, per gli avversari), rimane il caso doping Clostebol, che lo ha coinvolto nel 2024 e che non è ancora risolto. Nonostante sia stato dichiarato non colpevole dall’Itia e abbia continuato a giocare senza restrizioni, i critici non perdono occasione per sollevare dubbi e c’è chi, pur magari non ammettendolo, prega cinicamente per una squalifica, perché batterlo sul campo sembra sempre più improbabile.
Zverev, nonostante la sconfitta, ha dimostrato tenacia, ma il confronto diretto ha rivelato un divario ormai evidente. Il tedesco, reduce da prestazioni altalenanti, non è mai riuscito a mettere in difficoltà il suo avversario. Al contrario, Sinner ha mostrato una completezza tecnica e una padronanza emotiva che lo proiettano tra i giganti del tennis contemporaneo. "Sei il numero uno al mondo e non di poco. Speravo di poter essere competitivo, ma sei troppo forte", ha detto l'avversario.
Con questa vittoria, Jannik Sinner si conferma dominatore attuale e (caso Clostebol permettendo) futuro del circuito. Gli avversari potranno solo continuare a lavorare per provare a colmare il gap, mentre lui guarda avanti, verso nuovi traguardi. Perché, come dimostrato oggi, il regno di Sinner sul cemento è appena iniziato. Chi riuscirà a fermarlo?