I problemi della Ducati, con 8 moto in pista per tutto il 2022, potevano essere almeno un paio. Il primo apparentemente è scongiurato: seguire tre squadre satellite (quando Suzuki e Aprilia non riescono a gestirne neanche una) non è semplice. Servono materiali, assistenza e aggiornamenti. Il secondo è che, se fai bene il tuo lavoro, le squadre satellite vanno forte. È successo alla Yamaha nel 2020 (quando Quartararo e Morbidelli, dal Team Petronas, hanno raccolto più degli ufficiali) e pare stia succedendo anche adesso in Ducati. Jorge Martin in pole position ed Enea Bastianini secondo, mentre Jack Miller parte quarto e Pecco Bagnaia - l’unico con un contratto - soltanto nono. Ad una prima occhiata si potrebbe pensare che a Borgo Panigale abbiano sbagliato a fare i contratti, che nel team ufficiale dovrebbero esserci Martín e Bastianini. Le cose però non stanno esattamente così.
Lo ha spiegato bene Bagnaia in conferenza stampa, quando ha detto che cinque giorni di test (di cui tre su di una pista nuova e sporca) sono pochi per sviluppare una moto da zero. Alla Honda è andata meglio, Suzuki è cambiata meno. Se Ducati è sempre un passo avanti nell’innovazione lo si deve anche al numero di soluzioni che vengono sviluppate (da Michele Pirro prima e dagli ufficiali poi) ad ogni buona occasione. Se esiste l’abbassatore anteriore di cui tutti parlano è perché a Borgo Panigale non si concentrano soltanto sul qui e adesso, ma investono nel futuro forse più di altri. Farlo, evidentemente, ha un prezzo anche in termini di prestazioni.
Ecco perché i piloti ufficiali non sono partiti al meglio. Maverick Vinales, nel 2021, ha speso i suoi giorni di test in Qatar (che quest’anno non c’era) a preparare la gara: a Losail ha vinto, ma è stata la sua stagione peggiore da quando è in MotoGP. Qualcosa di simile ce lo ha detto pochi giorni fa Rubén Xaus in un’intervista: Bastianini ha una moto vecchia di qualche mese, all’inizio potrà giocarsi risultati importanti. Dopo le prime cinque gare però, probabilmente gli ufficiali avranno sistemato la moto e la differenza in termini di tempo sul giro comincerà a farsi sentire.
Oggi alle ore 16:00 italiane scatta la prima gara della MotoGP 2022 e ogni pilota parte con le sue priorità. Bagnaia può guardare lontano e pensare al campionato, perché Ducati gli ha già dato un lavoro per i prossimi anni. Martín e Bastianini invece no, loro puntano davvero alla sella di Jack Miller. Ducati dovrà tenerlo presente e dare a Jack il tempo per prendere confidenza con la moto e con il suo ruolo. L’anno scorso ha vinto due gare di seguito quando già si gridava al licenziamento per giusta causa, quest’anno è già partito con la pistola (dei media) puntata alla tempia. In MotoGP va tutto veloce, ma alla Ducati adesso serve del tempo. Per il mondiale la moto c’è, i piloti anche.