La MotoGP 2023 sarà qualcosa per cui vale la pena pagare un biglietto: le gare raddoppiano, i piloti in grado di giocarsi un mondiale anche. Mentre Fabio Quartararo e Marc Marquez avranno una nuova moto, si spera più competitiva, Pecco Bagnaia proverà a difendere il titolo ed Enea Bastianini a portarglielo via, anche lui con i migliori strumenti. Ecco, due piloti italiani a scannarsi per lo stesso obiettivo su di una moto italiana è roba che non si vedeva dal team Iannone/Dovizioso, per il quale però gli obiettivi erano leggermente diversi. Qui ci si gioca il mondiale e sarà complicato per tutti, specialmente per chi quel box lo deve tenere in piedi. Evidentemente però, come diceva Lin Jarvis di Rossi e Lorenzo in Yamaha, questo è un problema che vorrebbe avere chiunque, cosa che ha confermato anche Gigi Dall’Igna in una rapida intervista che abbiamo realizzato con lui al Quirinale.
Ad apparire rilassato, almeno per il momento, è anche Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo di Ducati Corse. D’altronde, a spiegarlo è stato lo stesso manager piemontese in un’intervista ai colleghi di GPOne, in un certo senso gli esplosivi l’hanno sempre affascinato: “Ero la disperazione, l’incubo delle forze dell’ordine”, le parole di Ciabatti. “In Toscana io e un mio amico ci infilavamo in questi cunicoli alla ricerca di reperti risalenti alla guerra. Trovavamo veramente di tutto: proiettili, ordigni, bombe… e con queste cose andavamo dai Carabinieri. Loro erano disperati, non sapevano più cosa fare con noi anche perché alcuni di questi residui bellici erano inesplosi. C’era un po’ di sana incoscienza, ma da sempre io ammiro molto il mondo militare. Ricordo l’estate del 2013, quando sono stato in Afghanistan alla base di Herat, dove ho vissuto per quasi dieci giorni con le nostre forze armate. Lì ho capito davvero cosa fosse la loro vita, dormivo in un container con una branda e poi c’erano una doccia, un bagno e un lavandino. Ho anche avuto modo di uscire dalla base scortato, è stata un’esperienza indimenticabile, soprattutto per il valore che rappresentano i nostri militari nelle missioni di pace nel mondo”.
Tuttavia se non ha mai intrapreso la carriera militare è per via della moto, anche se le corse in pista c’entrano davvero poco: “Non ho mai fatto il militare, purtroppo quando facevo cross con i cadetti sono caduto in fortunandomi al piede, tanto da finire tre mesi in ospedale. Avevo in piede di ferro e di conseguenza sono stato esonerato dalla leva. Quel mondo però mi ha sempre affascinato, specialmente il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, infatti ho sempre studiato e approfondito sui libri di storia”.
Infine, Ciabatti racconta anche il rapporto della Ducati con Marc Marquez, che ha sottolineato più volte essere lontanissimo dai piani dell’azienda “Ci siamo annusati a vicenda, non l’abbiamo mai cercato seriamente. Avevamo cercato Vinales invece, ma lui non ha voluto”. Se Honda non dovesse riuscire a garantirgli una moto competitiva per il 2023, c'è più di una possibilità che sia Marquez a farsi avanti. Chissà a quel punto come risponderanno da Bologna.