Pecco Bagnaia ha chiuso la prima Sprint Race del 2025 portandosi a casa una medaglia di bronzo. Terzo nel sabato di Buriram, stessa posizione finale dello scorso ottobre, quando in Thailandia Pecco tagliò il traguardo dietro ad Enea Bastianini e a Jorge Martín. Eppure, sebbene possano essere accomunate dal risultato e dall'intervallo di tempo relativamente breve che le separa, dietro alle ultime due Sprint del pilota di Chivasso al Chang International Circuit si celano altrettante storie diverse. Nell'autunno 2024 Pecco partì dalla pole, perse due posizioni alla prima curva e si vide scucire punti scottanti dal rivale spagnolo della Pramac, combinazioni che resero quel podio più amaro che altro. Oggi Bagnaia non ha sbagliato niente, anzi ha spianato un sabato che al risveglio si presentava ripido: c'era un Q1 da scavallare e lui l'ha scavallato al primo tentativo (concedendosi il lussuoso rischio di restare ai box dopo il primo stint per risparmiare una gomma), c'era una prima fila da centrare che Pecco si è guadagnato non appena gli è stata data possibilità di compiere il primo vero time attack della sua stagione, c'era una Sprint Race da concludere senza rimpianti che il numero 63 ha siglato trasmettendo la netta sensazione di aver tirato fuori il massimo dal pacchetto moto - stato di forma attuale.
Il massimo per ora è una terza posizione a tre secondi sporchi dal compagno di squadra Marc Marquez, a due dal fratello Alex. Pecco è stato l'unico tra i primi quattro ad optare per una hard all'anteriore, scelta che non rimpiange e che probabilmente gli consentirà di prendere la decisione più assennata per la gara di domani, quando le temperature saliranno ancora e i giri raddoppieranno. Dopo una partenza solida, senza posizioni perse né guadagnate, Bagnaia ha faticato nei primi giri a tenere il passo dei Marquez, prima di ritrovare il loro ritmo nella seconda metà della Sprint, quando è riuscito a scrollarsi di dosso Ai Ogura, rivelazione del weekend sull'Aprilia Gulf Trackhouse: "Sono stato impressionato da lui, ha fatto una performance incredibile" - confessa Pecco ai microfoni di Sky. "Credo che avrei scelto comunque la dura all'anteriore, Alex e Marc oggi erano semplicemente più forti di me e non c'è molto altro da dire. Col passare dei giri sono riuscito a girare sui loro tempi, ma mi è mancato lo spunto iniziale e soprattutto non mi aspettavo un calo della gomma dura, facevo un po' fatica ad inserire nelle curve a destra, avevo tanti movimenti. Non so se è un discorso di pressione o se per fare funzionare la dura c'è bisogno di spingere di più, dobbiamo studiare. Per domani ho diverse cose in testa, vedremo come risolverle stasera. Sono soddisfatto al 60%, per il resto ci proviamo domani".
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A questo punto Pecco anticipa la considerazione di chi vorrebbe gentilmente ricordargli che l'anno scorso il Mondiale scivolò via a causa dei troppi punti lasciati per strada al sabato, svelando i motivi puramente tecnici che spesso lo hanno costretto a giocare in difesa nelle Sprint Race degli ultimi dodici mesi: "Se parto primo nella Sprint e non devo attaccare nessuno mi trovo bene, con il serbatoio più scarico se sono dietro a qualche altra moto faccio più fatica a frenare come vorrei. O sono estremamente veloce come successo in Austria o ad Assen l'anno scorso, oppure piste come questa in cui ho più o meno fatto la stessa Sprint di quando eravamo venuti qui lo scorso autunno".
Così, mentre il mondo della MotoGP attende il primo duello tra Marquez e Bagnaia vestiti di rosso, comincia ad emergere un tema piuttosto rilevante: tra i due, doveva essere idealmente Marc - circondato da una squadra nuova - a faticare di più in questo avvio di stagione. Invece con un ragionamento più attento si poteva prevedere ciò che sta accadendo, ovvero l'esatto opposto: solo Pecco, che conosce l'evoluzione delle Desmosedici degli ultimi sei anni, poteva caricarsi sulle spalle le responsabilità di scelte di sviluppo che daranno i loro effetti da qui alla fine del 2026. Durante l'inverno Bagnaia ha potuto concentrarsi meno sulla prestazione pura per privilegiare un lavoro sporco fatto di comparative, di test in cui l'ordine del giorno nel lato del box numero 63 era più improntato su logiche di lungimiranza che sulla volotà di avere tutto e subito. "La situazione è abbastanza chiara, non sono ancora comodissimo in sella, ma è da oggi che guido una stessa moto per due sessioni di fila" - svela infatti Pecco. "È stato un inverno abbastanza complicato, abbiamo lavorato tanto e ho cercato di portare a casa più risultati possibili per Ducati. Da stamattina non abbiamo più tornato niente e secondo me il feeling di guida tornerà gradualmente. Mi devo mettere giù, quest'anno abbiamo Marc che soprattutto in questa pista è in palla piena, quindi ho poche scuse". È un manifesto programmatico della MotoGP 2025, e la storia suggerisce che di Pecco Bagnaia bisogna fidarsi.