Marc Marquez domina Balaton e, anche stavolta, il rischio più grande che ha corso è stato quello di rilassarsi troppo. Dietro, per una foto singolare nel podio sul rettilineo, i due piloti del VR46 Racing Team: un doppio podio che non capitava dal 2023 e che, anche se dietro al 93, tutta la squadra è stata felice di festeggiare.
Le emozioni della gara sono Sprint anche loro: in curva 1 Fabio Quartararo frena tardi innescando il più prevedibile e doloroso (per qualcuno) inizio di gara, tamponando Enea Bastianini e sparigliando un po’ le carte per chi era lì intorno. Uno è Marco Bezzecchi, che si ritrova a metà gruppo, un altro è Luca Marini che invece è quarto. Poco più tardi Di Giannantonio sorpassa Morbidelli per la seconda piazza. Da qui, i sorpassi sono pochi e difficili: Alex Marquez su Pol Espargarò, qualcosa di Jorge Martín. Pedro Acosta, anche lui rimasto vittima della partenza di Quartararo, prova così duramente il sorpasso su Fermín Aldeguer che finisce per stendersi. È il sesto giro di tredici.

Vedi Bagnaia, 13° al traguardo, è ti chiedi come sia stato possibile: tre piloti (Zarco, Bastianini, Quartararo) non finiscono la gara, Rins si procura un long lap per aver tagliato una curva, Brad Binder si ferma ai box a metà gara, Pedro Acosta è reduce dalla caduta e Miguel Oliveira ha grossi problemi alla frizione. Pecco partiva 15° e neanche questa lunga serie di defezioni l’hanno aiutato più di tanto. Lui arriva in sala stampa tardissimo e dice che un risultato così se lo aspettava, che c’è poco da dire. Dice di essere nel periodo più difficile da quando è in Ducati. E poi: “Penso di essere una delle persone che crede più in sé stesso al mondo, so che è un periodo difficile e lo riconosco senza problemi. So che stiamo cercando una soluzione e… cazzo, sì che la troveremo. Ma sarà fondamentale riuscire a farlo entro quest’anno, sarà fondamentale per mettere le basi per l’anno prossimo”.
A questo punto, Bagnaia decide anche di esporsi sul mercato piloti: “Voglio stroncare queste speculazioni (di mercato, ndr). Vengono dai social media, di cosa stiamo parlando? Se tornassi indietro? È facile, ovviamente sceglierei la GP24, è chiaro. Ma non si può e io in quel momento non sono stato in grado di riconoscerne il potenziale. Ma non si torna indietro. Oggi ho fatto modifiche di centimetri alla moto, che è tantissimo”.

Ancora, sul rapporto con il team, Ducati e Marc Marquez: “Lavoriamo come abbiamo sempre fatto. Adesso è più complicato perché il mio compagno di squadra, Marc, sta ottenendo risultati ottimi, fantastici. È il miglior pilota che sia mai stato sulla Ducati in termini di risultati, no? Per loro anche è più complicato, perché abbiamo la stessa moto ma le reazioni sono estremamente diverse. In staccata la sua sta estremamente ferma e la mia muove tanto, eppure le moto sono molto simili”. Quando si alza per lasciare la sala stampa, la sensazione è che stia per arrivare il momento più duro. Ammesso che non sia già successo. Ed è quello che servirà per ripartire.
Tutto diverso, invece, il clima in Aprilia: Bezzecchi ha portato a casa una qualifica meravigliosa secondo dopo essere passato dalla Q1, esattamente come Di Giannantonio. Coinvolto nell’incidente provocato da Quartararo ha recuperato fino al 7° posto, dove è rimasto “per non buttare via quanto di buono fatto e non rovinare la gara di Mir”. Jorge Martín invece è proprio dov’era il compagno di squadra a inizio stagione, quindi veloce sul passo ma in difficoltà nel giro secco: “Questa moto va guidata con dolcezza, se provi a forzare il tempo non viene”. Jorge è stato anche tra i più bravi ad effettuare sorpassi e ci ha spiegato che qui, se vuoi sorpassare alla 9, devi cominciare a prepararlo alla 5. E che in curva 1 è pressoché impossibile passare.
I piloti VR46 sono, chiaramente, entrambi soddisfattissimi: Di Giannantonio ha lavorato “fino alle nove di sera” con la squadra per sistemare la moto, che ora ha un po’ meno grip e si guida meglio. Franco Morbidelli gli fa eco spiegando che questi sono i classici risultati prodotti specialmente dal team. Team col quale, a sentire lui, ha rinnovato, verosimilmente per una stagione anche se per il momento non ci sono stati dati dettagli aggiuntivi. Felici anche i due piloti HRC, 4° e 6°, un risultato che secondo Luca Marini non si potrà ripetere in nessun altro circuito della stagione, ma che restituisce morale.
A fine giornata arrivano anche le decisioni della direzione gara: Fabio Quartararo dovrà scontare un long lap penalty, Enea Bastianini - alla sua seconda penalità di questo tipo - ne dovrà fare due. Contrariamente alle aspettative però, nessun pilota si è lamentato troppo per la manovra del francese, neanche quelli coinvolti direttamente come Bezzecchi: è come se tutti l’avessero messo ampiamente nel conto. Si è arrabbiato Johann Zarco però, steso da Enea Bastianini. Quest’ultimo ha spiegato che nel contatto con Quartararo si è danneggiato l’abbassatore della sua KTM il che, nonostante abbia frenato “diciotto metri prima rispetto al solito”, l’ha portato a impattare con Zarco.
Un peccato, perché Enea aveva il passo per fare una bella gara e non potrà rifarsi nel GP. Al contrario, c’è da aspettarsi un Marco Bezzecchi più competitivo, così come una gara più interessante da Pedro Acosta. Oltre ai long lap poi, ci sono le tre posizioni di penalità in griglia per Jack Miller e Alex Marquez per aver ostacolato Bagnaia nelle pre qualifiche del venerdì. Resta il fatto che in questa pista sorpassi sono difficilissimi e sbagliare è un attimo: più che una gara di MotoGP sembra la Nascar, dove a cambiare le cose sono soprattutto gli incidenti.