Il presidente FIA Ben Sulayem torna al centro delle polemiche e ancora una volta la denuncia è quella di sessismo. Dopo il messaggio pubblicato sul suo sito, risalente a più di vent'anni fa, che recitava "Non mi piacciono le donne che si credono più intelligenti degli uomini, perché non è la verità", questa volta la polemica riguarda un'ex dipendente della FIA, l'avvocata britannica Shaila-Ann Rao. La donna, precedentemente consulente e braccio destro di Toto Wolff, era passata alla FIA nel 2022 ma la sua collaborazione con la Federazione è durata meno di un anno e conclusa a novembre con un accordo comune tra le due parti.
Secondo quanto emerso dal Telegraph, la donna avrebbe inviato una lettera alla FIA di denuncia per i comportamenti sessisti subiti dal presidente Ben Sulayem e dal presidente del Senato FIA Carmelo Sanz de Barros, nel corso del suo breve periodo di lavoro presso la Federazione.
Il Telegraph avrebbe poi chiesto risposte direttamente alla FIA che, attraverso un portavoce, avrebbe negato la vicenda: "Shaila-Ann Rao è stata direttore temporaneo della FIA dal primo giugno 2022 e poi è diventata segretario generale ad interim per lo sport automobilistico. Nel novembre 2022 è stato deciso da entrambe le parti che avrebbe lasciato questa posizione. Sono stati concordati termini di riservatezza reciproca, come è consuetudine. Nessuna delle due parti ha fatto riferimento al Comitato etico della FIA".
Alla donna viene quindi recriminata la mancata richiesta presso il comitato etico della Federazione, verso il quale andrebbero indicati questo genere di reclami. Ma allora perché una persona nella posizione di Rao avrebbe dovuto accusare ingiustamente la FIA? A dare maggiore credibilità alla versione della donna ci sarebbero alcuni testimoni che, secondo quanto riportato dal Telegraph, avrebbero assistito a uno scontro tra i due nel paddock durante il Gran Premio del Belgio con il presidente FIA visto urlare contro la donna che l'aveva contraddetto di fronte ad altre persone.