Enea Bastianini ha parlato chiaro in una breve intervista a Sky prima di partire per Jerez de la Frontera: “Spero che gli antidolorifici facciano effetto”, e poi, subito: “L’obiettivo è portare a casa qualche punticino, stare nei dieci”. Di pre tattica, in queste dichiarazioni, non sembra essercene granché: Enea ha riportato una frattura alla scapola destra appena un mese fa, il recupero è lungo e anche Carlo Pernat, suo manager, ha lasciato intendere che difficilmente lo vedremo così competitivo da vincere una gara prima del Mugello. Eppure mentre Marc Marquez è costretto a posticipare il rientro a Le Mans Bastianini vola a Jerez grazie alle sensazioni relativamente positive riscontrate a Misano, a cui chiaramente si dovrà aggiungere la benedizione dell’equipe medica guidata dal Dottor Chartre presso il circuito. Enea racconta così queste giornate: “Le ultime indicazioni sono state abbastanza buone, questo test è stato sicuramente migliore rispetto a quello prima di Austin. Non ho tentennato, partirò per Jerez anche se non sono al 100%, però non riesco a stare a casa, ho voglia di correre e proverò a portare a casa qualche punticino”, ha spiegato aggiungendo che le curve a destra (8 su un totale di 13) potranno essere un problema: “Sicuramente mi dovrà riadattare alle velocità della MotoGP, che sono incredibili. La parte più critica sarà la gestione gara, riuscire a tenere un ritmo elevato per tutta la sua durata. So che mi daranno molto noia le curve a destra e a Jerez ce ne sono abbastanza, speriamo che gli antidolorifici facciano effetto e io riesca ad essere più sereno. Sono più tranquillo per la sprint race rispetto alla gara normale, però vedremo”.
Nelle prime tre gare (sei con le sprint), Bastianini si è fatto un’idea piuttosto chiara dei vincitori: “Ho visto un Bezzecchi molto in forma e molto intelligente, è andato sempre a punti e si è portato a casa la vittoria in Argentina, poi ad Austin non ha sbagliato, penso sia maturato molto e che possa essere competitivo per il campionato. Poi abbiamo visto la velocità di Pecco, che è molto efficace anche se ha fatto qualche errore di troppo nell’ultimo periodo. Invece Rins in America è stato molto veloce, me lo ricordo anche l’anno scorso in gara: mi aveva fatto soffrire molto ed era stata una vittoria molto sudata. Però dai, sono contento di rientrare e non dover più studiare gli avversari da casa”. A questo proposito, Enea non fa mistero di aver passato un momento difficile lontano dalle corse: “Stare a casa non è stato facile, accettare di non essere ad Austin è stata dura. Quella è una delle mie piste preferite e ci avevo vinto l’anno scorso, ed è stata una scelta complicata tanto che dopo il test di Misano sono stato a pensare per cinque ore, anche se alla fine credo di aver fatto la scelta più saggia. Finalmente tornerò in pista e adesso voglio pensare solamente al presente”.
Presente che, tutto sommato, non lo vede davvero in lotta per la vittoria a Jerez, ma non è da escludere che torni in alto per giocarsi il mondiale: “C’è da dire che ancora è tutto in gioco, ci sono tanti punti e sicuramente non è ancora finita, ce l’ha dimostrato l’anno scorso Pecco che con novanta punti su Quartararo è riuscito a vincere il titolo. La mia priorità al momento è tornare al 100% il prima possibile per potermi giocare di nuovo il titolo, però diciamo che al momento a questo livello ancora non ci sono, quindi la mia priorità sarà cercare di stare bene, il resto si vedrà. Penso al presente. Obiettivi? Il posto per la coppa c’è sempre in valigia, al massimo resta giù qualcos’altro. Però sono contento se riesco a stare nei 10, quello sarebbe già un buon risultato”.
Ecco, se il GP di Jerez di Enea Bastianini fosse una canzone sarebbe Painkiller (antidolorifico) dei Judas Priest, canzone che tradotta in italiano dice più o meno così: "Più veloce di un proiettile / Un urlo terrificante / Infuriato e pieno di rabbia / È metà uomo e metà macchina / Cavalca il mostro di metallo / Respirando fumo e fuoco". Poco importa se la Bestia preferisce la musica classica, per un rientro sotto antidolorifici l'heavy metal va benissimo. Magari non per arrivare al podio, ma abbastanza per cominciare a far sentire la sua presenza al resto della griglia.