Le parole di Marc Marquez nel mercoledì di Jerez de la Frontera non lasciano grosso spazio ad interpretazioni: “Ieri abbiamo fatto un'altra TAC ed è stato confermato che, nonostante l'infortunio stia procedendo nel migliore dei mondi, l'osso non è ancora completamente guarito e correre a Jerez sarebbe rischioso”, spiega lo spagnolo in una nota diramata da HRC, quando la sua presenza era stata ormai confermata in via ufficiale. “Insieme al team medico abbiamo deciso di non correre rischi, di aspettare altre due settimane e tornare a Le Mans. Mi dispiace molto perdere il Gran Premio di Spagna perché è sempre speciale, per l'atmosfera, per correre a casa e soprattutto per vedere e divertirsi con i tifosi. Continuerò con la riabilitazione e lavorerò per tornare il prima possibile".
Marc Marquez a Jerez aveva costruito una sua seconda casa, dal Garage93 con le moto in esposizione alla tribuna We Are 93 dedicata a tutti i suoi tifosi, operazioni per avvicinarsi alla gente con la complicità del nuovo manager. Eppure, forse per la prima volta da quando ha cominciato a correre in moto, Marc ha deciso di ascoltare chi in moto non ci sale neanche, facendo un passo indietro per non rischiare di farne due più avanti. E così, tristemente, ogni circuito è diventato ormai un simbolo del suo calvario personale, dal GP di Austin in cui ha sempre dominato (saltato contro ogni aspettativa) al nuovo stop a Jerez, in cui nel 2020 è cominciata la sua lunga serie di infortuni. Come se non bastasse Marquez dovrebbe rientrare a Le Mans, nello stesso paddock in cui lo scorso anno ha spiegato alla squadra che si sarebbe operato al braccio per la quarta volta. La buona notizia per gli appassionati è che Marc Marquez è sempre Marc Marquez e, se sta aspettando, è per tornare quando tutto andrà per il meglio. Quella cattiva invece è che il mondiale 2023 è sempre più lontano e che lo stesso si può dire del prossimo: per un vincitore seriale gli anni lontani dal podio pesano come quelli dei cani e, in tutto questo, la Honda fatica a trovare una direzione, motivo per cui probabilmente comincerà a cercare una via d’uscita con un nuovo cavallo su cui puntare. Oltretutto, a guardare le cose col senno di poi e un filo di malizia, questo ennesimo stop era stato quasi annunciato: in un mondo in cui i piloti postano continuamente sui social, specialmente in tempi recenti, al rientro da un infortunio siamo abituati a vederli in pista con una moto da allenamento, come ha fatto Enea Bastianini a Misano (due volte) ed anche Marc Marquez ad ogni occasione negli ultimi anni. Stavolta invece Marc non ci ha nemmeno provato, restituendo ai fan solo qualche scatto in palestra. Così le possibilità che il problema sia qualcosa di più grave rispetto un "semplice" infortunio alla mano (nello specifico al primo metacarpo della mano destra) si fanno, se non più concrete, quantomeno più plausibili. L’unica certezza che ci rimane oggi è che questa triste parabola discendente non si augura a nessuno, neanche a chi l'ennesimo incidente se l'è procurato da solo.