L’ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone non ha mai fatto segreto della poca stima nutrita nei confronti dei nuovi proprietari della massima seria, gli americani di Liberty Media, che secondo il britannico avrebbero snaturato la F1 per renderla un business più proficuo allontanandosi però dal reale cuore del motorsport e andando in direzione opposta rispetto al lavoro fatto per molti anni proprio da Ecclestone e dai suoi fedelissimi. Per queste dichiarazioni, ripetute negli anni, l’ex numero uno non è più da tempo persona ben gradita nel paddock al quale viene invitato sporadicamente grazie ai pass della moglie, a sua volta membro della FIA.
Ecclestone è tornato recentemente sull’argomento in una lunga intervista rilasciata al Daily Mail in cui chiarisce alcune delle sue posizioni “radicali” contro l’americanizzazione della F1 attuata da parte di Liberty Media: "Le gare che stanno facendo in America le ritengo completamente folli. Prendiamo quella di Miami, il modo in cui l’hanno gestita è stata completamente folle. Hanno cercato di essere americani, mentre noi quando siamo andati là abbiamo cercato di essere pura Formula 1. Forse hanno ragione loro e ho sbagliato io a cercare di mantenere l’essenza della F1. Ma guardo ogni sessione di prove e gara e penso: Mio Dio, ma stiamo cercando di mostrare la F1 o altre cose?".
L’ex boss si è poi soffermato sull’unione con Netflix, grande “fortuna” di questa F1 che rischia però - molto presto - di trasformarsi in una condanna per l’intero sistema sportivo: "Netflix li ha un po’ catturati e loro li stanno seguendo un po’ troppo. Netflix li vedrà come intrattenimento solo fino a quando li riterrà un business conveniente. Non è come le nostre vecchie emittenti tv, che sono con noi da sempre".