Il primo anno alla guida della Honda del Team ufficiale Repsol è stato un mezzo fallimento e Pol Espargarò non ha problemi ad ammetterlo, al punto di arrivare ad affermare che restare in KTM sarebbe stato per lui molto più vantaggioso. Ma difende comunque la scelta e, a conti fatti, riesce persino a trovare il buono dopo un 2021 in cui è andato quasi tutto male. Solo che, come spesso succede ai fratelli Espargarò, lo fa senza rendersi conto che le parole andrebbero calibrate sul pensiero che si vuole esprimere, per non rischiare di ritrovarsi a fare paragoni che non stanno in piedi: “Ho già fatto meglio di Jorge Lorenzo nel suo anno alla Honda e ho totalizzato pochi punti in meno di Dani pedrosa nella sua ultima stagione qui – avrebbe detto in una intervista a Marca - Dani e Jorge sono grandi piloti, ho rispetto per loro e anche per Álex Márquez, anche lui è venuto qui e ha avuto un anno difficile. Ovviamente la moto non è facile, volevo ottenere qualcosa con una moto diversa dalla KTM”.
Il paragone, chiaramente, non esiste ed è anche decisamente scivoloso, ma il concetto è chiaro: Pol Espargarò non è contento, ma è consapevole che altri, prima di lui, hanno avuto anni difficilissimi in sella alla Honda e con Marc Marquez come compagno di squadra. Uno che ti fa ombra anche quando non c’è e che ha il pieno ascolto da parte di tutti gli ingegneri di HRC. “Sono diventato compagno di squadra del miglior pilota in campo – ha spiegato Pol - Non era l'opzione più facile o più comoda per guidare al fianco di Marc. Probabilmente sarebbe stato più comodo stare con KTM, ma se hai questa opportunità, devi coglierla. Non volevo andare con la consapevolezza di non averci provato: il mio futuro era con Honda. Con tutto il rispetto che ho per i piloti che sono stati qui, ho sentito di avere le capacità per fare meglio".
Non da quest’anno, però, visto come sono andate le cose, con solo un podio messo nel sacco e tante cadute: “Più di quante ne abbia mai fatte in carriera in una singola stagione”. C’era da ambientarsi e ci sta, c’è una moto che è oggettivamente problematica e ci sta anche quello, ma bisogna riconoscere a Pol Espargarò di non cercare giustificazioni: “La stagione è stata strana e brutta. Si potrebbe anche dire che è andato tutto male. L'anno non è andato come avremmo voluto. Non c'è dubbio che non ho raggiunto quello che volevo ottenere, anche se siamo migliorati".
Il tempo per farlo, però, adesso c’è, con un contratto che scadrà alla fine della prossima stagione ed una RC213V completamente nuova e più performante dal punto di vista del grip e dell’usura della gomma posteriore. Tanto che se guarda al futuro Pol Espargarò non ha dubbi: “Mi sento come se fossi nel momento migliore della mia carriera e voglio ottenere il meglio da adesso a quando un giorno mi sveglierò dicendomi che sono stanco. Ho visto piloti andare in pensione e poi pentirsi. Non voglio sperimentarlo. Quando andrò in pensione, voglio essere convinto al 100%. Voglio anche continuare a godermi il privilegio di guidare in un top team e voglio essere in grado di vincere ogni gara o lottare per il podio. Finora, ho sempre dovuto lavorare molto duramente per salire sul podio”.