“Marc Marquez sta soffrendo e per lui non è un periodo facile, ma tornerà e voglio provare a batterlo in pista” – sono parole di Joan Mir, L’ex campione del mondo, quest’anno, ha dovuto arrendersi a Fabio Quartararo e anche a Pecco Bagnaia, che gli sono arrivati davanti in classifica generale, ma non ha dubbi su chi sarà l’uomo da battere nel 2022: “Se riuscirà a superare i suoi guai fisici, Marc Marquez sarà il favorito. Lui, alla fine, è sempre lì e batterlo sarà dura per tutti”.
Nel 2020 era stato proprio Mir a raccogliere l’eredità del 93, ma senza Marquez in pista, con il maiorchino che s’è inevitabilmente sentito dire per un anno intero che il suo titolo ha avuto un valore in qualche modo minore: “E’ una interpretazione che rifiuto – ha spiegato – Marc aveva avuto un infortunio in gara, non è stato rapito”. Ma è acqua passata, ormai, anche perché Mir nel frattempo non è riuscito a confermarsi, raccogliendo anche qualche critica da parte di Kevin Schwantz. “Capisco la delusione – ha aggiunto Mir – ma non sono d’accordo con Kevin perché non è vero che quest’anno io sono andato più piano. Anzi: i numeri dicono che sono stato più veloce rispetto alla stagione precedente. Il problema, piuttosto, è stato un altro: che il mio miglioramento è risultato inferiore a quello degli altri”.
Una affermazione che, tradotta in termini maliziosi, sembra una accusa verso Suzuki, incapace di mettergli a disposizione una moto che risultasse concretamente in grado di competere con le altre. “La nostra moto è molto simile alla Yamaha, ben bilanciata e equilibrata, ma loro riescono ad avere maggiori performance in qualifica, dove noi facciamo veramente tanta fatica. Ducati, invece, è proprio avanti per quanto riguarda la potenza”. Yamaha e Ducati, quindi, come modelli da prendere a riferimento per evitare che i rapporti tra il maiorchino e la Suzuki possano incrinarsi fino a diventare un addio. “Io voglio restare con Suzuki, ma ho bisogno di capire se vogliono vincere quanto lo voglio io – ha sentenziato Mir - E' importante sentire un po' il mercato, vedere quali prospettive ci sono. Non so cosa farò, ma se vedo che Suzuki vuole quello che voglio io, rimarrò sicuramente”.
Lo spagnolo, è noto, è da sempre un vecchio cruccio della Honda e il fatto che su Marc Marquez ci siano molte incognite lascia pensare che possa esserci già stato un qualche ammiccamento con i manager dell’Ala Dorata. Andare via, però, non è ciò che a Mir interessa di più al momento: “Sento di non aver detto tutto con la Suzuki – ha spiegato – abbiamo ancora tanta storia da scrivere insieme, ma c’è bisogno di migliorare. Però devo anche dire che a mio avviso siamo sulla buona strada: a Jerez ho avuto ottime sensazioni e il nuovo telaio sembra accordarsi meglio al mio stile di guida. Mi piace far lavorare molto l’anteriore, spingere forte in quella direzione e la moto è già molto migliorata in questo senso”. Anche se per capire davvero se e quanto gli ingegneri della Suzuki saranno stati in grado di fare il grande passo in avanti bisognerà aspettare almeno i test di Sepang.