Toprak Razgatlioglu non è certo un novellino, anzi, ha già ampiamente dimostrato di essere un campione vincendo il titolo SBK con la Yamaha nel 2021 e diventando il più vincente della casa dei tre diapason. Eppure sembra che molti si siano accorti di lui solo quest'anno, che è in vetta alla classifica piloti in sella alla BMW M1000RR, e forse è proprio il fatto di vincere con una moto che finora non ha raggiunto i risultati sperati che sta rendendo la sua stagione così interessante.
A commentare l'exploit di Toprak è intervenuto il campione in carica Alvaro Bautista, non nuovo a esternazioni "senza filtro", che dopo la tappa di Misano ha dichiarato che "già prima dell'inizio della stagione mi aspettavo che Toprak fosse veloce sulla BMW. Quando ho girato dietro alle BMW negli anni precedenti, ho notato che la moto non aveva grossi problemi. Dall'esterno sembrava una buona moto. Per me, il problema non era la moto. Il problema erano i piloti".
Insomma, la tocca piano e, non contento, entra nello specifico con nomi e cognomi: "Michael Van der Mark ha avuto molti infortuni in un breve periodo di tempo. Ha un buon potenziale, ma non è riuscito a dimostrarlo a causa degli infortuni", mentre su Scott Redding va giù ancora più pesante, ricordando come l'inglese (che attualmente è 18° con solo 23 punti) anche negli anni passati non abbia raggiunto risultati all'altezza della moto. Il riferimento, stavolta, è alla Ducati del team Aruba con cui ha corso nel 2020-21 con cui ha chiuso in 2a e 3a posizione, quindi in realtà non così male. Secondo Bautista Redding non ha saputo sfruttare la situazione e laurearsi campione del mondo (cosa che farà Alvaro, con la stessa moto, nei due anni successivi). "Nella sua seconda stagione con la Ducati soffriva già di più - prosegue Bautista - c'è differenza tra guidare una moto molto buona e guidare una moto su cui devi lavorare". Come dire, su una moto competitiva non hai saputo vincere, su una da sviluppare non fai risultati. Ed ecco la stoccata finale: "è subito chiaro che Toprak è di gran lunga il pilota migliore. Questo riguarda tutti i settori, non solo la guida in sé. Ha anche a che fare con il modo in cui si lavora e con quello che si dice fuori dalla pista. Toprak è più concentrato come pilota. Questo è importante. L'atteggiamento è importante. Redding a volte è forte, ma a volte no".
Si potrebbe dire che c'è del vero: nel 2020 era già cominciata la parabola discendente di Jonny Rea (che porta a casa il sue sesto titolo consecutivo) e nel 2021 arriva proprio dietro a Toprak (e Rea) che vince con una Yamaha che non centrava il mondiale dal 2009 con Ben Spies, così come oggi il paragone con Razgatlioglu è piuttosto impietoso. Però le parole di Alvaro sembrano un attacco fin troppo diretto, e infatti Scott Redding non la prende benissimo e risponde con un'intervista a Motorsport-Total: "non capisco quale sia il problema, anche Bautista è stato spesso un pilota di metà classifica; ovviamente non gli piaccio a causa di tutte le discussioni che abbiamo avuto sul peso minimo, ma non mi interessa". Forse invece un po' glil interessa, infatti aggiunge: "si sta comportando come un bambino con queste dichiarazioni alla stampa; non diceva queste cose quando guidava una Honda e soffriva. Aveva la moto migliore e ha cambiato. Ora che la situazione è di nuovo diversa, cerca di prendersela con gli altri. È un po' infantile e immaturo per un padre e un uomo adulto fare commenti del genere".
Il pilota inglese è "infastidito" anche e soprattutto per i modi, per il fatto di non dire in faccia ciò che pensa: "Parla di me solo nei media perché sa che al momento sto lottando per ottenere buoni risultati". Chissà se queste schermaglie proseguiranno, certamente Bautista ha toccato un nervo scoperto, non solo punta il dito contro un pilota in difficoltà in pista (per altro sono parecchi i piloti che hanno faticato con la BMW) ma che non ha ancora certezze per il suo futuro, dal momento che il suo attuale team il Bonovo Action BMW ha già dichiarato di volersi ritirare a fine stagione.