Che cosa sta succedendo nel mondo del tennis? Nadal è in forse per il torneo di Montecarlo, Matteo Berrettini ha rischiato di svenire sul campo a Miami durante il match con Murray, che poi ha perso. Ma è stato solo un malore? Pietrangeli a MOW ha detto che Berrettini due anni fa avrebbe voluto lasciare il tennis, è ancora così? E quanto pesa la sconfitta al Master 1000? E quella di Sonego con Evans battuto al primo turno in tre set? Secondo Luca Bottazzi, ex giocatore Atp e oggi docente universitario e scrittore, “per Berrettini è già una conquista che abbia giocato cinque match senza ritirarsi, è in evidente sovrappeso”. E su Pietrangeli e il rapporto con i giornalisti: “Ha fatto una marcia indietro clamorosa, strano che lui venga sempre male interpretato quando fa delle dichiarazioni mentre a Panatta questo non è mai successo”. Sulla ex coppia Melissa Satta e Matteo Berrettini non si stupisce, perché “Berrettini fa l’atleta, mentre la Satta fa la soubrette. Quindi già solo il fuso orario è diverso: lei lavora di notte, mentre l'atleta lavora di giorno”. E su Nadal, Djokovic e Musetti ha le idee chiare.
Luca Bottazzi, è in discussione la forma fisica di Matteo Berrettini, cosa ne pensa?
Penso che lui sia in evidente affanno nel tentativo di recuperare una forma fisica stabile. Basta guardarlo e si capisce che è in sovrappeso. Ritengo che sia già una conquista che abbia giocato cinque match senza ritirarsi, quindi bene no?
È una provocazione?
No, è così. Sono due facce della stessa moneta che però è trasparente: da un lato è in evidente difficoltà, sono mesi e mesi che si riposa, entra ed esce dai tornei, si scrive e non va. Questa volta invece è riuscito a fare cinque partite di fila senza ritirarsi, per cui almeno guardiamo il lato positivo.
Pietrangeli a MOW ha detto la sua su Berrettini e sul tennis in generale.
Possono essere degli sfoghi momentanei di un giocatore, quindi non do alcuna rilevanza a questa notizia. Su quello che sostiene Nicola non lo seguo, perché dice tutto e il contrario di tutto. Leggendo le interviste di Pietrangeli e di Panatta e mettendole a confronto, quando parlano di Berrettini o Sinner, sono molto più allineato con la visione di Panatta.
Perché?
Perché Panatta ha una visione che tende molto più a cercare il lato positivo delle cose e non cerca una polemica inutile a tutti i costi. Questo sempre che siano riportate correttamente le dichiarazioni di Pietrangeli.
Non penso che tutti i giornalisti d'Italia si siano messi d'accordo per cambiare le parole di Pietrangeli.
Appunto, ma nell'intervista con voi ha fatto marcia indietro una marcia indietro clamorosa, sia con Berrettini che con Sinner. Lui dice di essere stato interpretato male, mentre guarda caso Panatta è sempre stato interpretato bene.
E per quanto riguarda l'imbattibilità di Pietrangeli?
Non si può fare un confronto. Lui è stato un campione e a livello di numeri è certamente il numero italiano nella storia del tennis, ma i numeri vanno anche pesati. Questo perché Pietrangeli giocava tra i dilettanti in un'epoca in cui il tennis era spaccato in due.
Ci spieghi meglio.
C'erano i giocatori professionisti e i dilettanti. I primi erano quei dilettanti che avevano vinto tornei dello Slam o la Coppa Davis e non potevano più giocare nel circuito e facevano solo esibizioni. Negli anni Trenta il tennis è il primo sport che rompe con il dilettantismo, venendosi così a creare il professionismo, rappresentato poi dai più forti dilettanti. Il fatto che poi giochino solo tra di loro per anni e anni li ha fatti diventare di un'altra categoria. Questo dura dagli anni Trenta fino agli anni Sessanta e dal '68 tornano tutti insieme, come quando erano prima dilettanti, sotto l'egida del tennis open, che è quello di oggi, ai quali viene riconosciuto il professionismo. Ma Pietrangeli gioca nell'epoca in cui il tennis è spaccato in due, ma prima di questo erano dilettanti e il grande campione era Tilden. I numeri di Pietrangeli sono sì molto importanti, ma ha fatto quei numeri contro i dilettanti, molti dei quali poi sono anche diventati professionisti.
E per quanto riguarda il futuro di Sinner?
Affinché le cose le cose volgano per il meglio, Ovviamente non ci devono essere infortuni o imprevisti, ma secondo me chiuderà il 2024 da numero uno del mondo. Credo che diventi tale già dopo gli Us open.
Tornando su Berrettini, è vero quello che ha detto Pietrangeli sul fatto che non gli reggano le gambe?
Mi sembra una pagliuzza rispetto alla trave. Conta la condizione fisica, ma per il tennis è fondamentale l'aspetto mentale. Il campione è il magnifico interprete dell’arte del gioco, ma non è un interprete della scienza perché non è uno studioso e non è un ricercatore. Me è un'interprete, spesso inconsapevole, grazie al genio e talento di cui dispone.
Quindi cosa è importante nel tennis per un giocatore?
Se riconosce i propri limiti e i propri punti di forza, se capisce il gioco e le decisioni da prendere e a quindi un cervello tennistico il suo valore è uno. Se ha anche grande fisico arriviamo a dieci. Se poi aggiungiamo i colpi è un gioco straordinario a tutto campo arriviamo a cento. Se è anche di bella presenza, attira il pubblico e riempie gli stadi e ha il physique du rôle arriviamo a mille. Ma, se perde il cervello tennistico, restano solo gli zeri e perde l'uno davanti.
A proposito di chi entra ed esce dal mondo del tennis, Nadal ha detto di non essere sicuro di partecipare a Montecarlo.
Mi sembra che Nadal, di fatto, si sia già ritirato. Poi, per una questione di sponsor, dato che i giocatori sono delle industrie producono un sacco di fatturato, cercano di restare agganciati fino alla fine. Ma è palese che di Nadal resta solo il passaporto.
Cosa può fare dal punto di vista sportivo per tentare di rientrare quantomeno nel palcoscenico?
Per riuscire ancora a esprimere un grande acuto, deve giocare due o tre tornei. Probabilmente questi sono Madrid, Barcellona, Roland Garros, Wimbledon e le Olimpiadi a Parigi, poi la sua carriera è finita. Lui deve tentare di non farsi male prima di tentare il Roland Garros. Per cui è possibile che salti Montecarlo così come Roma.
Anche Djokovic è in declino?
Sì, assolutamente, lo si vede da come performa. È un giocatore leggendario, capace di resuscitare le partite più impossibili, con una tenuta psicologica e fisica incredibile, ma ora va un po’ a corrente alternata, non è più il gioco di un tempo.
Anche lui resta in piedi per gli sponsor?
No, è molto diverso rispetto a Nadal, perché lui è ancora molto competitivo. Non più come gli anni precedenti in cui cannibalizzava il circuito, l'anno scorso ha fatto tre quarti di Slam, ha perso solo a Wimbledon in finale in cinque set. Quest'anno difficilmente potrà vincere più di uno Slam e sarebbe già tanto.
Luca Nardi come lo vedi?
È un talento atteso, perché già da junior faceva vedere di disporre di grandissime qualità, è uno che può fare molto bene. Credo appartenga alla specie di Arnaldi o di Musetti, ma probabilmente anche meglio, anche se nulla a che vedere con Sinner.
Ma Musetti è in crisi?
Mi sembra evidente e i risultati ci dicono questo. Non è solo il fatto che perde, ma entra ed esce dalla partita con grande facilità, non riesce a stare agganciato nel match, al contrario di Sinner che fa tante partite in una sola partita.
Ovvero?
Ogni game è una lotta di logoramento che poi si archivia e, game su game, serve per arrivare a quella vetta per vincere il set. Ragiona un set alla volta e siamo su un altro piano sia a livello tennistico che psicologico. Sinner è nettamente il più bravo di tutti perché bisogna avere una certa testa per vincere una finale a Melbourne in quel modo, in una giornata che parte male, con un avversario spaziale, riuscendo a ribaltare il risultato in quel modo. Peraltro, nella sua prima finale. Questo era successo a Björn Borg nella sua prima finale a Parigi, e Borg mi sembra che sia stato abbastanza forte a tennis. A differenza di Alcaraz che, quando vince, sovrasta tutti perché è in grazia, ma non è in grado di vincere quando le cose non girano bene. Motivo per cui Sinner sarà davanti ad Alcaraz quest'anno.
E Sonego che ha perso subito la partita a Miami?
Fa parte di quel parterre di professionisti, ma non è un campione. Ha perso da Evans, che è un giocatore completo e molto divertente e che ha più tennis di Sonego. È un professionista eccellente, perché è sempre pronto e gioca tanto, ma la qualità del suo tennis è limitata rispetto a certi vertici. Per questo è da ammirare, perché fa sempre il 101% di quello che può fare.
Perché tutti hanno attaccato Berrettini per via di Melissa Satta?
Credo che tutta la polemica attorno alla Satta per via della loro relazione sia il frutto di un'epoca in cui tutto è ferragnizzato. Il problema è un altro, ovvero che Berrettini fa l’atleta, mentre la Satta fa la soubrette e quindi fa un lavoro completamente diverso. Già solo il fuso orario è diverso, perché lei lavora di notte, mentre l'atleta lavora di giorno. Per cui, se devi condividere la tua vita con una persona, è chiaro che sono due attività incompatibili per la performance dell'atleta. È complicato riuscire a condividere la vita con una persona che fa un lavoro agli antipodi rispetto al tuo.
Quindi il tennis che veicolo può essere?
Un veicolo straordinario, che non deve essere venduto al pubblico per diventare campioni. Ora che c'è Sinner tutti vogliono diventare tennisti e campioni. Ma il tennis è uno sport straordinario perché di intelletto e destrezza che aiuta, a suo modo, a rendere più plastica l'intelligenza. Nella mia scuola tennis non lo usiamo per illudere i bambini verso il fenomeno del campionismo a tutti i costi. Il campione è un errore di percorso in positivo, non può essere quello l'obiettivo di una scuola tennis. Quello di vedere il tennis come una scala sociale, come avviene anche nel calcio, lo trovo un errore imperdonabile, perché non ha nulla a che vedere con la formazione e con l'educazione dell'individuo.