Carlos Sainz non è solo un figlio d'arte. Figlio d'arte è Max Verstappen, il cui padre Jos ha corso per otto anni in Formula 1 senza mai splendere come sta facendo il suo bambino prodigio. Figlio d'arte è Nico Rosberg, schiacciato per tutta la vita della personalità del padre Keke, campione del mondo di F1.
Ma Carlos Sainz Jr è semplicemente un Sainz. Figlio del mitologico Carlos Sainz che - come una famiglia di stirpe nobile nel sacro universo del motorsport - ha chiamato il figlio con il suo stesso nome, il giovane spagnolo era una delle promesse più brillanti della Formula 1.
Carlos padre lo prendeva in giro: "mio figlio ha scelto di correre in pista perché il rally è troppo da uomo" ma nel suo giovane erede, Sainz ha sempre creduto tantissimo. Così come tutto il mondo dello sport, che negli anni del suo esordio ha visto in lui una luce per la Formula 1 nel futuro.
Oggi però, nel suo giorno del suo ventiseiesimo compleanno, il futuro di Carlos Sainz Jr. non è così brillante. Dopo un weekend da dimenticare a Spa, lo spagnolo si avvicina alla conclusione della stagione con un team - McLaren - che ha deciso di abbandonare nonostante la grande crescita di queste stagioni.
Perché lasciare una scuderia come la McLaren? Per il sogno.
Il sogno di tutti i bambini appassionati di motori, il sogno di ogni pilota e di chiunque la conosca: guidare una Ferrari.
Carlos Sainz affiancherà Charles Leclerc nella stagione di Formula 1 2021, sostituendo il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, andando a prendersi un posto da seconda guida annunciata.
Sainz ha fatto una scelta, come tante ne ha dovute fare in passato nonostante la sua ancora giovane età: gli anni in Toro Rosso, il passaggio in Renault e poi l'arrivo in McLaren - lì dove correva Alonso, il suo mito di sempre.
E adesso, proprio come Fernando, anche Sainz si prepara al passaggio in Ferrari ma, diversamente da quanto fece Nando, il passaggio di Carlos alla Rossa è una scelta che già stride.
Non è certo un segreto che a Maranello ci sia sempre stato un problema di gestione piloti e che, anche i ragazzi più entusiasti, escano da anni difficili in Ferrari come carne al macello. La pressione politica, il peso della tifoseria, il nome di un marchio importante da portare sul petto e così (quando le cose non vanno) iniziano i dissapori. Così è stato per Alonso e così è oggi per Vettel.
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Sainz arriva quindi in Ferrari nel pieno di un disastro politico, sportivo e gestionale senza precedenti e lo fa nella piena consapevolezza che il suo ruolo nella Rossa non sarà quello di prima guida. Lascia la sua McLaren per il sogno di tutti, quello che ha portato il suo nuovo compagno di squadra Leclerc a firmare un contratto di cinque anni, ma con la speranza che quel desiderio non si trasformi in una prigione dorata.
Un compleanno non facile per Carlos che - da nobile figlio d'arte con una brillante carriera in Formula 1 tutta da scoprire - si ritrova oggi, a 26 anni, in una tempesta di incertezze. Sarà stata la scelta migliore lasciare la McLaren? In Ferrari avrà la possibilità di far vedere il proprio talento? O è destinato a essere il nuovo Barrichello? La Rossa si risolleverà? Potrà lottare almeno per un podio?
Noi a Carlos, pilota dal grandissimo talento spesso sottovalutato in questi anni, augiriamo di trovare la strada per splendere, un team che lo accolga con passione e una Ferrari migliore della SF1000. E buon compleanno!