Cal Crutchlow è senz’altro uno dei piloti che mancano di più al paddock della MotoGP. Sincero, sanguigno e motociclista alla vecchia maniera, Cal ha sempre detto quello che pensa e non si è fatto mancare qualche polemica quando c’era bisogno di farla. Dopo gli anni con il team di Lucio Cecchinello però, l’inglese ha deciso di lasciare il mondo delle corse e concentrarsi nel ciclismo di cui è grande appassionato, ritagliandosi un ruolo da collaudatore in Yamaha (tra mille polemiche con Jorge Lorenzo) riuscendo a disputare anche tre gare nel 2021 (Red Bull Ring, Silverstone e Aragon). In un’intervista per il podcast Geraint Thomas Cycling Club poi ripresa dai colleghi di MotoSan, Cal è tornato a parlare della sua MotoGP, a partire dallo stile di guida adottato da ogni pilota. Ecco cosa ha raccontato: “Tutti hanno punti di forza diversi in diverse aree. Piloti diversi percorrono la pista alla stessa velocità ma, ad esempio, uno può frenare tre metri più tardi di te, può fare la curva a V anziché a U… dipende dalla moto e dal pilota, ma se "cerco di fare una curva a U e voglio frenare dove lo fa un altro sta facendo la curva a V non va a finire bene”.
Poi fa l’esempio di Marc Marquez, con cui ha condiviso per anni le gioie e i dolori di chi guida una Honda: “Sapevo, seguendo Marc Márquez, che avrebbe frenato molto più tardi di quanto avrei dovuto frenare io, ma lui si ferma un po' più in mezzo alla curva rispetto a me. E allora devi avere quel margine di manovra per non trovartelo addosso, in MotoGP è tutto così e i piloti sanno come guidano gli altri”.
A tal proposito racconta anche - d’altronde si parla di un podcast per ciclisti - di come viene sfruttata la scia in MotoGP: “Ad alcuni piloti piace molto, hanno qualcosa su cui concentrarsi e fanno quello che fa il pilota davanti riuscendo ad andare forte come lui. Ma è bello anche se hai un obiettivo, diciamo un pilota a un secondo di distanza da te: devi tenere a mente che un secondo è tantissimo, non è un gap che puoi coprire in un giro, quindi ti concentri su quell’obiettivo e a rosicchiare decimi su decimi ad ogni passaggio”.
Interessante anche l’idea che una maggior velocità significhi, per Crutchlow, maggiore sicurezza: "Quando corri in moto più vai veloce più controllo senti. Se stai andando forte significa che potresti vincere la gara o essere lì davanti. Senti un senso di... ti senti ripreso dall'alto, è un momento tranquillo. Ti senti un tutt'uno con quello che stai facendo in quei momenti e la velocità, nel mio sport, è tutto: più vai veloce, più ti avvicini alla vittoria".
Infine, Cal racconta la sensazione di trovarsi in pista per una wildcard non programmata (in Austria) dopo 5 mesi di stop: “Nel 2021 non ho guidato una moto per cinque mesi, nessuna moto, non mi ero letteralmente mai seduto su una moto e poi mi hanno chiamato e mi hanno detto: 'Devi correre’. Io ho pensato ‘Va bene, potrebbe essere abbastanza divertente' è strano non correre per cinque mesi e poi trovarsi a competere nella migliore gara del mondo. È andata esattamente così, e quando sono salito sulla moto sono quasi caduto in pitlane. È stato un campanello d'allarme, ma è divertente come gli automatismi ti tornino in fretta. Sono uscito dalla pitlane, ho accelerato e sono quasi svenuto, e a quel punto ho pensato che avrei dovuto prestare una grande attenzione a tutto… il giro successivo sono passato a 330 km/h sul rettilineo e mi sono abituato di nuovo. È una strana sensazione”.