Sono lontani i tempi in cui gli hooligan devastavano stadi e città in tutta Europa. La tragedia dell’Heysel ha cambiato la percezione popolare, sancendo la fine di quel modo di tifare: a maggio si è ricordato il quarantesimo anniversario di quei fatti, che costarono la vita a 39 persone, mentre altre 600 rimasero ferite. La colpa venne data soprattutto ai tifosi del Liverpool, che sul campo perse 1 a 0 contro la Juventus. Lo sport però non regge il confronto con il dramma avvenuto sugli spalti: di quello parliamo ancora, non di ciò che accadde sul campo. Le condizioni precarie dell’impianto belga e le misure di sicurezza insufficienti furono fattori determinanti nel disastro. Ancora oggi ci si interroga su come gestire certe situazioni. A Marsiglia, nell’ultima giornata della Champions League, le cose sono andate male. Le forze dell’ordine francesi avrebbero usato spray al peperoncino, manganelli e scudi alzati contro i tifosi del Newcastle, quando questi dovevano essere scortati dal Vélodrome alla stazione della metropolitana dopo la fine della partita. È il club inglese che ha presentato un reclamo ufficiale alla Uefa, in cui ha denunciato l’uso “sproporzionato e non necessario” della forza da parte della polizia.
I supporter dei Magpies stavano aspettando pazientemente e in gruppi di 500 - almeno secondo la ricostruzione del Newcastle – all’interno dello stadio ospite, ma appena i primi tifosi hanno iniziato a muoversi sono stati “indiscriminatamente attaccati” dai poliziotti. Situazioni che rischiano di degenerare facilmente. Il club inglese auspica che “la Uefa, l’Olympique de Marseille e le autorità locali aprano formalmente un’indagine”. Un pugno di ferro che in questo caso sarebbe ingiustificato. L’onda lunga di un atteggiamento che secondo il The Independent è da ritrovare nei fatti avvenuti proprio all’Heysel. In verità, riporta sempre il quotidiano, già nel 2022 l’eco di quel pregiudizio sui fan inglesi. La finale di Champions del 2022 si giocava sempre in Francia, a Parigi, le quadre in campo erano Liverpool e Real Madrid. Prima della partita esplosero scontri tra tifosi e forze dell’ordine, con i supporter dei Reds che vennero chiusi in un “collo di bottiglia” e colpiti da gas lacrimogeni e spray al peperoncino. Un report indipendente ha chiarito le cose, imputando la responsabilità non ai tifosi, ma all’organizzazione dell’evento, in cui le mancanze in termini di comunicazione, di pianificazione logistica e “intelligence” contribuirono al caos.
L’eccesso di forza e malagestione contravviene quanto stabilito dalla Convenzione di Saint-Denis, che regola la gestione degli eventi sportivi. Secondo il professore Clifford Stott della Keele University, auotore del report sulla finale del 2022 e interprellato dal The Independent, il fatto che fatti simili siano accaduti in Francia non è una coincidenza, sottolineando che la narrazione dell'hoolligan come unico responsabile impedisce di comprendere a fondo la radice del problema: “Una delle nostre raccomandazioni principali”, ha concluso ancora l’esperto, “è che la Uefa si assuma maggiori responsabilità, perché la realtà è che questa situazione espone i tifosi a qualcosa di potenzialmente fatale”.