Anche per vincere non basta essere se stessi: bisogna imparare a mettersi nei panni giusti, adeguandosi a scenari e circostanze. Marc Marquez lo sa da sempre, ma ora che non è più un ragazzino ha dovuto farci i conti ancora di più, magari forzando anche il proprio essere in quelle situazioni in cui “fare il Marc Marquez” avrebbe potuto costargli troppo caro. Al Mugello prima e a Assen poi è stato dominatore vestendo i panni del calcolatore e no, non è una contraddizione in termini. Solo che adesso il calendario dice che la MotoGP farà tappa al Sachsenring e che lì 93 potrà mettersi panni che gli stanno decisamente meno stretti. E’ stato lui stesso a ammetterlo.

“Sarà un weekend decisamente più aggressivo – afferma nelle dichiarazioni diffuse da Ducati nel mercoledì che precede il GP - Il Mugello e Assen, almeno sulla carta, non erano circuiti particolarmente favorevoli al mio stile. Abbiamo gestito tutto bene, passo dopo passo, senza strafare, e abbiamo ottenuto il massimo dei punti disponibili. Qui al Sachsenring la storia è un po' diversa: questa pista si adatta bene alla mia guida ed è un aspetto che dovremo sfruttare. Quindi, rispetto ai Gran Premi precedenti, saremo più aggressivi”.
Non è una dichiarazione di guerra, anche perché Marc Marquez ha già dimostrato di non dover temere nessuno che sia diverso da se stesso. Ma è quasi una rivincita per uno che, con il vantaggio che ha in classifica generale e con la superiorità dimostrata, è quasi costretto a trovare motivazione nella lotta tra i suoi nuovi mille modi di essere Marc Marquez. Ok, così è contorta, ma si può mettere giù più semplice: Marc Marquez al Sachsenring vorrà far ricredere quelli che ormai lo definiscono un calcolatore che si accontenta di vincere fregandosene di stravincere.
E Pecco Bagnaia? La sua è una condizione decisamente opposta. Non ha ancora trovato il feeling che vorrebbe con la Desmosedici GP25 e al Sachsenring vorrà capire se i buoni segnali avuti a Assen siano stati figli di qualcosa che sta finalmente cambiando o se, invece, è stata la sintonia con quella pista a far sembrare tutto meno difficile. E’ chiaro che non è a Marc Marquez che pensa, ma alla sua crescita. “A Assen abbiamo fatto un altro passo avanti – ha affermato - sia in qualifica che nella gara lunga. Nella Sprint è stato un po' più difficile per me, ma anche lì, come al Mugello, sono partito fortissimo e ho disputato una buona prima parte di gara. Poi, nella lotta, ho iniziato a perdere fiducia nell'anteriore. Il Sachsenring è un circuito davvero unico, quindi vedremo a che punto siamo rispetto ai più veloci”.