Che qualcosa si stava muovendo l’avevamo detto già qualche giorno fa, raccogliendo una strana dichiarazione di Pedro Acosta in cui il giovane talento spagnolo, dopo aver giocato in ogni modo al “piccolo ducatista”, rientrava nei ranghi spiegando che “i contratti sono fatti per essere rispettati”. Non era, evidentemente, una frase buttata là per fermare la curiosità di qualche giornalista, ma una lezione che Acosta aveva appena appreso sulla sua pelle. Sì, perché pare che KTM abbia ottenuto da Bajaj – che di fatto ne è la nuova proprietaria – le garanzie necessarie per convincere l’assemblea dei creditori che restare in MotoGP e nel racing non sarà un altro suicidio economico. Una rassicurazione che, mettendo in fila le cose adesso che lo scenario è più chiaro, rende evidente pure che Pit Beirer sapeva probabilmente già tutto quando, una decina di giorni fa, ha tuonato contro quelli che non rispettano i contratti o che provano a farlo. Moti di orgoglio di chi ha la certezza che ci sarà ancora e che ha pure già cominciato a lavorare per non rischiare di perdere il suo pezzo più pregiato.

Ora la soffiata di vento indiano definitiva è arrivata direttamente da un post pubblicato su Instagram da BikeIndia che riporta testualmente: “Bajaj Auto ha confermato che la divisione sport motoristici della KTM continuerà. La decisione è arrivata dopo che il produttore indiano di motociclette ha recentemente acquisito una quota di controllo dopo una situazione finanziaria tumultuosa per il marchio austriaco. Questo garantirà tutti i loro sforzi sportivi motoristici: dalla KTM Factory Racing MotoGP, alla Dakar e al motocross”. Bajaj, in estrema sintesi e ammesso che la notizia diventi ufficiale nelle prossime ore, avrebbe ritenuto strategico l’asset di KTM nel racing e, quindi, non chiuderà i rubinetti alle corse come invece si era temuto fino a pochissime settimane fa.

Impossibile, però, capire se l’ok arrivato dall’India sia solo per il tempo necessario a rispettare il contratto a suo tempo sottoscritto da KTM con Dorna, fino alla fine del 2026, o se c’è la volontà di andare avanti anche dal 2027. Quello che è certo, piuttosto, è che la ventata arrivata dall’india ha portato effetti paradossali, scaldando da un lato il presente e l’immediato futuro del marchio austriaco nelle corse, e congelando, per almeno un altro anno, i sogni di Pedro Acosta, Ducati e Valentino Rossi.
E’ noto, infatti, che il giovane pilota spagnolo non è contentissimo della situazione tecnica che c’è attualmente in KTM e che nella sua testa, e in quella del suo manager Albert Valera, c’era l’ipotesi di provare a rescindere il contratto che lo lega al marchio austriaco fino alla fine della prossima stagione. L’obiettivo? Salire su una Ducati (Acosta ha sempre detto di non essere interessato a offerte di altri marchi). Il punto, però, è che adesso a venire meno sono le incertezze del futuro, visto che KTM ci sarà (anche se non è stato chiarito come e con quali ambizioni). La strada della rescissione, ora, diventa totalmente in salita e anche non gradita ai vertici di Dorna che, dopo il caso Jorge Martìn, non vogliono creare precedenti pericolosi. Che significa tutto questo? Che con tutta probabilità Pedro Acosta dovrà rimandare di un anno i suoi progetti e, nel frattempo, provare a inseguire le vittorie dal sellino di una KTM per almeno tutto il 2026.