La differenza l’ha fatta il pilota. L’abbiamo metto qualche mezzo milione di volte, ultimamente, parlando della Honda, ma parlando anche sempre e solo di Marc Marquez. Invece in un giorno d’aprile del 2023, a Austin, è successo che Marc Marquez, il re indiscusso della pista texana, non c’era e che sul gradino più alto del podio ci salisse il pilota che non ti aspetti: Alex Rins.
Lo spagnolo del team LCR è andato forte sin dal primo turno di prove, conquistando anche un secondo posto in griglia e un altro secondo posto nella Sprint di ieri, poi oggi, complice l’erroraccio di pecco Bagnaia, ha proprio messo le ruote davanti a tutti. E, anche se è difficile da credere, lo ha fatto guidando una Honda che invece, fino a appena due giorni fa, tutti consideravano la moto più in difficoltà di tutte. Questione di feeling, diceva quella vecchia canzone, visto che gli altri che guidavano una RC213V non sono arrivati neanche al traguardo, con la differenza che, inutile negarlo, l’ha fatta proprio Alex Rins.
“Non lo so cos’è – ha provato a spiegare – ma questa pista mi piace veramente tanto. E’ sembrato facile magari da fuori, ma la verità è che comunque ho spinto come un matto”. Come un matto e, probabilmente, anche come spingerebbe un sottovalutato che invece vuole dimostrare di valere. Con Honda che adesso si ritrova a festeggiare una scelta sbagliata. Ok, detta così potrebbe sembrare una provocazione, ma è esattamente quello che è successo oggi: a riportare una Honda alla vittoria è stato il pilota in cui Honda non ha creduto abbastanza e che sin dal suo arrivo ha predicato uno sviluppo del tutto diverso da quello che invece vorrebbe Marc Marquez. Tanto che nel circuito texano lo spagnolo del Team di Lucio Cecchinello ha gareggiato con un telaio che Marc Marquez, invece, ha già bocciato da un pezzo.
“. Una concentrazione che, adesso, dovranno trovare anche quelli di Honda, se non altro per capire se ridimensionare il credito nelle doti di “collaudatore” di Marc Marquez o per trovare, come più giusto e probabile, un modo di lavorare che non guardi più in un’unica direzione.Facevo fatica a uscire dalle curve lente: la moto si impennava – ha spiegato il nuovo re di Austin - Faticavo molto. La moto non va male qua, ma neanche io non vado male qua. Sono molto contento e penso sia il miglior ringraziamento per Lucio e la squadra che mi hanno dato questa possibilità. In pista cerco di dare sempre il 100%, sono contento perché la base che abbiamo creato la stanno prendendo anche gli altri, sono orgoglioso. Pecco me l'ha resa difficile, ma dopo la sua caduta dovevo solo restare concentrato"