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Carlo Pernat a MOW: “Dall’Igna ha avuto ragione, la GP25 non va e Valentino Rossi vede in Pedro Acosta il suo Marc Marquez”. Ma la NOTIZIA CLAMOROSA è un’altra…

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

6 luglio 2025

Carlo Pernat a MOW: “Dall’Igna ha avuto ragione, la GP25 non va e Valentino Rossi vede in Pedro Acosta il suo Marc Marquez”. Ma la NOTIZIA CLAMOROSA è un’altra…
Signori, tenetevi forte: Carlo Pernat ci ha sganciato la notizia che mai avremmo pensato di sentire. Non riguarda la MotoGP, ma lui e qualcosa che non fa più, dopo un altro ricovero in ospedale e un Mugello saltato che gli ha fatto aprire gli occhi. Poi, certo, abbiamo parlato anche di MotoGP, di mercato “visto che il campionato è già finito e Marc Marquez ce l’ha in tasca”, di “Valentino Rossi che vede in Pedro Acosta il pilota che impediràil decimo titolo a Marc Marquez” e di tutto quello che potrebbe succedere nell’immediato futuro. E ci ha anche spiegato che “ok il caso Jorge Martìn e Aprilia, ma sarà altro a determinare il mercato”. Ecco tutto…

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

“Ci sono rimasto male davvero, provavo a fare finta di niente perché ci tenevo a essere al Mugello, ma poi, appena un paio di giorni prima, sono dovuto tornare in ospedale”. Carlo Pernat ha dovuto sbatterci il muso. E’ lui stesso a usare questa definizione per spiegare che l’enfisema che da qualche tempo lo tiene lontano dalla vita di sempre non è un nemico di quelli imbattibili e che non ti lasciano scampo, ma non è nemmeno di quelli che si lasciano prendere per il cu*o. E’, piuttosto, un avversario con cui convivere e, semmai, scendere a patti. E è esattamente ciò che Carletto ha deciso di fare. Proprio come in una trattativa di quelle che ha portato avanti per tutta la vita nel mondo delle corse. “Sì, gli ho detto ‘io ti porto rispetto, ma tu mi fai andare almeno a Misano’. Perché ok che mi sono tirato fuori dalla MotoGP, ma almeno a tre o quattro gare quest’anno avrei voluto esserci, per non staccare così di colpo”.

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Pernat trova il mondo di renderla un bel racconto anche quando parla della rottura di scatole e probabilmente pure della frustrazione di aver dovuto rinunciare al GP d’Italia, al programma per reincontrare tutti i vecchi amici e viversi un fine settimana uguale a quelli di tutta una vita. “Ho passato qualche settimana in ospedale, ma ora sono di nuovo fuori. Cioè, sono dentro casa perché con questo caldo sarebbe da matti uscire e il professor Bassetti è stato molto chiaro: o filo dritto, oppure peggioro la situazione e poi diventa veramente tutto troppo in salita, visto che non sono più un ragazzino. Però, appunto, c’ho dovuto sbattere un po’ il muso un’altra volta”.

Cosa altro dovrai fare?

Parliamo già da qualche minuto, mi hai sentito accendere la sigaretta come ho sempre fatto?

Effettivamente no, non dirmi che…

Sì. Prima le ho limitate, adesso cerco di non toccarle proprio. Mi fa quasi brutto l’idea di non avere in mano la sigaretta perché faceva parte della mia immagine. Però dovevo fare basta e lo sto facendo. Sono scaramantico e quindi non ti dico “ho smesso”, ma non sto fumando. Lo devo alle persone che mi vogliono bene e lo devo soprattutto a me, perché io questa schiavitù di non potermi muovere per via di un enfisema che dopo due passi mi fa sentire l’affanno non la voglio proprio.

Sembra un grande inizio, ma quanto ci credi?

Ci credo perché ho capito che anche in queste cose bisogna darsi obiettivi vicini e tangibili. Io non mi dico “non fumerò più”, ma “oggi sono riuscito a non fumare” e dai un oggi, dai un altro oggi, diventano tanti. Insomma dai, è come se il risultato lo tocchi subito e ti appaga subito. E poi c’è la MotoGP. Quando ho deciso di smettere ho pensato che per qualche altro anno avrei potuto andare a qualche gara, scegliendomele, senza l’affanno del dover comunque lavorare, anche se io il mio non l’ho mai considerato un lavoro vero. Insomma dai, salutare gli amici, girare per il paddock, godermi le corse e vedere come le cose vanno avanti. Quando mi sono reso conto che non sarei andato al Mugello ho fissato l’obiettivo: a Misano, cascasse il mondo, ci vado e se questo significherà buttare via le sigarette e entrare in un regime più sano farò tutto quello che ci sarà da fare. Quindi basta fumo, basta esagerazioni a tavola e basta prendere i farmaci che devo prendere solo quando e se mi ricordo. Mettiamola così: Carlo Pernat è diventato adulto e responsabile (ride, ndr).

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Adulto, responsabile e troppo innamorato della MotoGP da barattare il vizio di una vita con qualche gara…

Il vizio di una vita (ride ancora, ndr) è stato un altro. Scherzi a parte, non si gioca con la salute e non va bene far stare male e preoccupate le persone che ti vogliono bene. Prima di tutto è per loro e per me, poi, sì, anche la MotoGP ha fatto la sua parte perché comunque è una motivazione che aiuta. Alla fine quello è stato il mio mondo, anche in ospedale in questo ultimo ricovero è con la MotoGP che ho ingannato il tempo, è di MotoGP che parlavo con la gente e è alle vicende della MotoGP che mi sono appassionato anche da lontano

“Caso Martìn” compreso?

Certo. Sai come la penso su quella vicenda perché l’ho già detto a MOW: Aprilia ha corso troppo a fare quel contratto e, col senno di poi, quella clausola da cui nasce tutto non avrebbe dovuto accettarla. Perché in quel momento lì Martìn o firmava con Aprilia o stava a spasso o, al limite, su una Honda o una Yamaha che non andavano proprio. Però è andata così e adesso è innegabile che comunque in Aprilia stanno tenendo la barra dritta e hanno preso una posizione che è inappuntabile, mentre Albert Valera, che è mio amico e che sento spesso, forse s’è spinto un po’ troppo oltre con alcune dichiarazioni, soprattutto nei modi e nei tempi. Vedremo come andrà a finire, non è scontato niente. E’ inutile trattenere a forza un pilota che non vuole stare con te, ma non possiamo dimenticare che Martìn in questi mesi è stato in un vortice di frustrazione e sofferenza. Se per caso torna in sella a Brno, e magari si trova subito bene e ritrova la vita da pilota che gli manca, ci sta che si mette tutto alle spalle e accetta quell’abbraccio che Aprilia sta continuando a offrirgli nonostante tutto. Se così non sarà è più che probabile che dovrà in qualche modo “risarcire” Aprilia. Ma vedremo, perché secondo me davvero non è detto niente ancora. E poi sai cosa penso? Non sarà il “caso Martìn” a fare il mercato.

E cosa sarà allora?

Sarà tutta la vicenda KTM. Solo quando si capirà il futuro di KTM sarà possibile parlare veramente di mercato, perché potrebbe davvero rivoluzionarsi tutta la griglia. Se KTM resterà in MotoGP con quattro moto in questo 2026 cambierà pochissimo, ma se, come sembra, KTM resterà con due moto e il Team Tech3 finirà con Honda, allora sarà un gran bel ballo di sellini e poltroncine. Hervè Poncharal, per quanto ne so, si è un po’ stufato dopo tanti anni e ha investitori importanti interessati alla sua squadra, ma i suoi due piloti, Maverick Vinales e Enea Bastianini, hanno comunque un contratto diretto con KTM esattamente come gli ufficiali Pedro Acosta e Brad Binder. Capisci che in questo scenario sarà KTM a fare il mercato, perché tutto dipenderà da quello che succederà lì.

Enea Bastianini è stato un tuo pilota fino allo scorso anno e per lui i parla proprio dell’Aprilia di Martìn. Ce lo vedresti?

Aprilia è stato il marchio della mia vita, certo che ce lo vedrei. E stava pure per succedere già in passato. Non so, ci tengo a dirlo, se e che tipo di trattative Enea ha in corso, ma quello che posso dire con certezza, avendoci lavorato io, è che il suo contratto con KTM è abbastanza aperto. Insomma: Enea le possibilità di liberarsi tutto sommato le ha.

E non potrebbe finire in Honda anche lui con Tech3?

Certo che potrebbe, nel senso che se Tech3 diventasse Honda sarebbe per Enea comunque un cambio di squadra, visto che lui è un pilota KTM.

Gli consiglieresti Aprilia o Honda?

Ma me lo chiedi pure? Ti risponderei di pancia e con il cuore. Poi, certo, è anche vero che Honda sicuramente ha deciso di mettere in campo tutta la sua forza economica per tornare al vertice e quindi il progetto a lungo termine potrebbe essere pure buono. Però, ora che sono solo un tifoso, ti rispondo col cuore e direi Aprilia.

L’altro che potrebbe rompere un contratto è Pedro Acosta…

Il suo contratto non è proprio di quelli facilissimi da rompere. Ripeto: bisognerà capire cosa farà KTM nell’immediato futuro perché lì è davvero un gran groviglio di situazioni. Di sicuro Pedro Acosta farebbe carte false solo per una Ducati. E altrettanto di sicuro sia Ducati che Valentino Rossi lo accoglierebbero a braccia aperte. Penso che Vale possa vedere in Pedro Acosta ciò che Marc Marquez è stato per lui: il giovane avversario che impedirà al grande campione di arrivare a dieci titoli.

Carlo Pernat-Enea Bastianini
Carlo Pernat e Enea Bastianini

Quindi dai per scontato, così, che Marc Marquez arriverà a nove?

Mi prendi in giro? Il nono ce l’ha in tasca. Ok che nelle corse può sempre succedere di tutto, ma ha vinto praticamente tutte le gare, ha più di cento punti di vantaggio, come si fa a ipotizzare che Marc Marquez possa non vincere il titolo 2025? Tra l’altro si vede anche da una tv guardata da dentro un letto d’ospedale che corre in controllo: il polso destro non ce l’ha mica tutto ruotato. Io non ho mai nascosto di essere stato molto critico verso Ducati, perché prendere Marc Marquez è significato rinnegare la politica dei giovani allevati in casa che a Borgo Panigale portavano avanti da anni, però oggi c’è da dire che Gigi Dall’Igna ha avuto ragione. I numeri e i risultati parlano chiaro. Evidentemente Gigi sapeva che il progetto Desmosedici era arrivato al capolinea.

Al capolinea?

E’ evidente che la GP25 è una moto imperfetta. Probabilmente Gigi sapeva che oltre la GP24 sarebbe stato impossibile migliorare e molto facile peggiorare e quindi è andato a prendersi il pilota che fa la differenza più di tutti gli altri. Non significa che hanno fatto la moto per Marquez, questa è una gran belinata, ma che, sapendo di rischiare un passo indietro tecnico, hanno scelto un pilota in grado di fare da solo due passi avanti agli altri. Alex Marquez con la 24 vola, Fermin Aldeguer sta facendo più che bene da rookie e ha una 24 e Franco Morbidelli, che per me è tra i deludenti di quest’anno, è comunque quarto nel mondiale.

Quarto e deludente? Non sembrano termini che vanno molto d’accordo…

E’ il secondo anno consecutivo che guida quella moto e è in un team che per lui è quasi casa. Tutto quel nervosismo, quelle bagarre portate all’esasperazione anche quando non serve, gli errori tipo quello del long lap sbagliato sono il segno di un pilota che non riesce a dare tutto nonostante si trovi nelle condizioni quasi perfette per dare tutto.

Pensi che per lui potrebbero chiudersi le porte della MotoGP?

Di sicuro è uno di quelli a rischio, anche perché il suo contratto finisce quest’anno. Ma io un’altra occasione francamente gliela darei, anche se al momento non saprei su quale moto. Poi l’anno prossimo la MotoGP tornerà in Brasile e lui ha origini brasiliane, quindi tanti fattori giocano a suo favore visto che comunque è effettivamente quarto nel mondiale. Vedo molto più spacciato un Somkiat Chantra o anche un Raul Fernandez o, come leggo in giro, un Miguel Oliveira. Però lo ripeto: tutto dipenderà da cosa succederà in KTM, perché se le cose resteranno come stanno allora sarà possibile anche che nel 2026 non vedremo grandi movimenti di piloti.

Abbiamo praticamente parlato di tutti i marchi e neanche una parola su Yamaha. Chiudiamo con loro?

Stanno lavorando come matti. E’ un po’ lo stesso discorso di Honda, solo che in Yamaha puntano più sulla moto perché la struttura l’hanno già sistemata da un po’ e un fenomeno di pilota nel box ce l’hanno già, quindi possono concentrare gli investimenti sulla M1, portando avanti addirittura due motori, di cui uno rivoluzionario visto che sarà il primo non in linea della loro storia. Comunque, visto che mi hai stuzzicato sui marchi della MotoGP, non dimentichiamoci che è arrivata Liberty Media e che Carmelo Ezpeleta ha comunque ancora il timone in mano: io non mi sorprenderei se nel giro di poco torneremo a leggere il nome di Suzuki o troveremo anche quello di BMW. A portare avanti questa parte legata più alle dinamiche sportive sarà ancora Carmelo, mentre credo che Liberty concentrerà tutto sulla comunicazione e sul marketing almeno per i prossimi due anni.

Pernat con Carmelo Ezpeleta
CarloPernat e Carmelo Ezpeleta

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