“Guarda i replay di Marc Marquez in frenata: la sua ruota posteriore è sempre incollata per terra, magari va di traverso scivolando, ma resta a terra. Poi guarda i replay di Pecco Bagnaia in frenata: si vede l’anteriore che si schiaccia e quasi sempre il posteriore che si solleva. Insomma dai: quei due guidano in maniera completamente diversa e è chiaro, in questa MotoGP dove un niente fa la differenza, che uno dei due non si trova. E sappiamo chi è”. Marco Melandri scherza sempre, gioca con gli amici di una vita dividendosi tra la pista, il campo da padel e la postazione da DJ della serata al ProDay di Misano, ma quando il discorso si fa serio, e tecnico, tira fuori lo “spiegone for dummies” che rende tutto chiaro. Ma che si presta anche a una prima domanda un po’ maliziosa.

Quindi Ducati, come sembrano sostenere alcuni, ha fatto la moto per Marc Marquez?
No, non voglio dire questo. Ma dico qualcosa che sostengo fin dal 2013, dopo la prima volta che l’ho visto in pista con una MotoGP: Marc Marquez non è solo un campione, ma è un fenomeno assoluto, di quelli che si contano sulle dita di una mano se guardi la storia delle corse. E’ stato per diverse stagioni il più forte anche senza avere tra le mani la moto migliore, perché non è da ieri che la Honda non è più la moto migliore. Poi gli è successo quello che gli è successo e tutti ci siamo chiesti se e come sarebbe tornato. Ecco, adesso ce lo sta facendo vedere, così come ha fatto vedere di che pasta è fatto e quanta fame ha. Non è che guida una Ducati perché è così che è andato il mercato.
Che intendi?
Marc secondo me sapeva che non avrebbe più potuto recuperare la sua massima condizione fisica, vuoi per il tipo di infortunio che ha avuto o vuoi anche perché gli anni passano pure per lui, quindi ha puntato da subito la moto migliore e è riuscito a averla. Per meriti, sia inteso. Non mi stupisce quello che sta facendo. S’è adattato subito alla Desmosedici e ha capito come farla performare al meglio, non significa che Ducati abbia fatto la moto per lui.

E Pecco?
A me fa un po’ ridere chi adesso dice che Pecco sta facendo male. Senza Marc in pista, Bagnaia sarebbe in piena bagarre per il titolo con Alex, che comunque non è un brocco e è sempre uno che ha vinto due titoli mondiali, anche se è stato sempre e solo narrato come il fratello di Marc. Ok che con i se è tutto facile, ma come si fa a dire che Bagnaia non è più Bagnaia? I risultati dicono che è ancora Bagnaia e che sta pure facendo meglio di altre stagioni: semplicemente c’è chi adesso è più forte.
I problemi di feeling che Pecco lamenta, quindi, secondo te sono un po’ una giustificazione?
Ma no, sicuramente li avverte e li ha. Però Pecco non ha mai detto “non batto Marc Marquez perché ho problemi”, anzi ha sempre detto “vorrei poter lottare con Marc”. Magari da fuori può sembrare la stessa affermazione, ma per chi ha vissuto di corse non è così. Pecco sta semplicemente dicendo che per andare più forte ha bisogno di migliorare la moto sul davanti. Ducati gli andrà incontro in qualche moto e lui, dalla sua, modificherà un po’ il suo stile di guida, anche se per un pilota non è mai facile e ci vuole del tempo. Ma bisogna lasciarlo in pace, perché tutto questo non lo sta aiutando.
A cosa ti riferisci quando dici “tutto questo”?
Bagnaia è stato probabilmente spinto troppo quando vinceva e adesso che non vince, ma comunque è lì e non sta facendo male, lo si sta letteralmente straziando. Serve tranquillità e intorno, a livello di narrazione, questa tranquillità gli viene minata. Insomma dai (ride, ndr) la colpa è sempre di voi giornalisti. Lasciategli fare il pilota.
Secondo te il vero “anti Marquez” italiano è Marco Bezzecchi?
Mi piace da matti come guida. Oggi qui ha girato con noi con una Aprilia di serie e ho visto da vicino qualcosa che avevo notato anche dalla TV: ha quella che io definisco una guida concreta. E va veramente forte. Poi oh, è bello da vedere, anche se oggi avrebbe dovuto avere più rispetto (ride, ndr) e l'ho odiato.
Cioè?
Io, Loris Capirossi e Jorge Lorenzo ci siamo ingarellati di brutto qua a Misano oggi e a una certa è arrivato il Bez che ci ha sverniciati, tutto pulito con quella guida bellissima che ha. Mi sono sentito vecchio. Scherzo ovviamente. Cioè, è vero che ci ha sverniciati, ma non certo che ci siamo rimasti male. Anche perché ci siamo divertiti da matti perché è stato come tornare indietro di vent’anni: in pista, a Misano e in bagarre con Jorge e Loris. Solo che, contrariamente al passato, con il sorriso e senza quella fame che fino a che fai il pilota a volte ti soffoca e ti strozza le emozioni. Quando corri sei in una bolla di concentrazione e non ti godi niente, vuoi solo vincere. Stai lì a calcolare tutto per capire dove e come passare, invece quando capitano giornate così ti diverti e anche scrutando dentro i caschi degli altri vedi occhi diversi da quelli feroci che vedevi prima. Poi, per carità, quando sei lì vuoi comunque batterli, abbiamo fatto una bagarre della Madonna, ma l’animo è un altro e condividi la passione verso le moto. Anche se chiaramente il corpo non ti manda i feedback di una volta e pure il cronometro ti inchioda alla realtà degli anni che abbiamo.

A proposito di passione, hai una bimba che tra qualche anno potrebbe dirti “babbo, vorrei una moto”. Ci pensi mai?
In verità l’ho fatta provare con le motine, non per chissà quale ambizione, ma perché penso che i bambini debbano provare un po’ tutti gli sport. Nella vita lo sport è fondamentale. Fortunatamente le piace altro, ma comunque l’importante è che lo faccia con passione vera e sana. La passione sana è quella che ti fa impegnare anche e sentire la responsabilità. Mi chiederà il motorino ai 14 anni? Boh, vedremo, ma spero di no. Però ammetto che spero di no per un egoismo mio, perché comunque da genitore vedi il pericolo prima di tutto il resto, quindi se e quando succederà cercheremo di valutare al netto dell’egoismo.
Oggi qui hai girato con una Panigale V4S e poi hai voluto provare anche la moto del CIV di Michele Pirro. Sono tante le differenze?
Eh, cavolo, sì. Parliamo di due missili, ma uno chiaramente è impostato solo sulla performance, mentre l’altro deve coniugare comunque le esigenze di chi vuole guidare anche in strada. La differenza siderale, comunque, è con le MotoGP. E’ vero che le moto di serie di oggi sono diventate vere e proprie moto da corsa e hanno prestazioni che fino a pochi anni fa avevano le MotoGP, ma è vero pure che nel frattempo è andata avanti anche la MotoGP stessa: adesso sono aerei.
E secondo te “l’aereo” in MotoGP di Jorge Martìn sarà ancora italiano e tutto nero?
Vedremo, è una situazione complicata e anche un po’ triste perchè omunque c'è di mezzo un infortunio brutto da cui è nato tutto. Non so cosa dire nel merito, ma di sicuro non si può dire che l'Aprilia non è una moto vincente, visto che comune il Bez i risultati li fa.
La possibilità di un Enea Bastianini sopra una Aprilia come la vedi?
Mi dispiace da matti per Bastianini perché si vede proprio quanto fatica con quella moto e so come può sentirsi un pilota quando si rende conto che sembra impossibile trovare il feeling con il proprio mezzo. Non so se resterà o meno con KTM, ma penso che da lì, vedi anche Pedro Acosta, vogliano andare via un po’ tutti perché la situazione è quella che è. Spero che KTM si riprenda definitivamente, ma l’aria non mi sembra buona a guardare da fuori, quindi ci sta che i piloti si guardino un po’ intorno.
