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Carlo Pernat a MOW: “Mi viene in mente Patty Pravo se penso a Pecco Bagnaia. Marc Marquez? Ho un timore. Jorge Martìn? E’ arrapatissimo”

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

20 ottobre 2025

Carlo Pernat a MOW: “Mi viene in mente Patty Pravo se penso a Pecco Bagnaia. Marc Marquez? Ho un timore. Jorge Martìn? E’ arrapatissimo”
Che c’entra Patty pravo con la MotoGP e la situazione di Pecco Bagnaia e Ducati? Niente di niente se non avete la mente fervida di un Carletto Pernat, che ha trovato l’aggancio anche quando, ormai, pensavamo che stesse delirando. E’, invece, più serio che mai. Anche quando parla di Marc Marquez e del fatto che forse non ci dicono tutto fino in fondo, di Jorge Martin che è come uno in astinenza mentre la più ambita del villaggio sta aspettando proprio lui, di Aprilia che non sarà mai Ducati e del mercato piloti che, sotto sotto, è già ricominciato prima ancora di finire del tutto. La premessa di Carletto? Eccola: “non ho peli sulla lingua e se li ho non sono i miei”…

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

“Io non ho peli sulla lingua e se li ho non sono i miei”. Carlo Pernat ha esordito così nella solita telefonata che si trasforma puntualmente da un “come stai?” - per avere un qualche aggiornamento sulle sue condizioni di salute - a un’immancabile chiacchierata sulla MotoGP. “Ok, quella è una battuta- dice subito - magari è pure vecchia e l’ho già fatta, ma ormai, arrivato ai miei anni e dopo tanto tempo, non mi va di tenere la lingua frenata e dico quello che mi passa per la testa. Perché questa premessa? Perché io non ce la faccio a pensare che Pecco Bagnaia e Ducati possano andare avanti in questo modo per un altro anno. Lì succederà qualcosa”. Bomba sganciata subito, quindi, con un Carletto che sembra più carico del solito e che dopo Phillip Island ha una domanda: “Quale prezzo dovrà pagare Ducati?”

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Aspetta, andiamo per ordine, perché parli di “prezzo”?

Perché Ducati, prendendo con Marc Marquez, ha smantellato un progetto partito da lontano. E’ stata la scelta giusta, sia inteso, perché chi vince ha sempre ragione e Marquez non ha vinto, ha proprio massacrato il mondiale. Quindi, pur ribadendo che quella è stata la scelta giusta per il presente, oggi mi chiedo quale sarà lo scotto da pagare sul futuro. Jorge Martìn è andato altrove, Marco Bezzecchi è andato altrove, Enea Bastianini è andato altrove e Pecco Bagnaia potrebbe andare altrove se la situazione non si risolverà prima possibile. Sono tutte conseguenze della scelta di Marquez. Ok, c’è Fermin Aldeguer, ma per quanto il suo talento sia evidente è ancora una scommessa. Alex Marquez? Bravissimo, ma non mi convince fino in fondo.

E non potrebbe essere che sia Marc Marquez il futuro di Ducati? Per quello che ha fatto vedere in questa stagione è ancora uno che potrebbe avere diversi anni di successi davanti…

In verità io sono preoccupato. L’infortunio che ha rimediato non è una cosetta come ce la descrivono e quel braccio lì è lo stesso che gli è costato quattro anni d’inferno. All’inizio dicevano che non avrebbe dovuto operarsi, poi si è operato. Ora hanno annunciato che non sarà neanche in Portogallo e ho l’impressione che pure per Valencia le speranze siano poche. Sembra una storia già vista. Non lo so, auguro il meglio a Marc, ma un po’ di paura ce l’ho. Tra l’altro ci starebbe pure se si stancasse di dover soffrire sempre come una bestia e magari, anche se non credo che questa cosa possa capitare a uno come lui, avendo già raggiunto l’obiettivo di un altro mondiale, potrebbe pure smollare un attimo. Oppure cercare una qualche altra motivazione.

Tipo?

Secondo me, Marc e la Honda non si sono mai dimenticati. Il contratto di Marquez con Ducati scadrà alla fine del prossimo anno. Probabilmente proveranno a rinnovarglielo già all’inizio del 2026, ma vuoi che Honda non ci provi a fargli una telefonata e magari a invogliarlo, mettendogli in testa di andare a chiudere la carriera vincendo per l’ultima volta, o le ultime volte, dove ha vinto la prima volta? Honda, attualmente, è l’unica casa senza top rider e è un colosso industriale che potrebbe mettere sul piatto anche cifre a cui neanche uno a cui ormai non frega niente dei soldi, come Marc Marquez, riuscirebbe a dire di no. Ma magari io, essendo genovese, su questo sono un po’ condizionato (ride, ndr).

Pensi che Marc Marquez, per accettare il rinnovo con Ducati, chiederebbe cifre astronomiche?

Non ho detto questo. Ho detto che Honda per portarlo via da Ducati potrebbe offrirgli cifre astronomiche e una nuova sfida che ai suoi occhi sarebbe anche romantica. E’ molto diverso. Se Marc metterà un paletto a Ducati non sarà sui soldi.

Allora su cosa potrebbe essere?

Boh, mi viene da dire: sul compagno di squadra. Vuoi che non ci pensa ad avere il fratello vicino nel box?

Magari è il fratello che non ci pensa, visto il precedente e visto che sta benissimo dove sta. Ma, al di là di questo, Pecco Bagnaia?

Sicuramente Alex sta benissimo dove sta, ma nessun pilota rifiuterebbe una sella in una squadra ufficiale, neanche sapendo di rischiare di finire sovrastato sotto ogni punto di vista dal compagno di squadra. Per quanto riguarda Pecco, te l’ho già anticipato: lì siamo agli ultimatum. O si risolvono i problemi che ci sono entro Valencia, oppure succede qualcosa di clamoroso. Come si può pensare di portare avanti una situazione così? Di sicuro Pecco vuole la Ducati e la Ducati vuole Pecco, ma, come ha detto anche ieri Davide Tardozzi, a Sepang si proverà qualcosa per rimettere Bagnaia nelle condizioni di fare l’amore con la sua moto piuttosto che la guerra. Se i risultati saranno ancora questi bisognerà guardarsi negli occhi e dirsi che così è impossibile fare futuro insieme. Poi, lo ripeto, io spero che si risolva tutto e che nel 2026 Pecco sia lì a lottare con Marc, e a questo punto anche con quelli di Aprilia, per regalarci un mondiale combattuto e più avvincente di quello di quest’anno. Ultimamente, quando penso a Pecco Bagnaia e Ducati, mi viene in mente Patty Pravo…

Carlo Pernat Bandito dal Box Ducati

Sei sobrio?

Sì che lo sono, non fumo neanche più le sigarette da quando ho questo maledetto enfisema che non mi lascia in pace. Ma “pazza idea di far l’amore con lui, pensando di averti ancora accanto” è, a mio avviso, la sintesi perfetta di ciò che è nella testa di Pecco quando guida la sua GP25 e vorrebbe la GP24. E che è pure nella testa di Ducati ogni volta che deve spiegare la situazione di Bagnaia mentre dall’altra parte del box è già cominciata la festa.

Nella testa di Ducati, soprattutto dopo Phillip Island, non potrebbe esserci anche il timore che gli altri stiano davvero arrivando?

Gli altri sono già arrivati. L’equazione è fatta: non c’è Marc Marquez e Ducati non ha vinto.

Quindi Aprilia is the new Ducati?

Questo non possiamo dirlo. La storia della Ducati è irreplicabile ormai, ci sono stati momenti – non possiamo dimenticarlo – in cui mettevano sei moto nei primi cinque. Aprilia sta costruendo qualcosa che dovrà essere necessariamente diverso. Ma se mi chiedi se Aprilia è destinata a prendere la scena, allora la mia risposta è assolutamente sì. Perché quello che stanno costruendo è grande davvero: con tutto il rispetto, ma vincere con un pilota come Raul Fernandez significa tantissimo. Quel ragazzo era stato, di fatto, buttato via e lui stesso, come ha dichiarato ieri, ha più e più volte pensato di non essere all’altezza della MotoGP. L’hanno letteralmente ricostruito. Guarda anche Marco Bezzecchi che razza di pilota è diventato da quando è lì, che serietà ha ogni volta che parla, che modo originale e allo stesso tempo autorevole. Ecco, chi riesce a lavorare così non solo sulle moto, ma pure sui piloti, ha un gran futuro davanti. Io non ho mai nascosto che Aprilia è il marchio del mio cuore, quello a cui ho legato la mia storia, e che quando parlo di Aprilia non riesco a fare la tara alle emozioni, però ora è evidente che sono una bella realtà davvero. Anche nella gestione di errori che possono aver fatto. A tutto questo dobbiamo aggiungere, oltre alla scelta azzeccatissima di Sterlacchini, che la loro squadra satellite è americana e piena di soldi e che al timone c’è il migliore dei manager sulla piazza, Davide Brivio. Insomma dai, le premesse per prendersi la scena ci sono tutte, anche se la storia recente di Ducati resterà irreplicabile.

A proposito di Aprilia, secondo te Jorge Martin, vedendo Marco Bezzecchi dominare e l’Aprilia vincere anche con la squadra satellite, che cosa avrà provato?

Parlo libero?

Devi!

S’è arrapato di brutto come uno che ha dovuto rinunciarci per un sacco di tempo e sta scoprendo, ora che è quasi pronto a tornare operativo, che ad aspettarlo c’è quella che nel frattempo è diventata la più bella, sexy e ambita del villaggio. Martìn è un gran talento e un campione del mondo e uno che è un gran talento e un campione del mondo si esalta quando vede che la moto che momentaneamente non può guidare va fortissimo. Se gli prendesse paura o avesse altre idee non sarebbe, appunto, un talento e nemmeno un campione. Poi, detto questo, c’è da vedere come sta davvero Jorge Martìn, perché è chiaro che tutti i km che non riesce a fare quest’anno costeranno qualcosa l’anno prossimo. In ogni caso credo che quella fase del voler andare via di qualche mese fa sia superata, anche se in MotoGP può sempre succedere di tutto. Tante cose dipenderanno da cosa succederà tra Ducati e Pecco Bagnaia.

Il mercato non è chiuso quindi?

Il mercato è chiuso, ma i colpi di scena clamorosi possono starci sempre.

Ammesso che per il 2026 resterà tutto come è, i primi movimenti per il 2027 quando cominceremo a vederli?

Sono già cominciati da un pezzo. Magari non formalizzati e siamo ancora ai corteggiamenti, ma vuoi che un Fabio Quartararo non si stia preparando un piano b nell’eventualità che la Yamaha M1 con V4 non sia una moto competitiva da subito. E vuoi che Pedro Acosta, che tra l’altro è gestito da una volpe come Albert Valera, non si metta a far prendere fuoco al telefono già dai test invernali di Valencia se anche la KTM non dovesse rivelarsi da subito la moto che Pedro vuole? In questa stagione Carmelo Ezpeleta ci ha messo una pezza chiedendo di rispettare tutti i contratti, ma nel 2027 scadranno più o meno tutti e si scatenerà l’inferno. Qualcuno rischia di rimanere a piedi o con una moto non competitiva, quindi i manager si avvieranno molto più che in anticipo.

Carlo Pernat

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