Lo chiami e non dice neanche "pronto": Carlo Pernat ha deciso di aggredire subito perchè lo sa che non è un giorno come gli altri. "Se mi stai chiamando per farmi gli auguri ti ringrazio - esordisce senza fiatare - Mi fa piacere che così tanta gente si sta ricordando che oggi compio 47 anni". Eccolo là, voleva arrivare esattamente qui: negare di botto che quelli veri sono 74 e che girarsela subito come conviene a lui. Con tanto di teoria ufficiale, molto poco scientifica ma tanto "pernattiana": "Quando metti qualcosa davanti allo specchio - dice l'istrionico manager della MotoGP - ne vedi l'immagine rovesciata. Io stamattina mi sono specchiato e ho visto un quarantasettenne. E francamente non sto tanto a chiedermi se il 47 che ho visto è il rovesciamento di 74. Gli anni, lo dico da una vita, sono quelli che ti senti e alla fine quello che conta veramente è come ti guardi quando rifletti la tua immagine allo specchio, non solo nei numeri da capovolgere".
Solito modo di buttarla a ridere, il suo, ma buttandoci dentro pure un po' di filosofia. Come se Carlo Pernat fosse l'Epicuro della MotoGP. Tanto che quando tira fuori la teoria dello specchio non rimane altro da fare che alzare le mani. Come fai a dargli torto? Come fai a metterti lì e ribadirgli che no, invece gli anni sono 74? Anzi, quella teoria la accetti così tanto che provi pure a rilanciare.
Cosa altro vede Carlo Pernat quando si guarda allo specchio?
Un uomo che si è divertito come un matto lavorando come un matto. Ho fatto quello che mi piaceva fare nella vita e sto continuando a farlo con lo stesso entusiasmo. Ti pare poco?
No, non è poco. Ma non tutti ci riescono...
E che ti devo dire? Io ci sono riuscito. In parte sarò anche stato fortunato, ma penso che se vuoi davvero qualcosa, se sei pronto a mettere in gioco tutto te stesso senza andare però a snaturare chi sei davvero, alla fine i risultati arrivano e riesci a ottenere quello che vuoi. Sarà banale, ma a volte la verità sta per terra e non bisogna sempre andarla a cercare sulle stelle
Anche perchè di stellare bastano le mitiche feste di Carlo Pernat. Stasera ce ne sarà una?
Sì, ma non quello che si può pensare. Perchè, visto che stiamo in tema di verità, la verità è che Carlo Pernat è anche, e forse prima di tutto, un babbo e un nonno. Quindi stasera festeggierò con mia figlia e la mia nipotina. Poi, per carità, Carlo Pernat è anche Carlo Pernat e se e come proseguirò la serata non lo so!
Quindi ci sarà un proseguimento di serata alla Pernat maniera?
Probabile. Ma niente di organizzato. E comunque non sarebbe nulla che verrei a raccontare, facciamo a capirci (ride, ndr)
Visto che ci siamo parliamo anche un po' di MotoGP?
Cosa vuoi che ti dica? Anzi, una cosa te la dico subito: non ho ancora capito se godere come un riccio per il risultato di Enea a Silverstone o se stare incazzato come un'ape
Perchè?
Perchè ha fatto un mezzo miracolo e alla fine girava mezzo secondo più veloce di tutti. Il quarto posto è stato straordinario, anche per quello che ha rappresentato il sorpasso all'ultimo giro su Jorge Martin. La gara che è riuscito a fare, però, dimostra che se fosse partito un pochino più avanti avrebbe potuto lottare per la vittoria e riaprire ulteriormente il mondiale
Il titolo, forse, è un obiettivo non più alla portata. Ma la Ducati ufficiale sembra conquistata ormai...
Non sono d'accordo sul titolo: la stagione è lunga e può succedere ancora di tutto. Enea è un pilota forte davvero e aspetterei prima di dire che è definitivamente fuori dalla lotta al titolo. Sulla Ducati ufficiale dico "che palle". Nel senso che si parla sempre di questo, ma la verità è che me ne strafotto io e ce ne strafottiamo tutti.
Ma come?
I risultati parlano chiaro e pendono dalla parte di Enea piuttosto che da quella di Jorge Martin, ma non stiamo tutti i santi giorni a chiederci chi e quando sceglierà Ducati. C'è un accordo che prevede identiche condizioni, sotto tutti i punti di vista, sia se sarà nella squadra ufficiale sia se sarà in Pramac, quindi questa ossessione di capire quando saranno sciolte le riserve, in verità, ce l'hanno solo i giornali. Certo, da un lato c'è la moto della squadra ufficiale che rappresneta il blasone e la massima aspirazione per un pilota, ma dall'altro c'è la possibilità di finire, con la stessa dotazione tecnica e di uomini, in una squadra dove comunque la pressione sarebbe minore. Quindi in ogni caso per noi andrà bene e vedremo cosa deciderà Ducati quando sarà il momento. Senza stare lì a ossessionarci e concentrandoci, piuttosto, sull'onorare al meglio e fino alla fine questa stagione con il Team Gresini
Fuori da Ducati cosa ci dici?
Fabio Quartararo è ancora il favorito secondo me, anche se a Silverstone ha fatto molta fatica. In altri tempi avrei detto che questa situazione avrebbe potuto stressarlo particolarmente e condizionarlo in gara, ma ho l'impressione che il nuovo Fabio Quartararo è uno che non si butta giù facilmente. La stagione, comunque, è lunga e può succedere di tutto.
Il mercato invece sembra praticamente chiuso...
Ormai i giochi sono fatti. Resta il nodo Honda, con tutti i problemi che potrebbero essere collegati allo sponsor Repsol e alle voci di un abbandono, ma penso che alla fine il compagno di squadra di Marc Marquez sarà Joan Mir. E' comunque un campione del mondo e di sicuro non è l'ultimo arrivato: prenderlo significa anche dimostrare che Honda vuole vincere ancora anche al di là di Marquez. Altri colpacci all'orizzonte non ne vedo e credo che il quadro sia praticamente completato.