“Intono alle quattro del pomeriggio stavo parlando con Livio Suppo, anche di questioni di mercato e alle diciotto è arrivata la doccia gelata”. Carlo Pernat è sconvolto dalla notizia che Suzuki lascerà la MotoGP a partire dal 2023. “Sconvolto” è la parola giusta, perché, ci ha detto, “proprio non se la aspettava nessuno e anche adesso nell’ambiente si fa un po’ fatica a crederci. Non dico che non sia vero, perché un annuncio ufficiale è un annuncio ufficiale, ma la questione è veramente assurda. Anche perché ci sono di mezzo dei contratti, probabilmente anche delle penali molto molto pesanti e pare che pure lo stesso Carmelo Ezpeleta non sapesse niente fino alle 18 di ieri. Sto scavando, anche per capire cosa è successo, ma al momento mi è stato riferito solo che questa decisione è arrivata direttamente dal Giappone e che non tutti i vertici di Suzuki erano d’accordo. Un fulmine a cielo sereno, davvero”.
Un fulmine che adesso mutua tutto lo scenario, con il Team Leopard che potrebbe in qualche modo rimpiazzare Suzuki, visto che da tanti anni si parla di un ingresso dei lussemburghesi in MotoGP. Impossibile, invece, pensare che possa arrivare così dal nulla un qualche altro marchio. Kawasaki potrebbe essere interessata, così come potrebbe esserlo qualche costruttore cinese, ma i tempi sarebbero in ogni caso molto più lunghi. “Non credo – ha detto ancora Carlo Pernat – che diminuirà il numero delle moto in griglia. Carmelo inventerà qualcosa, ma è chiaro che sarà con un team privato che potrebbe legarsi a KTM ad esempio. O anche a Aprilia. Ma io penso ancora che possa esserci un qualche margine per Suzuki, perché davvero questa cosa è assurda e è inspiegabile. Non so quali siano le ragioni, probabilmente economiche e dovute al mercato, ma è stato tutto troppo veloce e repentino. Non so veramente che dire”.
Qualcosa in più da dire, invece, Carlo Pernat ce l’ha sugli scenari di mercato che a questo punto potrebbero aprirsi. “Di sicuro un campione del mondo come Joan Mir non resterà a piedi – ha aggiunto il manager genovese – Troverà spazio in Honda, al posto di Pol Espargarò, a cui invece comincia a mettersi veramente male. Credo che anche Rins, che comunque è giovane e ha dimostrato di saper vincere in MotoGP, alla fine troverà uno spazio, magari in Yamaha nella squadra satellite. Rins è anche un vecchio pallino di Aprilia, ma significherebbe rimescolare veramente tutto e non so quanto sia possibile in così poco tempo e con tutto da definire. Questa cosa di Suzuki sballerà un po’ anche il mercato, perché è chiaro che un pilota, prima di muoversi, vuole capire che squadre ci sono e che progetti hanno”.
In effetti, più del mercato, adesso, a spaventare c’è il messaggio che passa dopo una scelta così e in un momento in cui la MotoGP si è trovata a dover rinunciare anche a Valentino Rossi. “Il segnale è brutto – ha concluso Pernat – E ancora più brutto è stato il modo in cui si è arrivati a questo, con una decisione perentoria e senza margine di ragionamento. Però è anche giusto che una azienda faccia i suoi interessi e se Suzuki ha deciso così non c’è da stare a dire tanto. C’è, invece, da riorganizzarsi subito perché, bene o male, questa uscita significa perdere un pezzo. Proprio adesso che la MotoGP ha bisogno di tutto tranne che di perdere pezzi”.