E’ il padre di Dorna e a lui si devono gli anni più gloriosi della MotoGP. Però Carmelo Ezpeleta è il padre pure del circuito di Barcellona e adesso che la MotoGP arriva in Catalonya e che l’intero circus è passato nelle mani di Liberty Media, il boss delle corse in moto ci tiene più che mai che tutto sia perfetto. Tanto da presentarsi anche all’evento di presentazione e prestarsi, proprio lui che di solito tende a evitare, alle domande degli operatori dei media spagnoli e non solo. Le prime parole? Proprio un ringraziamento a chi oggi gestisce il circuito del Montmelò “per tutti gli sforzi che si stanno facendo con l’obiettivo di mantenerlo moderno e al tempo stesso sicuro”. Un modo, quello di Ezpeleta, per rasserenare il clima di tensione che s’è creato tra il circuito di Barcellona e la FIM nelle ore precedenti il grande inizio del fine settimana di gare.
I veri temi caldi, però, sono altri. E Carmelo Ezpeleta, che non è uno nato ieri, sembra saperlo benissimo. Tanto che quando i colleghi di Mundo Deportivo provano a portarlo sul dibattito che riguarda il mercato piloti di Ducati, lui taglia corto. “Non ho dubbi: Márquez è uno dei piloti più importanti della storia. Credo che negli anni precedenti gli infortuni siano costati cari a lui e la della pandemia è costata cara alla Honda. Proprio come la Yamaha. Marc Marquez ha sofferto, ma non è mai andato via”. C’è chi ci ha visto un consiglio sibillino per Ducati, ma non è così. Perché a Ezpeleta del mercato piloti importa meno di niente. Quello che gli importa, invece, è il peso mediatico, e inevitabilmente l’indotto economico, di ogni grande campione. Tanto che ci tiene a spiegare che non è vero che Marc Marquez è tornato, ma che semplicemente non è andato via e che i risultati scarsi degli ultimi anni sono la conseguenza di due situazioni che non erano prevedibili: gli infortuni e le difficoltà di Honda di reagire alla paralisi generata dal Covid.
Nessuna ingerenza, quindi, su chi andrà dove. E, a quanto pare, nemmeno nessun dictat sul fatto che Yamaha debba tornare a avere una squadra satellite già da subito. Le questioni da affrontare, per Ezpeleta, sono altre e sono più contingenti. Si chiamano India e Kazakistan, nello specifico.
“Con l'India ci siamo – ha spiegato - In questi giorni si deciderà. Dobbiamo vedere dove trasferiremo il Kazakistan, sapremo qualcosa molto presto. E’ importante crescere e allargarci a altre realtà. Spero che il prossimo anno sia ancora migliore, ma ogni anno abbiamo cercato di essere migliori di quello precedente. Sono orgoglioso dei nostri piloti, delle fabbriche e dei team che competono nel Campionato del Mondo adesso, e credo che sia il risultato del lavoro che abbiamo svolto tutti insieme per molti anni”.