Ci sono tanti modi in cui si può venire celebrati e ricordati, ma per chi è appassionato e ha dedicato tutta la propria vita al motomondiale non ce n'è uno più significativo: vedere la curva di un circuito battezzata con il proprio nome. È quello che si è meritato Carmelo Ezpeleta, patron della Dorna e figura di riferimento per anni del motomondiale. Per altro non un circuito qualunque, ma il "suo" circuito di Jerez, che anche e soprattutto grazie a lui è stato ed è punto fisso del calendario sia della MotoGP che della Superbike.
María José García-Pelayo, sindaco di Jerez, ha voluto in questo modo omaggiare il trentennale impegno di Ezpeleta che ha portato il circuito ad avere un ruolo fondamentale a livello internazionale. Così la curva 7 della pista dedicata ad Angel Nieto porterà il nome di Don Carmelo. Per quanto ne sappiamo è piuttosto raro che nei circuiti ci siano nomi di persone che non hanno corso. In questo caso Ezpeleta sarà in ottima compagnia tra Dani Pedrosa (curva 6) e altri nomi, ovvero Sito Pons, Jorge Lorenzo, Alex Criville, Peluqui (soprannome di Antonio Sanchez, pilota di fine anni '50) Aspar (Jorge Martínez Salvadores, ora titolare dell'omonimo team) e la chicane Senna. Le altre curve prendono poi il nome di Ferrari, Michelin ed Expo ’92.
La curva 7, anzi, la curva Carmelo Ezpeleta è una veloce curva a sinistra che è stata recentemente ristrutturata insieme ad altre per consentire al circuito di rispondere agli standard di sicurezza indicati dalla Federazione Internazionale di Motociclismo.
Nella motivazione ufficiale che il comune di Jerez ha diramato per l'occasione si legge che la decisione di dedicare una curva del circuito a Ezpeleta "È un segno di riconoscimento per il suo lavoro a favore del motociclismo e, più specificamente, del Circuit de Jerez-Ángel Nieto in tutti questi anni di ospitalità del Gran Premio di Spagna di MotoGP e del Campionato Mondiale Superbike".
Inoltre, ha aggiunto la sindaco, è un modo non solo per ricordare quanto svolto fino ad ora da Ezpeleta, ma anche un gesto teso a garantire che la sua eredità sopravviva per le generazioni future di piloti e appassionati che frequenteranno il tracciato.