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Lewis Hamilton, ma cosa succede? La crisi in Ferrari che non doveva esserci. E no, quella vittoria nella Sprint non vuol dire niente

  • di Alice Cecchi Alice Cecchi

23 aprile 2025

Caro Lewis Hamilton, ma cosa succede? La crisi in Ferrari che non doveva esserci. E no, quella vittoria nella Sprint non vuol dire niente
Con i primi cinque round di Formula 1 ormai terminati, si può confermare la crisi di Lewis Hamilton in Ferrari, che nonostante qualche piccola soddisfazione se la sia portata a casa, c’è ancora tanto su cui lavorare. Ma dal sette volte campione del mondo ci si aspettava ben altro e, come sempre, la doccia fredda che si porta la classifica piloti diventa gelida se si guarda chi c’è davanti al britannico

di Alice Cecchi Alice Cecchi

Il matrimonio più potente della storia della Formula 1: così era stata definita l’unione tra il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton e la Ferrari, la squadra oggettivamente più di rilievo del mondiale. Un sogno che diventa realtà per il britannico, un’occasione per ricominciare da capo, una motivazione in più per Charles Leclerc, che da battere avrebbe dovuto avere il pilota dei piloti. Invece, l’ex pilota della Mercedes sembra essere davvero in crisi, con le difficoltà riscontrate nell’adattarsi ai suoi nuovi vestiti più elevate di quanto previsto. Sono passate cinque gare dall’inizio della stagione, con il paddock della Formula 1 che ha viaggiato dall’Australia al Medio Oriente, passando per l’Asia, e si prepara adesso all’inizio della parte europea - con solo il Gran Premio di Miami a inizio maggio prima del primo round italiano ad Imola - e per Lewis Hamilton le soddisfazioni portate a casa si contano su un dito: la vittoria della gara Sprint a Shanghai.

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In Cina il britannico era riuscito a portare a casa prima la pole position e poi la vittoria della “gara corta” della Formula 1, ricordando a tutti come gli viene facile dominare se nelle condizioni giuste. Togliendo il trionfo cinese però, raccogliendo le parole del sette volte campione del mondo e del suo team principal, finora ci sono state solo complicazioni, con una conseguente e pericolosissima crisi da parte del britannico. Come se dopo il trionfo cinese, non replicato durante il Gran Premio - vinto da Oscar Piastri sulla McLaren - Sir Lewis fosse stato risucchiato in un buco nero senza via di uscita. E tutto sta nelle difficoltà con la vettura, con cui non si sente a suo agio: dopo l’avvio stagionale a Melbourne (tutto sommato positivo) per il britannico sono iniziati ad arrivare i primi problemi con il setup, con la guidabilità e, in generale, con la SF-25, che non gli sta per niente simpatica. Anche perché in Mercedes, la squadra con cui Sir Lewis ha corso per praticamente tutta la sua carriera in F1, le cose erano ben diverse anche e soprattutto a livello tecnico.

Lewis Hamilton al volante della SF-25 a Jeddah
Lewis Hamilton al volante della SF-25 a Jeddah.

“Un momento in cui sono stato a mio agio con la macchina? No, non c’è stato. Neanche un secondo” racconta Lewis Hamilton dopo il Gran Premio dell’Arabia Saudita, come riportato sulla Gazzetta dello Sport da Giulia Toninelli. “Allo stesso tempo però non posso prendermela con la vettura, perché Charles con la stessa vettura è riuscito ad arrivare terzo” spiega il britannico, rassegnato ormai nonostante il duro lavoro durante il weekend: “Non ho spiegazioni in merito alle mie prestazioni e al momento non ci sono soluzioni. Sembra che sarà così per il resto dell’anno e sarà difficile”. Almeno dalla sua parte Sir Lewis ha Fred Vasseur, che è comunque contento della prestazione della SF-25 a Jeddah e del lavoro svolto dai propri alfieri: “Inizieremo a cercare soluzioni e a lavorare su di lui. Non sono troppo preoccupato, basta guardare a quello che ha fatto in Cina: il potenziale c’è, dobbiamo solo regolare il bilanciamento e sono sicuro che ci riusciremo”. Infatti, nelle due settimane che precedono il Gran Premio di Miami, il britannico si concentrerà solo sulla propria prestazione a Maranello con tutto il suo team, per provare a cominciare da capo nuovamente tra le strade della Florida.

C’è da dire che però, in ogni caso, Lewis Hamilton sta aiutando tantissimo la Ferrari nello sviluppo della vettura. Ad esempio, in Arabia Saudita, con Jeddah che ha completato il primo trittico di gare back to back, il sette volte campione del mondo si è classificato settimo dando però un grosso contributo alla performance di Charles Leclerc, sul podio per la prima volta dall’inizio della stagione, lottando con Lando Norris e impedendogli di avvicinarsi troppo all’altra Ferrari. Allo stesso tempo tutto questo non se lo aspettava nessuno da Sir Lewis. E forse l’errore della rossa e della Formula 1 in generale è stato preparare i tifosi al successo garantito, quando in realtà sì, Lewis Hamilton è il pilota più vincente in Formula 1, ma non il più grande fan delle vetture a effetto suolo che hanno debuttato nel 2022 o il più veloce ad adattarsi alle novità.

Lewis Hamilton il primo giorno in pista con la Ferrari
Lewis Hamilton il primo giorno in pista con la Ferrari.
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