In MotoGP si pratica uno sport individuale per 45 minuti alla settimana, forse poco più di 60 minuti considerando la Sprint del sabato. Per il resto è un grande, enorme lavoro di squadra. Lo è perché un pilota la moto non può neanche accenderla da solo, figuriamoci costruirla e farla funzionare. Ecco perché quando Marc Marquez ha firmato con Ducati è venuto spontaneo chiedergli della sua gente, di chi verrà con lui nel box rosso nel 2025. “Ho potuto scegliere un uomo, Javi. Per il resto mi affiderò alle decisioni Ducati”, ha risposto Marc durante la conferenza stampa di Assen. Javi Ortiz, che si occupa di gomme e benzina, è lo stesso meccanico che Marc si è portato da Honda HRC a Gresini, nonché suo uomo di fiducia dai tempi della Moto2.
A pensarci, Marc Marquez avrebbe potuto portare con sé Frankie Carchedi, con cui sta lavorando quest’anno e che conosce bene la Desmosedici, oppure tornare a fare coppia con Santi Hernandez, lasciato in HRC dopo 11 anni di collaborazione. Invece nessuna delle due cose succederà. È stato confermato invece, secondo quanto riportato dai colleghi di Motorsport.com, che il prossimo anno Marc Marquez lavorerà con Marco Rigamonti, attuale capotecnico di Enea Bastianini già al lavoro con Ducati nel team ufficiale. Da Gresini poi dovrebbe arrivare anche Mattia Sereni, ingegnere elettronico. Se Bastianini potrà ritrovare Alberto Giribuola in KTM, o almeno così pare, Marc dovrà cominciare ad adattarsi al metodo di lavoro Ducati, sicuramente molto diverso da quello a cui era abituato in Honda. È vero, ha imparato a conoscere la Desmosedici con il Team Gresini, ma è anche vero che fino ad ora non ha mai lavorato in un team ufficiale che non fosse HRC e il cambio potrebbe non essere così banale. Pecco Bagnaia su questo è stato molto chiaro: sarà Marc, ha lasciato ben intendere, che si dovrà adattare al metodo di lavoro che lui ha sviluppato in questi anni (quattro per la precisione) con la squadra. Ed è anche da queste piccolezze che si decidono i campionati.