Il secondo weekend della MotoGP a Misano porta il nome di Nolan, title sponsor del GP dell’Emilia Romagna e del Made in Italy. Il gruppo, che si avvicina a festeggiare i 50 anni di attività, ha colto l’occasione per presentare un casco speciale dedicato a Casey Stoner. Si chiama “X-803 RS Ultra Cabon Casey Stoner 10° Anniversary” ed è un concentrato di tecnologia che porta sulla calotta tutti i simboli del fuoriclasse australiano: la bandiera, i canguri, il numero 27 e i loghi. Alla presentazione, oltre all’amministratore delegato Enzo Panacci ed Alberto Vergani, c’erano anche Aron Canet, Alex Rins e Danilo Petrucci. Casey? Non è mancato nemmeno lui, che si è collegato in diretta streaming dall’Australia per qualche battuta sul casco e sulla sua irripetibile storia di pilota: “Ringrazio Nolan per questa inaspettata sorpresa - le parole del due volte iridato - Seppur a distanza, sono davvero felice di essere qui. I caschi Nolan sono stati un affidabile compagno in tutte le mie gare ed oggi”.
Poi risponde alle domande della stampa, in un discorso riportato dai colleghi di GPOne in cui Stoner riprende le parole già pronunciate nell’autobiografia Oltre ogni limite: “Perché mi sono ritirato? Beh, io ho sempre amato i motori a 2 tempi. Per me sono i veri motori da gara: difficili, imprevedibili… già quando sono passato dalla 250 alla MotoPG ho trovato il 4 tempi più facile. Prima l’elettronica, che ti toglieva molto del controllo, poi l’aerodinamica e la sempre crescente sofisticazione. Io amo guidare, guidare la moto e controllarla. Le moto devono essere pericolose, difficili. Ora la MotoGP è diventata un’altra cosa: c’è stata una grande riduzione dei costi in merito ai tempi per provare, sempre meno, mentre si spende molto di più su altro. Tutti sano quanto ho “amato” i miei impegni con la stampa… Alla fine ho capito che il mio lavoro principale era tutto quello che c’era intorno alle corse, ale quali ero finito a dedicare forse il 5% o il 10% del mio tempo. E questo per me non era più divertente”.
Non manca, in chiusura, nemmeno una parola per Valentino Rossi, alla vigilia del suo ultimo Gran Premio di casa: “Valentino? Devo dire che lo seguivo con ammirazione già da quando ero in 125, ho imparato molto da lui perché era in grado di fare cose che agli altri non riuscivano. Ho davvero imparato molto. Valentino è sempre stato molto bravo, anche ad utilizzare la stampa a suo favore”.