Pecco Bagnaia è ormai entrato nel ristretto cerchio di piloti in grado di lottare per un titolo mondiale in MotoGP. Lo ha fatto con calma, anche perdendo qualche occasione forse, ma dopo due vittorie consecutive (e altrettante pole position) sono ormai in molti a indicarlo come uno dei migliori piloti in griglia. A complimentarsi con il ventiquattrenne piemontese è stato anche Michele Pirro, che da fine 2012 riveste il ruolo di collaudatore ufficiale per la Ducati in MotoGP. Il pugliese, reduce da un 11° posto da wildcard a Misano, ha paragonato Bagnaia ad alcuni dei piloti più importanti della storia di Ducati, piloti che ha imparato a conoscere sia in pista che attraverso la telemetria raccolta dal team di sviluppo.
“Pecco è un mix della staccata del Dovi, del centro curva di Lorenzo e dell’uscita di Stoner - ha raccontato Pirro a Tuttosport - Ha le caratteristiche che esaltano la MotoGP di oggi, ha saputo estremizzare le qualità della Ducati senza farsi rallentare dai suoi difetti“.
Difetti che, fino a qualche anno fa, erano specialmente nella percorrenza di curva, su cui però sembra che diversi piloti abbiano imparato a lavorare. La chiave del successo di Bagnaia, secondo Michele, è nella fiducia con l’anteriore: “Ha un feeling pazzesco con la frenata e l’anteriore. Quando inserisce la moto fa davvero cose di alto livello, è davvero una lama sottile. Che sia il suo punto forte l’ha dimostrato ad Aragon, tenendo dietro uno come Marquez che le ha provate tutte. Ha in mano la moto come nessuno, ma sa anche gestire le situazioni”.
Ora che mancano quattro GP alla fine della stagione è di questo che c’è bisogno. Francesco Bagnaia, che un campionato mondiale l’ha già vinto in Moto2 nel 2018, dovrà dare tutto sé stesso per tentare il recupero su Fabio Quartararo, in fuga con 48 punti di vantaggio: il Gran Premio delle Americhe, ad Austin, sarà fondamentale.