Gli sono bastate una foto piuttosto ordinaria e un "trimone" ben assestato- un termine volgare barese, ma con una miriade di sfaccettature anche ruvidamente amorevoli - per quasi raddoppiare, nel conto dei follower, i numeri di vendita dei tre quotidiani sportivi sul giorno medio. E il bello è che, nel solco più classico della sindrome di Stoccolma, saranno quelle stesse testate a regalargli spazi per tutto quello che da lì dirà-scriverà-posterà, crescendo lui e calando loro che gli porteranno acqua con le orecchie. Non che ne abbia bisogno perché, se c’è un ex calciatore capace di fare un botto qualsiasi cosa dica, è proprio Antonio Cassano, da una manciata d’ore new in town su Instagram, boom immediato come si conviene con tanto di benvenuto da parte di vippame vario ed eventuale.
Ora, abbastanza stranamente sul social che pompa un’estetica sempre uguale Cassano era assente per davvero, incredibile dictu. Incredibile perché non c’era ma era immanente, nella memoria degli appassionati (l’hashtag con il suo cognome richiama oltre 50 mila post, per dire), sul profilo della moglie Carolina Marcialis dove pure non compariva quasi mai, poi comunque in generale perché dall’avvento straripante della Bobo Tv il ruolo di stella social tra i quattro protagonisti l’ha sempre avuto lui, accento inconfondibile, mimica strafottente, ghigno divertente e divertito per un opinionismo tanto oggettivo quanto tribale, per nulla impostato e per questo totalmente senza filtro. Non c’era su Instagram ma c’era comunque, ripreso da chiunque e dappertutto a prescindere dal giudizio espresso, foss’anche una sciocchezza, ma - capirai - l’ha detta Cassano e tanto basta per farci un titolo, un post per vivere di luce riflessa, una risata al bar. Quando ci si stava con un certo piacere, al bar.
Il difficile, in termini comunicativi, viene ora. Cassano funziona perché è diverso, perché è divisivo ed è esattamente ciò che serve per creare engagement, su Instagram come sulla Bobo Tv, dove la sua prima puntata live dopo l’ingresso social ha già fatto parlare quale (forse) unica voce critica rispetto all’acquisto di Vlahovic da parte della Juventus. Nell’immaginario collettivo non è considerato uno da foto di famiglia né da estetica patinata, selfie tutti uguali o grotteschi messaggi motivazionali. Neppure potrà replicare il quartetto della Bobo Tv inondando il profilo di reel o story. L’assist per ora gliel’hanno fatto gli amici vip e gli ex colleghi - da Gigi D’Alessio a Checco Zalone con Amadeus - commentando da par loro, chi ironicamente e chi pateticamente, ma in fondo di Cassano ce n’è uno e forse proprio essere riuscito a rimanere Cassano pur essendo fuori dai social personali, senza peraltro soffrirne minimamente, era stato sino a poco fa l’esempio più eclatante del suo essere altro da una serie infinita di cloni. Farà parlare, farà scrivere, farà pubblicità e farà altri soldi, giostrerà in dribbling fra adulatori e haters, dissing e follower, caracollando su un vocabolario che per fortuna non gli appartiene e non si addice alla sua genuinità. Però, appunto, il colpo alla Cassano sarebbe stato restarne ancora fuori: sgusciante, originale, imparabile, unico sul serio e non uno dei tanti. Altro che cuoricini.