Ce la fa la Juventus a stare per una settimana fuori da scandali e polemiche? E gli juventini, ce la fanno a non difendere a prescindere la Juve? Allegri li sta aiutando a emanciparsi dalla difesa a oltranza a essere sinceri, pensa te che contrappasso. Onestamente, basta. Siamo davvero stufi di commentare ogni settimana, e in certi periodi ogni giorno addirittura, una roba nuova non dignitosa che riguardi la Juventus. Qua praticamente è piovuto di tutto tranne l’abigeato, il furto di agnelli in compenso rimpiazzato dalle dimissioni di Agnelli. E le plusvalenze fittizie (fittizie, è bene ricordarlo, ché quando ti danno soldi veri la plusvalenza è una manna), e le fatture corrette a mano, e gli stipendi pagati con gli accordi privati, e le carte segrete, e i libri neri, e le intercettazioni, e il non dite niente ai giornalisti che nel comunicato diciamo altro, e mamma mia si fatica pure a elencarli. E fosse solo questo.
Poi c’è il campo. E passi lo zero assoluto di gioco offerto da Allegri in due anni di guida tecnica, con la solita insalata di scuse a fronte di campagne acquisti che gli altri club si sognano, tra Vlahovic, Zakaria, Di Maria, Paredes, Bremer, Pogba (preso rotto sapendo che era rotto, lasciamo stare…), ecc... Ma passi anche il vuoto pneumatico di gioco - che ovviamente presenta il conto salato quando vengono a mancare i risultati, e non potrebbe essere altrimenti se come Allegri hai passato una vita a catechizzare che conta solo il risultato, e dal corto muso finisci a sbatterci il muso.
Ma passi anche quello, è un fatto tecnico. Ma poi arriva tutto il menu Angry Meal di simulazioni in campo, gol a due tocchi di mano, e incazzature, risse, comari che litigano nei tunnel e a bordocampo giusto perché nel terreno di gioco mancano i balconi. E santa Continassa, ogni giorno ce n’è una. Basta, Juventus, fatevi un favore. Basta, un po’ di dignità anche nella caduta, please.
Le ultime in ordine di tempo sono: Landucci che dice a Spalletti “Pelato di merda, ti mangio il cuore” (ragion per cui la Juventus si affretterà a fornire al proprio secondo allenatore Hannibal un packet lunch con un bel piatto di fave e un buon Chianti); Allegri che rosica al fischio finale contro il Napoli e dice “Eh ce l’avete fatta finalmente a vincere uno scudetto” che ti viene proprio da dirgli ‘zio ma ce la fai?’; e se il secondo allenatore è Hannibal Lecter, il primo si tramuta in Coppa Italia in Doctor Jekyll e Mister Hyde, che nel pre fa con signorilità i complimenti a Inzaghi per le semifinali di Champions, e nel post nel tunnel alla vista di Marotta e Baccin, senza particolari screzi immediati tira fuori dal nulla le parole: “Siete delle merde, ma tanto arrivate sesti. Ma come si fa a perdere con una squadra di morti? Dobbiamo arrivare davanti in campionato, non devono andare in Champions”.
Perdere male, lo stai facendo bene. Al punto che l’attuale direttore di tutto della Juventus, Francesco Calvo, una brava persona che sta provando a tenere su la baracca, è stato costretto a chiamare i dirigenti nerazzurri per tenere i rapporti cordiali (non scriviamo per scusarsi perché sennò poi qualcuno nel club si offende). Praticamente come quando una mamma alle elementari deve chiamare a casa i genitori di un bimbo al cui il proprio figlio ha attaccato la gomma nei capelli.
Asilo Continassa?
Ma ironie a parte, questi segnali sempre peggiori di ogni gerarchia che se ne va per i fatti suoi e perde il controllo sono proprio la dimostrazione plastica che quando un sistema di potere crolla fragorosamente ne succedono di ogni praticamente ogni giorno. È sempre così quando un sistema strutturato collassa di colpo. Viene da pensare ad esempio quando il Partito Socialista fu travolto da Tangentopoli, e per sei mesi ogni giorno si sentiva di tutto, e quella del giorno era sempre più inverosimile di quella del giorno prima, e ti chiedevi “ma come è possibile che fino al giorno X non si sapeva nulla, e da quello dopo è un romanzo dell’assurdo che si autoalimenta?”. O ad esempio quando Berlusconi fu travolto da Olgettine e intercettazioni, e quello che era stato il sistema di potere che aveva retto sedici anni a ogni maroso, ogni giorno veniva ribaltato da una nuova ondata di rivelazioni e reazioni più incredibili della precedente.
Gli esempi sono centinaia. Quando il potere crolla di colpo, il rumore si sente fino ai confini dell’impero. E questo sta succedendo alla Juventus. Pensate solo a cosa vuol dire la portata di una frase “Andrea Agnelli si dimette in seguito alle indagini”. Non è facile certo sopravvivere in una situazione simile, mai vorremmo essere al posto di Allegri (ma per 9 milioni all'anno digeriremmo l'amaro calice). Però, davvero, anche basta. Ci siamo stufati ogni giorno di doverne commentare una nuova sulla Juventus. Peggiorata dagli juventini trinariciuti (che non sono la maggioranza, ma sicuramente la minoranza più rumorosa) a cui manca ormai solo dire “Quando c’era la Juventus i treni arrivavano in orario”.