Giacomo Agostini l’ha detto chiaramente in una recente intervista: “Sta diventando difficile riconoscere il vero talento”. Il tema è un po’ sempre lo stesso: le moto, sempre più evolute, rischiano di mettere in ombra il manico. Ma se da un lato può anche andare bene per chi è già arrivato, dall’altro diventa difficile, per chi invece vuole arrivare, poter dimostrare di che pasta si è fatti. Se a questo aggiungiamo che nel 2023 ci saranno due moto in meno in griglia a causa dell’uscita di scena di Suzuki, ecco spiegate le ragioni del mercato più strano della storia recente della massima serie della velocità su due ruote.
Già detto del ballottaggio tra Enea Bastianini e Jorge Martin per la Desmosedici del Team Lenovo e del tira e molla tra Honda e Joan Mir, la notizia del momento è che l’anno prossimo ci sarà un solo debuttante in MotoGP. Si tratta di Augusto Fernandez, attuale leader della classifica mondiale in Moto2, ma che, diciamolo chiaramente, ha potuto beneficiare del pasticcio fatto da KTM con l’altro Fernandez, Raul, e con Remy Gardner. Altrimenti avremmo avuto una griglia senza esordienti, così come non accadeva da molti anni. Augusto Fernandez, infatti, è stato di fatto “ripescato” dopo che KTM ha provato a trattenere Miguel Oliveira prima e Raul Fernandez poi e dopo che, avendo dato il ben servito pure a Remy Gardner, si è ritrovata senza il secondo pilota per la RC16 del Team Tech3. Per il giovane spagnolo si tratta di una opportunità grandiosa, ma anche da un enorme rischio se consideriamo le sorti che sono toccate proprio a Remy Gardner e a un altro che in MotoGP ci si è affacciato per un solo anno: Darry Binder. L’ormai ex Yamaha, stando a quanto è dato sapere, si è accontentato di una nuova sella in Moto2 e ricomincerà da capo, mentre Gardner finirà verosimilmente in Supersport, lasciando quindi il motomondiale con la promessa di un rientro da una porta secondaria.
Carriere costrette a rimettersi in gioco, quindi, dopo aver messo i piedi nell’Olimpo. Un rischio, questo, che Ai Ogura non vuole assolutamente correre. Tanto che Honda e il Team LCR, dopo settimane di opere di convincimento, hanno dovuto arrendersi, proponendo a Takaaki Nakagami (che invece era spacciato) di restare almeno un altro anno in MotoGP, dividendo il box con Alex Rins. A svelare il retroscena è stato Carlo Pernat, nel corso dell’ultimo MOWGP: “Ai Ogura preferisce restare in Moto2 – ha detto l’esperto manager genovese – Dopo aver visto con quanta facilità si bruciano i giovani piloti in MotoGP, ha scelto di non rischiare e farsi ancora un po’ le ossa. Pragmatismo giapponese. Per questo penso che alla fine Honda, che comunque un giapponese in sella a una delle sue quattro moto lo vuole, finirà per rinnovare con Nakagami, nonostante risultati non entusiasmanti”.
La griglia 2023, quindi, salvo clamorosi quanto improbabili colpi di scena, sarà questa: Maverick Vinales e Aleix Espargarò con l’Aprilia Racing Team; Miguel Oliveira e Raul Fernandez con Aprilia RNF; Enea Bastianini e Francesco Bagnaia con Ducati Lenovo Team; Jorge Martin e Johann Zarco con Ducati Pramac; Marco Bezzecchi e Luca Marini con Ducati VR46 Mooney; Alex Marquez e Fabio Di Giannantonio con Ducati Gresini Racing; Fabio Quartararo e Franco Morbidelli con Yamaha Monster Enery Team; Marc Marquez e Joan Mir con Honda Repsol Team; Takaaki Nakagami e Alex Rins con Honda LCR; Brad Binder e Jack Miller con KTM RedBull; Pol Espargarò e Augusto Fernandez con KTM Tech3