Nella start list degli ultimi due Campionati Italiani Indoor è sempre mancato il nome - chiacchieratissimo - di Marcell Jacobs, che per diversi motivi si è trovato a saltare la rassegna tricolore al chiuso. Quando vinci un’olimpiade essendo il “nuovo arrivato”, quello su cui nessuno scommetterebbe, devi poi fare i conti con le aspettative di chi un’olimpiade non l’ha mai vinta e magari non l’ha mai neanche vista dentro ad uno stadio.
Nonostante Marcell Jacobs abbia dimostrato di essere uno che la stoffa del campione ce l’ha, post Tokio le critiche contro di lui non si sono mai calmate. Siamo passati dall’idolatrarlo al fargli il processo per ogni singola cosa, classica ipocrisia all’italiana. Dalle indagini per doping legate al suo ex nutrizionista, alle accuse di essere una meteora per non aver corso i 100m in meno di quei 9”58 che siglano in Record del Mondo di un certo Usain Bolt o non aver più corso sui tempi che lo hanno decretato prima primatista europeo e campione del mondo indoor e poi campione olimpico.
L’oro europeo indoor conquistato lo scorso anno da Samuele Ceccarelli, nuova stella nascente italiana, a discapito di Marcell Jacobs ha fatto storcere la bocca a tante persone che hanno visto in quella medaglia d’argento – mica in un decimo posto - l’inizio della sua discesa. Quando hai tutti contro non è facile riuscire ad allenarsi senza pensare a tutti i commenti di chi non vede l’ora che tu commetta un errore per poi poter dire “io l’avevo detto” e spesso l’unica cosa da fare è stravolgere tutto e ripartire da zero. Ed è quello che ha fatto Marcell Jacobs quando il 1° novembre si è trasferito a Jacksonville, negli Stati Uniti, per farsi allenare da Rana Reider “divorziando” da Paolo Camossi, colui che lo aveva accompagnato sull’Olimpo.
Rana Reider, un allenatore che di medaglie d’oro alle Olimpiadi ne ha fatte vincere tante per alcuni decenni, dimostrando di essere uno degli allenatori migliori al mondo. Il rovescio della medaglia è che fu bannato dalla Federazione Americana di Atletica per indagini per molestie verso una sua atleta. Tralasciando la questione etica, seppur importante, coach Reider è uno che se crede nelle tue potenzialità ti porterà ad ottenere i risultati che si è prefissato e al momento quei risultati pronosticati sono un 9”80 agli Europei di Roma e un 9”70 alle Olimpiadi di Parigi. Sarà assente anche ai Campionati del Mondo Indoor di Glasgow dove non potrà difendere il suo titolo che al tempo fece saltare sulla sedia milioni di italiani. Se davvero coach Reider è il guru che si pensa allora tra qualche mese l’Italia potrà vantare una medaglia conquistata sul suolo francese e magari, perché no, un nuovo record da scrivere sugli annali. Altrimenti ci accontenteremo solamente di avere un atleta che è entrato nella storia ma che, per una serie di motivi, ha avuto solamente “un anno” di celebrità (che è pur sempre meglio dei classici 15 minuti, parliamoci chiaro).
Ci riuscirà? Tornerà il Marcell Jacobs di Tokio che insieme a Gianmarco Tamberi ci ha regalato i 10 minuti più magici della storia dell’atletica italiana? Chi lo sa, non resta che aspettare l’inizio della stagione outdoor e scoprire se si è trattato di un campione o di una meteora.