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Chi è Giorgio Farroni, il veterano delle Paralimpaidi che fa sognare l’Italia a Parigi

  • di Ginevra Stanghellini

5 settembre 2024

Chi è Giorgio Farroni, il veterano delle Paralimpaidi che fa sognare l’Italia a Parigi
Da Sydney 2000 a Parigi 2024, una carriera quella del paraciclista Giorgio Farroni, costellata di successi e traguardi importantissimi. Ora a Parigi, nonostante l’emozione è pronto a ripetersi, perchè ad una Paralimpiade si va per vincere

di Ginevra Stanghellini

Quasi mezzo secolo di vita per Giorgio Farroni, che a quarantasette anni a breve debutterà alla sesta paralimpiade, diventando l’atleta paralimpico e olimpico con il maggior numero di partecipazioni a questo evento. La carriera di Giorgio inizia molto tempo fa, quando nonostante una distonia emiplegica alla parte destra del corpo e vari interventi, trova nella bici il modo per realizzarsi. Inseguendo le impese del suo idolo Michele Scarponi, si avvicina al ciclismo a 22 anni, entrando a far parte del mondo paralimpico specializzandosi su strada e nella corsa a cronometro per la categoria MT2. Da subito il suo talento emerge nel panorama italiano conquistando, dal 2001 ad oggi, ben 24 Titoli tra gare su strada e cronometro, per poi lanciarsi anche in quello internazionale, dalle Paralimpiadi di Sydney 2000 a quelle di Parigi 2024, passando per mondiali e Coppe del Mondo.

A farlo entrare tra i grandi campioni, è stata la prima medaglia che corrisponde al suo primo risultato in ambito internazionale, la medaglia di bronzo nella gara su strada alle Paralimpiadi di Pechino 2008. Da lì una carriera costellata di successi dagli ori mondiali dell’anno successivo, inizia la scalata che lo vede sempre a podio sia ai mondiali in Canada che in Danimarca dove riesce a laurearsi nuovamente campione del mondo nella sua gara preferita, quella su strada. Quattro anni più tardi ai Giochi di Londra 2012 conquista un argento su strada, aggiungendo un’altra medaglia al suo palmares che inizia ad arricchirsi, argento che confermerà anche a Tokyo 2020 dicendo: “Ho lavorato tanto per ottenere questo risultato e il lavoro, alla fine, ha dato i frutti sperati”.

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Lui che incarna l’ideale, perchè nonostante le difficoltà è riuscito ad arrivare dove pochi sono arrivati e ora, ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, è pronto a riscrivere una pagina del ciclismo paralimpico. Arriverà a Parigi dopo la cerimonia d’apertura: “La cerimonia di apertura è un momento bellissimo, ma avendovi già partecipato, preferisco risparmiare energie in vista delle gare”. Le aspettative sono altissime perchè dopo le varie medaglie, in campo olimpico, ne manca ancora una, quella d’oro. Per un’atleta come lui in grado di superare ben altri ostacoli, questa sfida sarà solo un’altra sfida da affrontare con la mentalità giusta perchè alla fine la strada è l’unico giudice, infatti ha affermato: “A Parigi non vado solo per partecipare ma gareggiare. Sono pronto al massimo delle mie possibilità ma poi sarà la strada a decidere se ed eventualmente di che colore potrà essere una medaglia se arriverà, anche perché il ciclismo è uno sport di strada e nulla è mai così scontato; ci sono mille variabili che potrebbero decidere una corsa.. comunque sono pronto ad affrontare le gare, vediamo che riuscirò a combinare".

La sesta olimpiade, è già di per se un qualcosa di straordinario, ma l’emozione resta sempre la stessa per Giorgio: “Sono entusiasta di partecipare alle prossime Paralimpiadi di Parigi 2024. Per me non è la prima esperienza, ma l’emozione di partecipare e poter rappresentare e lottare per la maglia azzurra sono sempre molto forti”. Dal 4 al 7 settembre scenderà in strada con il suo “triciclo”, la bicicletta che gli permetterà di percorrere un circuito urbano molto tecnico. Ma una pedalata alla volta tutto può succedere e chissà che Parigi possa essere l’occasione per chiudere un cerchio iniziato ventiquattro anni fa.

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