“Si alzava alle cinque del mattino per andare a lavorare” – Lo ha raccontato un amico di Andrea Bergamelli, il trentacinquenne morto ieri in pista a Valencia in seguito a un terribile – quanto ancora misterioso – incidente sul rettilineo del Ricardo Tormo. Per quel viaggio in Spagna, che avrebbe messo insieme la grande passione per le moto e pure un paio di giorni di relax con la fidanzata Lucia, aveva lavorato ore in più per mesi, così da avere i giorni di ferie necessari e pure qualche soldo in più in tasca. Il destino, però, aveva già scritto qualcosa di tristemente differente.
La sua fidanzata, Lucia, l’avrebbe raggiunto proprio in questo fine settimana, mentre lui, Andrea, era partito un paio di giorni fa con un furgone e le sue moto a bordo. Quella pistata sul circuito in cui si assegna il titolo mondiale della MotoGP e che è stato pure il teatro della gara di addio di Valentino Rossi, era il sogno di una vita. O, meglio, la moto e gli attacchi al cronometro erano il sogno di una vita e ogni volta che poteva aggiungeva a quel sogno un pezzo di realtà, sui circuiti italiani e di mezza Europa. Una vita da lavoratore infaticabile, come raccontano gli amici, in cui alla passione per le moto si affiancava quella per il Calcio a 5 e per il ciclismo.
“Era una persona schietta, pulita, onesta. Davvero ti chiedi perché sia capitato proprio a lui” – ha raccontato alla cronaca di Bergamo del Corriere della Sera un amico del ragazzo. Bergamelli viveva a Torre Bondone, lavorava come idraulico in giro per tutta la Lombardia e era spessissimo a Milano. “Era felice – ha raccontato ancora l’amico .-Era felice perché era riuscito a raggranellare qualche giorno di ferie per andare a Valencia, la moto era la sua grande passione. Andrea era sempre attivo”. Il destino, però, non guarda mai in faccia a nessuno e un viaggio che sarebbe rimasto nei ricordi come la realizzazione di un sogno, s’è trasformato in tragedia. Esattamente sul rettilineo del Ricardo Tormo di Valencia. Sembra che un pilota abbia perso il controllo della sua moto, rovinando a terra e che molti di quelli che erano dietro, Andrea compreso, si fossero ritrovati i detriti proprio in traiettoria. Un incidente assurdo, proprio perché avvenuto nel bel mezzo del rettilineo, e che rimane in qualche modo ancora inspiegabile.
Per i rilevamenti, le conclusioni, le ricostruzioni della dinamica ci sarà tempo. Adesso, invece, è solo il momento della tristezza. “Dopo il grave incidente avvenuto a mezzogiorno di oggi, durante l’attività di Gully Racing, il Circuito Ricardo Tormo è spiacente di annunciare che il pilota amatoriale Andrea Bergamelli ha perso la vita – si legge nel freddo comunicato diffuso dall’ufficio stampa del circuito spagnolo - Il pilota italiano è stato coinvolto in un incidente multiplo a metà del rettilineo del circuito di Cheste. Bergamelli è stato immediatamente curato in pista ed è stato portato al centro medico del Circuito, dove è morto. Il Circuito Ricardo Tormo si rammarica profondamente per la perdita di Bergamelli e trasmette le proprie condoglianze alla famiglia, agli amici e all’organizzazione Gully Racing”.