Chicho Lorenzo è noto per essere uno con le idee chiare e, pur ripensando a quest’anno che sta per volgere al termine, lo spagnolo guarda già al 2022, una stagione che si presume possa essere molto interessante. Secondo lui infatti, sono due i nomi in particolare da tenere d’occhio: Jorge Martín e Raúl Fernández.
Intervistato da Motosan, lo spagnolo ha dato i voti a questo 2021: “È stato un anno strano, soprattutto per gli imprevisti nelle due categorie minori: prima con la vittoria di Pedro Acosta e poi con i successi di Remy Gardner. Anche se in Moto2 Raúl Fernández è stato comunque la sorpresa più grande. In MotoGP invece con quella che sta succedendo a Marc Márquez, prima il braccio, con le sue complicazioni, ora l'occhio – continua Lorenzo – trovo interessante quello che diceva Luca Cadalora, chiedendosi se Marc avesse esaurito la magia e se fosse il caso di reinventarsi. È logico. Sembra che tutto vada storto, ma se riescirà a reinventarsi, vincerà ancora e forse tornerà più forte che mai”.
Protagonisti indiscussi di questa stagione in MotoGP sono stati Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia: “L'obiettivo di Fabio era quello di fare ordine nella sua testa e rafforzare i punti deboli dello scorso anno. Ma per me il grande protagonista è stato Pecco. Non ha ancora vinto però ha concluso molto bene la stagione, ottenendo diverse vittorie e pole. Dall'Igna sta facendo un ottimo lavoro e non smette di migliorare la moto: le sospensioni, l'aerodinamica ecc. È una moto che non smette di evolversi. Tutti i piloti tranne Marini sono saliti sul podio. Se Bagnaia risolverà tutti i suoi problemi, diventerà un pilota molto solido”.
Ci sono però anche altri piloti da tenere d’occhio nella prossima stagione: “Se Marc si riprenderà lo terremo in considerazione, e soprattutto Ducati come marchio e Pecco come pilota, faranno un passo avanti. Un altro pilota da seguire da vicino è Jorge Martín, che ha già dimostrato di essere molto veloce e se riuscirà ad essere più costante diventerà un pilota molto solido. Bisognerà inoltre vedere che moto fornirà la Yamaha a Quartararo, perché è stato l'unico pilota del marchio ad aver ottenuto buoni risultati e questo fa pensare”.
“Il problema di Suzuki, invece - continua il maiorchino - è che ha smesso di evolversi dopo l'addio di Davide Brivio che ora è in Formula 1. Cosa potrebbe fare Joan con una Ducati o una Yamaha? Non lo sappiamo perché finora ha guidato una sola Suzuki, ma senza dubbio farebbe molto bene con uno di quei due marchi, perché sono facili da guidare, anche se al momento la Ducati è un passo avanti”.
Sul se consiglierebbe o meno a Joan di non rinnovare questa stagione e di cambiare team nel 2023 risponde: “Ha avuto l'opportunità di andare in altre squadre all'epoca, ma non come pilota ufficiale. L'anno scorso è stata una decisione saggia perché hanno vinto la Coppa del Mondo, ma a lungo termine potrebbe non essere stata la scelta migliore. L'altra opzione sarebbe stata quella di entrare in un box di un marchio satellite e guadagnarsi a poco a poco il diritto di guidare una moto ufficiale. Qualcosa che Jorge Martín è vicino a raggiungere in Ducati”.
Ma cosa si aspetta invece da Raúl Fernández che il prossimo anno sarà in MotoGP?: “Cerchiamo sempre di confrontare le prestazioni dei piloti delle categorie inferiori per indovinare come sarà il loro futuro. Raúl ha ottenuto risultati incredibili in Moto2, migliori anche di Marc Márquez quando è salito di categoria. Ma questi riferimenti vanno presi con le pinze, perché bisogna tener conto anche delle squadre rivali. È un pilota che non passa inosservato. Capace di fare pole position, ottenere vittorie e, soprattutto, essere regolare. Se non ha vinto la Coppa del Mondo, è stato per diversi errori che possono essere giustificati dall'essere 'un rookie'. Ha influito anche il fatto che avrebbe avuto bisogno di qualcun altro al suo fianco, in grado di guidarlo nei momenti difficili – per poi concludere - è un pilota molto intelligente, non ci sono dubbi. Vedremo cosa succederà quando arriveremo in MotoGP, in quella giungla piena di campioni e secondi classificati.”
Sempre parlando di Raúl Fernandez a Chico viene chiesto se non sarebbe stato meglio aspettare ancora un anno dati gli ottimi risultati ottenuti fino ad ora: “Raúl è già stato in Coppa del Mondo per diverse stagioni, in particolare cinque. È stato difficile per lui vincere in Moto3, ma lo ha fatto in modo brillante. Questo vuol dire che ci sono piloti che hanno difficoltà ad arrivarci, ma se ci arrivano e restano, sono davvero in gamba. Il fatto di fare il salto in Moto2 e mantenere quel livello la dice lunga. Penso che non dovrebbe restare in Moto2, d’altra parte chi può negare che sia stato il miglior pilota della categoria. La stagione di Raúl è straordinariamente buona. Bezzecchi, Di Giannantonio e tutti quelli che si stanno spostando in MotoGP sono quelli che dovrebbero restare in Moto2.”
Continuando a parlare di Moto2 ci saranno due piloti che faranno parlare di sè ovvero Pedro Acosta e Augusto Fernández: “Augusto ha avuto problemi con la squadra. Veniva dal team Sito Pons, con il quale nella sua prima stagione completa stava lottando per la Coppa del Mondo. Ma come succede di solito ... è andato nella squadra dove Álex Márquez era stato campione del mondo e lì pensavano di sapere già come doveva essere l'evoluzione della moto. E in quel contesto Augusto non si è mai trovato a suo agio e non ha trovato la messa a punto di cui aveva bisogno per avere la moto migliore per il suo stile di guida. Ma il suo finale di stagione è stato davvero brillante e soprattutto solido in quanto regolarità, qualità che non passa mai inosservata e che mi porta a pensare che è nel mirino delle grandi squadre e che presto sarà in MotoGP.”
Per poi continuare: “Ognuno ha il suo ruolo. Quello di Augusto sta per diventare il pilota più solido della categoria e Acosta deve capire la moto e adattarla al suo stile, senza fretta e facendo passi avanti sicuri. Come dicevo prima, quando fai l'upgrade hai altri rivali, quindi vedremo cosa succede, ma di certo tutti ci aspettiamo molto dalla qualità che ha già dimostrato di avere. Anche Fermín Aldeguer, che è della stessa scuola di Acosta, ha attirato la mia attenzione. Ha qualità e giovinezza, ha solo bisogno di migliorare poco a poco.”
L’intervista si chiude parland di Moto3 e Izan Guevara che ha proprio iniziato con Lorenzo da bambino: “Izan ha iniziato con me, così come Joan Mir o Augusto Fernández. Guevara è un giovane che ha molto talento, è molto veloce. Nella RedBull ha lottato con Acosta, ed era strano che in una categoria in cui tutte le moto sono uguali, non si fosse distinto. Tuttavia, ha vinto il FIM CEV, con autorità. Era molto strano. Non credo che Izan abbia avuto sfortuna in questa stagione, ovviamente ci si aspettava di più da lui, ma ha vinto un Gran Premio, dove era il dominatore assoluto e quello che gli è successo è la cosa più normale perchè quando è arrivato alla Coppa del Mondo, gli mancava l'esperienza e questo lo ha portato a commentare vari errori, ma è normale in un 'rookie'. Quella che non è stata normale è quella di Acosta.”