Torna la “zona budget cap”. Come nel giugno dell’anno scorso sono partite le prime multe. Anche se la bufera vera e propria scoppiò a fine settembre e, a quanto pare, la storia quest’anno potrebbe ripetersi. La FIA vorrebbe approfondire la posizione di Ferrari, Red Bull, Mercedes e Aston Martin a proposito delle “non-F1 activities“, ovvero tutte le attività che non fanno parte della progettazione, la costruzione, lo sviluppo e l’azione in pista della monoposto. In base al regolamento finanziario, in queste categorie rientrano anche gli stipendi dei piloti e dei tre componenti del team più pagati, costi di viaggio, spese di marketing, tasse di iscrizione, congedi parentali e di malattia, spese legali e tutte le attività che non fanno parte del mondo della Formula 1.
Un mondo decisamente vasto, che non può essere sfruttato dai team per delle spese che in realtà servono soprattutto nel campo della F1. Niente di strano finché non viene riscontrata un’illegalità, ma un modo per nascondere le spese. La FIA avrebbe chiesto chiarimenti sulla documentazione finanziaria della stagione 2022. Ennesima grana per Red Bull e Aston Martin dopo le sanzioni del 2022 per il bilancio del 2021.