Il mondo al contrario. Quando la Formula 1 sbarca in Australia, dall'altra parte del mondo, da sempre si scherza su ciò che può succedere "downunder", giù di sotto. E questa volta è successo ciò che da ormai 44 Gran Premi sembrava impossibile: il leader del mondiale, il campione del mondo in carica Max Verstappen, si è ritirato dopo pochi giri dall'inizio del Gran Premio, parcheggiando ai box la sua Red Bull al sesto giro e lasciando la leadership della gara a Carlos Sainz.
Ma che cos'è successo a Verstappen? Max al via della gara ha mantenuto la prima posizione, subendo poi un sorpasso da parte della Ferrari di Sainz alla fine della Waite. Un sorpasso semplice da parte del ferrarista che ha da subito messo in evidenza i problemi della Red Bull di Verstappen, che dai primi giri è apparso in difficoltà e che via radio si è lamentato con i suoi uomini del muretto. Pochi giri dopo la monoposto è diventata ingovernabile, con fumo in uscita dalla vettura, e Verstappen è entrato ai box con la campana del cestello del freno della posteriore destra bruciata, scendendo subito dalla vettura per un DNF inevitabile.
L'olandese della Red Bull ai microfoni di Sky Sport F1 ha commentato, dopo il ritiro, i suoi problemi: "La macchina è diventata molto difficile da guidare. Ovviamente non è mai bello ritirarsi, anche se sappiamo che è qualcosa che può accadere ed è accaduto. Il problema è stato chiaro: era sempre attivo il freno posteriore destro".