L’ultima volta l’avevamo visto con gli occhi pieni e il viso tirato da quella felicità che diventa commozione. Era appena fuori dal box Ducati, al Mugello, pochissimi istanti dopo a quello in cui Pecco Bagnaia e Enea Bastianini erano passati primo e secondo sotto la bandiera a scacchi del GP d’Italia. Sono passati pochi giorni da quella domenica, ma per Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, è come se fosse passato un secolo, perché nel frattempo è successo di tutto: Martin che gira i tacchi e in meno di una nottata firma con Aprilia, Bastianini che si accorda con KTM e, soprattutto, l’annuncio che Marc Marquez sarà dal 2025 un pilota ufficiale Ducati. La commozione di quella domenica al Mugello e l’inevitabile stress dei giorni successivi, adesso, hanno lasciato spazio a sorrisi più distesi, con Domenicali che, ieri, ha presentato l’edizione del WDW 2024 nella sede di Borgo Panigale.
Sono stati giorni impegnativi, ma carichi di emozioni…
Eh sì. Mi viene da dire, però, che anche quando non sono giorni impegnativi, facciamo in modo che lo diventino. Quanto alle emozioni, invece, è il privilegio di essere in una azienda come Ducati, che di emozioni è proprio sinonimo. Anzi, proprio oggi qui abbiamo appena presentato un evento che nasce dall’emozione di essere ducatisti.
Programma ricchissimo, collaborazione stretta con il territorio e, soprattutto, una sfida tra tutti i campioni che guidano Ducati da far sgranare gli occhi leggendo la lista di chi parteciperà e di quanto hanno vinto tutti insieme…
Sono curiosissimo anche io. Perché conosco i piloti e so che cosa significa per loro avere l’occasione di confrontarsi su moto uguali per tutti. Bagnaia scherzando ha detto che i piloti sentono più questa gara che quelle della domenica nei rispettivi campionati e non sono mica tanto sicuro che scherzasse. Ci siamo divertiti a fare due conti: metteremo in pista a Misano qualcosa come 20 titoli mondiali e centinaia di podi conquistati tra MotoGP e Superbike.
Sei un appassionato vero di moto e capita spesso di vederti in tuta e stivali, non ti viene voglia di buttarti nella mischia?
Di andare in pista con una delle nostre moto ho sempre voglia. Ma, francamente, farmi dare una paga epica da fenomeni come Bagnaia, Bastianini, i fratelli Marquez, Di Giannantonio, Bezzecchi, Morbidelli, Bautista, Bulega, Petrucci e gli altri, non è la mia ambizione. Mi piace andare in pista con tutti i limiti di un appassionato, loro sono extraterrestri. Quindi io mi limito a qualche sgambata in moto, anche proprio come allenamento fisico, perché non dobbiamo dimenticare che la moto è un ottimo esercizio che mette al lavoro tutti i muscoli, oppure a qualche uscita da turista, che sia su strada o su qualche sterrato. Ormai la gamma Ducati è così ampia che possiamo cambiare anche terreno.
Ora c’è anche il cross, tra l’altro con ottimi risultati già al primo anno e un progetto ambizioso che porterà Ducati nel mondiale dal prossimo anno. Anche per fango e salti Ducati ha puntato al meglio, portando Tony Cairoli nella famiglia di Borgo Panigale, lo vedremo anche in sella per qualche gara?
Questo andrebbe chiesto a lui. Di sicuro il suo aiuto è prezioso già nel ruolo che ha e siamo contentissimi di averlo con noi. Lo sportivo Cairoli non si discute, ma vi garantisco che il ragazzo Cairoli è ancora migliore e è un onore, per noi, vedere con che orgoglio e con quanta determinazione s’è messo a lavorare per portare avanti insieme questa sfida, insieme a Alessandro lupino e a tutti gli altri coinvolti nel progetto del cross.
Dopo la MotoE e l’offroad, sfruttando magari l’esperienza del “piccolo” motore della moto da cross, c’è la possibilità che Ducati sbarchi anche in Moto3?
Ci piacerebbe tantissimo e non lo abbiamo mai nascosto. Perché significherebbe avere una struttura che consentirebbe di far crescere già con il DNA Ducati sia giovanissimi piloti che giovanissimi tecnici. Ammettere che ci piacerebbe tantissimo, però, non significa che lo faremo a breve. Siamo già molto impegnati su un bel po’ di fronti e per adesso dobbiamo concentrarci sulle strade già battute o appena aperte, altrimenti il rischio è di mettere, come si dice, troppa carne sul fuoco.
Ducati è in prima linea anche su collaborazioni che vanno oltre le corse...
Sì e il WDW che abbiamo presentato oggi ne è l'esempio. C'erano amministratori locali e realtà che promuovono il territorio. Credo che il legame con il territorio sia un valore vero e proprio e non è un caso se abbiamo collaborazioni importanti anche con le università attraverso la Fondazione Ducati. Di ragazzi che vogliono arrivare a lavorare con noi ce ne sono tanti e non tutti sognano di farlo con un casco in testa. Quindi sì, creiamo anche percorsi che guardano alla formazione, valorizzando in questo modo proprio il legame con i territori non solo da un punto di vista della promozione turistica.
Tornando al rapporto creato in poco tempo con Tony Cairoli: Andrea Iannone, ma anche Danilo Petrucci in passato come lo stesso Jack Miller più di recente, hanno sempre detto che l’aver fatto parte in qualche modo del mondo Ducati è qualcosa che resta per sempre. Non è solo questione di moto che vincono, evidentemente c’è di più. Quale è il segreto?
Il segreto è sempre il lavoro mischiato all’umanità. Non credo esista un segreto diverso da questo in nessun aspetto della vita. La persona viene prima del pilota, del tecnico, dell’amministratore delegato e alla fine questo spinge anche a dare qualcosa di più. E, purtroppo, a volte a doversi pure salutare con un po’ di sofferenza.
A proposito: ti abbiamo visto parlare a lungo con Enea Bastianini in un angoletto e poi salutarvi con un abbraccio che sembrava tutt’altro che di circostanza. Era l’addio?
Addio è una parola che non mi piace. Magari era semplicemente un arrivederci. Purtroppo nello sport, nel nostro sport, ci sono delle scelte da fare e non sempre è possibile andare avanti insieme. Fosse per me manderei in pista decine e decine di Desmosedici per avere ancora tutti i piloti che sono passati da Borgo Panigale e con cui s’era instaurato un rapporto speciale. Ma non si può. Enea è un gran pilota e un ragazzo straordinario e è chiaro che in questo momento da parte nostra c’è sofferenza. Ma questo è lo sport.
Sarà un saluto anche con Andrea Iannone?
Gigi Dall’Igna sta lavorando anche sul fronte SBK e vedremo cosa succederà. Di sicuro Andrea Iannone è di quei piloti con cui c’è un legame speciale.
L’unico vero addio, per il momento, è quindi quello ai motori 1000. State già lavorando alla Desmosedici del 2027?
Stiamo lavorando così come immagino che stiano lavorando già anche tutti gli altri. Sarà un cambiamento importante e mettere in pista un prototipo totalmente nuovo non è qualcosa che si fa in una settimana. Questa, quindi, è una fase particolare, perché insieme al lavoro sulla moto del 2027, ci sarà lo sviluppo della attuale da portare avanti comunque per altre due stagioni.
Un prototipo che vince non si fa una settimana, ma un contratto? Quando Valentino Rossi passò dal Team Yamaha Monster Energy al Team Petronas dissero che l’attesa per l’annuncio era stata molto lunga perché campioni di quello spessore non hanno mai contratti normali, ma clausole su clausole in cui tenere conto di tutto. Anche in altre discipline sportive succede questo quando ci sono di mezzo i così detti fuoriclasse. Quanto è stato difficile strutturare il contratto di Marc Marquez?
In verità è filato tutto abbastanza liscio. E’ chiaro che ci sono molti dettagli in più di cui adesso non ha senso neanche stare a parlare e che non c’è motivo di elencare, però Ducati, insieme allo staff di Marquez, è stata veloce anche in questo. Difficoltà particolari non ci sono state.
Vi aspettavate esattamente questa reazione da parte dei tifosi di Ducati all’annuncio dell’arrivo di Marc Marquez?
E’ un grande campione e come tutti i grandi campioni, come ha detto anche Dall’Igna, è amato e non amato. C’è chi ci fa sapere che non potevamo fare scelta migliore e chi, invece, sostiene il contrario. Una decisione andava presa e siamo convinti di aver preso la migliore possibile per Ducati e per essere sempre più competitivi.
Prossime mosse?
C'è la Superbike da domani (oggi, ndr) a Misano, uno dei due appuntamenti in Italia, quindi di quali altre mosse vogliamo parlare? Saremo lì a dare il meglio, come sempre, con i nostri piloti, le nostre squadre e tutti i nostri tifosi.