Julia Ituma, 18enne pallavolista, è stata trovata morta sull'asfalto di fronte all'albergo di Istanbul dove alloggiava con la sua squadra, Igor Gorgonzola Novara, che aveva appena perso la semifinale di Champions League con l’Eczacibasi. Cos’è successo? Com’è successo? In attesa degli esiti dell'autopsia, la chiave per saperne di più è probabilmente lo smartphone della ragazza, che la polizia turca ha sequestrato per fare luce sul caso. In quel cellulare forse si può ricostruire la tragica storia che ha portato al suo decesso.
In base alle immagini delle telecamere interne dell'hotel e alle testimonianze raccolte, si tratterebbe di suicidio. Il corpo della 18enne milanese, nata da genitori nigeriani, è stato trovato poco prima dell’alba da un inserviente che prima ha notato un paio di scarpe sportive davanti alla reception e poi poco più in là ha notato la ragazza esanime. Julia si sarebbe lanciata dal sesto piano dell’hotel. Anche per le forze dell’ordine turche si è trattato di suicidio: sono stati sequestrati i filmati dell’hotel e di altri video nelle vicinanze dell’albergo. In particolare, ci sarebbe un frammento video che mostrerebbe la caduta della ragazza dall’alto, travolgendo le tende esterne.
Julia, “Titu” per gli amici, era destinata a diventare una stella del volley italiano: era nel giro azzurro da qualche anno, vincendo l’oro mondiale under 20 nel 2021, l’oro europeo con l’Under 19 e l’oro alle Olimpiadi giovanili. Per i suoi tecnici poteva diventare l’erede di Paola Egonu. Insomma, una predestinata.
In attesa dell’evoluzione delle indagini, la ricostruzione sulla sua morte sembra collimare tra le varie fonti: la ragazza era in camera con la compagna di squadra, la spagnola Lucia Varela. In camera sarebbe entrata solo verso mezzanotte, due ore prima aveva informato la mamma della sconfitta. Una telefonata non lunga, cui avrebbe fatto seguito quel lungo periodo a vagare nel corridoio del piano dell’hotel, evidenziato dalle telecamere interne della struttura. Avanti e indietro con lo smartphone alla mano, poi si è seduta sulla moquette del pianerottolo, appoggiandosi con la schiena sulla parete. Sembrava affranta, la ricostruzione di Repubblica rivela che l’atleta avrebbe utilizzato nuovamente il cellulare per parlare con un suo compagno di scuola del liceo privato di Novara. Tra i due la discussione sarebbe stata molto animata, fino al litigio. Ce n'è testimonianza nei messaggi che il ragazzo ha poi spedito alla compagna di stanza di Julia per raccontarle cosa fosse accaduto e per assicurarsi che Julia fosse tranquilla. Julia poi avrebbe parlato con la compagna di stanza fino alle 1.30, secondo il racconto della stessa compagna, sino alla tragedia, al volo dalla finestra dell’hotel. Al momento l’ipotesi più accreditata resta il suicidio, anche se la mamma di Julia, volata a Istanbul assieme a una zia della ragazza, non riesce a capacitarsi, raccontando di una ragazza serena e forte. Chiedendosi come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla.
Secondo il quotidiano turco Hurriyet, Ituma avrebbe detto alle compagne di squadra e all'allenatore di non stare bene e avrebbe scritto "arrivederci" nel gruppo WhatsApp della squadra prima di finire giù dal sesto piano della stanza dell'hotel.