KTM voleva sei moto in pista e una sarebbe stata per Marc Marquez. Pit Beirer, capo di KTM Racing, l’ha ammesso in più di una occasione e anche recentemente, durante la presentazione del Team GasGas Tech3, ha ribadito che l’azienda austriaca si è trovata in una situazione di forte imbarazzo nel corso della scorsa stagione, quando è stata costretta a mandare in pensione anticipata uno dei suoi piloti per fare spazio a Pedro Acosta. La storia è nota: KTM confidava in un permesso speciale da parte di Dorna per correre con altre due RC-16, magari brandizzate MV Agusta, ma Dorna ha detto no.
Risultato? Cinque piloti per sole quattro moto e intenzione di mettere le mani su Marc Marquez inevitabilmente accantonata. L’otto volte campione del mondo s’è poi accasato nel box del Team Gresini, dove ha trovato una Ducati che sicuramente gli permetterà di essere competitivo e un ambiente che, almeno a giudicare dalle prime dichiarazioni, è l’ideale per lavorare senza troppa pressione. Tanto che anche quelli che fino a ieri sembravano straconvinti che Marc Marquez in Gresini avrebbe fatto solo un passaggio veloce di appena un anno, oggi cominciano a dire che forse tra Faenza e Cervera è nata una storia che, di fatto, intreccia due famiglie e, al di là dei risultati che si potranno o meno raggiungere, potrebbe essere destinata a durare un bel po’. Magari con l’aiuto di RedBull e sfruttando quei cambiamenti che stanno rendendo la MotoGP sempre più simile a quella Formula1 in cui non esistono più ufficiali e non ufficiali. Nel frattempo, però, il mercato per il 2025 è già cominciato e se molti marchi hanno già cominciato a muoversi (si parla di contatti sempre più frequenti tra Aprilia e Enea Bastianini, ad esempio, così come di Fermin Aldeguer già certo di una sella in Pramac Ducati), KTM sembra aver deciso di restare alla finestra. Lo ha detto lo stesso Pit Beirer, sempre nel corso della presentazione del Team GasGas Tech3.
“Di una cosa sono certo e posso già prometterla – ha affermato – Non faremo firmare un quinto pilota se non avremo la certezza assoluta di poter schierare sei moto o comunque fino a quando uno degli attuali quattro piloti non ci dirà di voler andare via”. KTM, insomma, non vuole più trovarsi nelle condizioni in cui si è trovata nella scorsa stagione, quando la necessità di fare spazio a Pedro Acosta ha generato non pochi imbarazzi. “Ora per noi c’è una pressione diversa e sicuramente minore – ha precisato Beirer – Oggi KTM non è il marchio da cui aspettarsi grandi cambiamenti, perché se i nostri quattro piloti faranno bene non avremo bisogno di guardarci intorno”. Un modo per chiudere le porte al mercato? Oppure un modo per metabolizzare con la dialettica l’occasione mancata di riuscire a mettere le mani su Marc Marquez?
Difficile, al momento, capire come stanno effettivamente le cose. Ma quello che è sicuro – almeno sentendo le voci delle solite gole profonde del paddock – è che anche i contatti tra chi cura gli affari di Fabio Quartararo e il marchio austriaco si sono freddati nell’ultimo periodo. Un po’ perché il francese è convinto che Yamaha riuscirà a mantenere la promessa di costruirgli intorno una moto realmente competitiva e un po’ perché Dorna continua a fare orecchie da mercante sulla richiesta di KTM di poter schierare la terza squadra.